Brava scema.

Sì, scema lei e stronzo lui, ma soprattutto, soprattutto scema lei. Che a quattordici anni già si allena per diventare una professionista della disperazione a quaranta. Riassumendo, per i soliti pigri del link: lui le piace, ma la respinge, a meno che lei non sia disposta a filmarsi con il telefonino, nuda, nel bagno della scuola. E a dargli il filmato.

Segue sputtanamento in tutta la scuola.

Lui, siamo d’accordo, è il solito cazzoncello, nuova leva di una generazione di quaqquaraqquà senza cervello. Lei, però. Lei. Possibile che non le sia venuto neanche mezzo sospetto?
“Se ti filmi nuda, mi metto con te.”
“OK.”

Un’idiota. O forse solo una ragazzina priva del senso della prospettiva. Quante di noi hanno fatto follie per uomini che non lo meritavano, hanno strisciato sulle mani e sulle ginocchia per conquistare qualcuno che non valeva la metà dei nostri sforzi, o per tenersi compagni che, francamente, si stava meglio senza? Valeva la pena, cretinetta, di arrivare a questa umiliazione per un altro cretinetto come te, che ce ne sono mille e altri mille ne incontrerai strada facendo, e diciamolo, già dalla richiesta si capiva che non era poi questo granché? Valeva la pena, cretinette noi, di fare il passo del giaguaro per certi nostri improponibili ex?

Gli disse amor se mi vuoi bene,
tralalalalla tralallaleru
gli disse amor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene. 

F. De André, Ballata dell’amore cieco