Una donna in corriera
pubblicato da Giulia mercoledì, Gennaio 17, 2007 22:28Venerdì vado in gita.
Comprerò dei succhini di frutta all’albicocca nei tetrabrick, quelli con la cannuccia appiccicata davanti con la colla, farcirò dei panini con la mortadella e il prosciutto cotto, e li metterò dentro sacchetti di plastica, avvolti nello Scottex, in modo che raggiungano il giusto grado di frollatura e consistenza, tipo gomma pane. Metterò nella borsa l’iPod, perché il Walkman non ce l’ho più e nemmeno le cassette, ma va bene lo stesso. Porterò un libro da leggere in viaggio e guarderò molto dal finestrino, almeno nel primo tratto, quello da Roma a Torino.
A Torino ci aspetta il pullman. Metteremo le valige nello scomparto di sotto, e poi faremo le coppie per viaggiare. Qualcuno corteggerà la compagna di sedile, i più discoli siederanno nella fila in fondo, e quelli che soffrono la corriera staranno davanti, schiena dritta e occhi sbarrati sulla strada.
Ci scambieremo sorsi di tetrabrick all’albicocca a temperatura ambiente e morsi di panino alla mortadella.
All’arrivo comprerò delle cartoline da mandare a mamma, papà e parenti vari.
La sera faremo i tornei di briscola nelle stanze, sgattaiolando nei corridoi all’insaputa dei professori.
Vabbè, OK, non proprio così, magari.
Però che vado in gita è vero. Venerdì sarò qui: mi hanno invitata a gareggiare nel Torneo Letterario insieme a un po’ di altri (più o meno) giovani virgulti del panorama semiesordiente italiano. Ci sarà anche della gente che conosco e che è assai simpatica, ci vengono davvero a prendere a Torino col pullman, e alla fine di tutto il torneare, quando il pubblico avrà deciso chi di noi va a casa con i premi, dormiremo tutti quanti dentro a un residence.
Manca solo il prof di italiano che pattuglia i piani perché l’illusione sia completa.
Seguiranno foto, orca se seguiranno.
Chi porta le carte da briscola?