Sorelle on the beach

pubblicato da Giulia domenica, Maggio 27, 2007 15:53
Aggiunto alla categoria Sorelle d'Italia

Ovvero: come vincemmo il Premio Speciale Blog all’edizione 2007 di DonnaèWeb, in quel di Viareggio.

25 maggio

20.15 circa – Arrivo a villa Viscontessa, in quel di Firenze, snervata dal solito Eurostar in ritardissimo. Sorelle presenti, oltre ovviamente a Viscontessa, Robi. L’aria generale è quella di una reunion fra vecchie compagne di scuola. Considerato che Vis io l’ho vista una volta e Robi due, si parte già daddìo. All’arrivo segue conoscenza con il marito di Viscontessa, breve disputa sulla trattoria in cui sfamarci, esodo verso la trattoria, e scoperta che aveva ragione il marito di Vis: era meglio andare da un’altra parte.

00.00 – Robi, non avvezza a fare le ore piccole, migra verso il letto. Vis e io ci attardiamo a chiacchierare, più che altro perché ho avuto la dabbenaggine di bere un caffè alle dieci di sera e adesso sono come The Mask. Quando andrò a dormire, mi rigirerò per ore nel tentativo di prendere sonno. Niente.

26 maggio

08.00 – Suona la sveglia della Viscontessina, che ci ha graziosamente ceduto la camera andandosene a dormire dalla nonna. Non ho dormito un tubo. Mi rotolo giù dal letto e strascico i piedi verso la cucina, dove mi sfamo bofonchiando. Robi esce dalla camera poco dopo, implorando di poter fare uno shampoo causa capelli da noi definiti “ottocenteschi”. L’atmosfera è sempre da reunion scolastica fra galline, eccetto quando io tiro fuori la telecamera. Vis e Robi minacciano di rubarmi le batterie. Orario di partenza previsto: 9.00.

10.00 – Riusciamo ad uscire di casa.

10.15 – Seconda colazione con brioche salata.

10.30 – Orario di partenza effettivo.

11.30 – Arrivo a Viareggio, registrazione, baci e bacetti con la quarta Sorella, Stregatta, che in realtà sta facendo il doppio lavoro e concorre contro se stessa nella categoria Premio Speciale Blog, dato che oltre che qui scrive anche su Pinkblog. Solo Leonardo Di Caprio è riuscito a fare meglio. Il clima è mite ma umidissimo, e con nostra grande costernazione Vis e io ci rendiamo conto di essere ormai spettinate oltre ogni decenza, causa ventaccio marino carico di microparticelle d’acqua.

13.00 – Finalmente si inizia. O almeno: inizia qualcosa. Nello specifico, i saluti di rito: organizzatrici, assessori (donna), altre figure più o meno istituzionali (sempre donne), benvenute, la splendida cornice, meravigliosa esperienza, ormai ci conosciamo tutte, e intanto i presenti hanno la bava alla bocca e fissano con una certa disperazione da randagi il tavolo del buffet, dove verranno esposti i lounge drinks del programma. Speriamo siano molto, molto, molto abbondanti.

13.15 – Non erano molto abbondanti. Segue gelato spatolato in forma di rosa, che si scioglie e scorre lungo il cono. Il lungomare è sempre deserto, i negozi carissimi, il vento insistente.

14.00 – Veniamo placcate dall’organizzazione: vogliamo registrare una breve videointervista? Ci guardiamo, pensiamo “Con questi capelli?” e anche “Vabbè, pazienza”, e via che facciamo l’intervista. A bordo piscina.
Abbiamo la sensazione che da noi si aspettassero seri proclami sulla forza delle donne, l’importanza dell’identità, del confronto, e altre cose sicuramente importanti. Diciamo invece: “uomo peloso uomo virtuoso”, “cane nudo cinese”, “facciamo anche le dediche e richieste di post, come i deejay ai matrimoni”, “ho ricevuto la chiamata da questa donna” (che nel frattempo imita il gesto di Ratzinger Umile Vignaiolo sul balcone), e “è una bellissima esperienza, ci hanno iscritte i nostri amici per gioco, sono nate delle bellissime amicizie, l’importante è partecipare, siamo delle ragazze semplici, io voglio salutare il mio fidanzato e dirgli che non lo lascerò mai, per ora è importante finire l’università e da grande voglio fare la mamma”. Finiamo salutando con la mano a cucchiaino come Miss Universo.
Comincia a diventare chiaro che se non vinciamo si profila una gigantesca figura di merda. E se vinciamo, anche.

14.30 – Le uniche cose da fare sul posto sono i seminari: “Cultura e Arte digitale nel web 2.0”, “Un web libero e sicuro per i nostri figli”, “Marketing & Imprese: la comunicazione informale”. Nessuno dei tre ci sembra interessante abbastanza da spingerci a stare sedute per due ore-due ore e mezza in una stanza a parlare di cose serie. Iniziamo quindi a giocare a “Nomi-cose-città-animali” sul retro di un’email Trenitalia Ticketless.

15.30 – Sta per piovere.

16.00 – Nella disperazione, Vis si ricorda che Forte dei Marmi è vicino a Viareggio. Quest’illuminazione di natura geografica ci spinge a risalire tutte in macchina e andarcene, appunto, a Forte dei Marmi a vedere com’è.
Realizzo presto che la popolazione di Forte dei Marmi, in questa mezza stagione, è composta interamente di gente che non ha bisogno di lavorare per vivere. Ragazzine imbronciate e magrissime, madri di ragazzine con le tette finte, signori distinti e brizzolati, adolescenti griffati fino ai denti, nessuno che sorrida, mostri di godersi la giornata, vabbè che piove e fa pure freddino, ma insomma. In goes the democrat, out comes the brigatista. Ci rimettiamo in macchina, e torniamo a Viareggio, al grido di “C’avete troppi soldi!”

19.00 – Incontriamo Ester, simpaticissima amica di Viscontessa. Ho la conferma che la memoria a breve termine di Robi ha un buco lì dove si conservano i nomi: la chiama “Signora bionda” per un’ora, si fa ripetere il nome e alla fine della serata se l’è dimenticato di nuovo.

19.30 – Finalmente un pasto! Completo! Una cena di pesce niente male (a Robi non piace, ma vabbè, Robi mangia solo pesce: a Procida la carne non arriva), chiusa da un dolcetto di cioccolato da paura. Quando sto per implorare un caffè una grappa un limoncello per sgurare la concentrazione di cibo che ho sullo stomaco, ci avvertono che si va tutti alla premiazione, con appena il tempo di constatare che ho dei capelli indecenti e la camicia pataccata. A questo punto dobbiamo vincere per forza.

22.15 – Abbiamo vinto! Abbiamo vinto! Il Premio Speciale Blog è nostro. Ci consegnano una statuina di cartapesta raffigurante Ada Byron, che io brandisco come un Oscar. L’unico problema è che la documentazione video raccolta da Robi (io ero sul palco e non potevo tenere la telecamera) sembra The Blair Witch Project nel punto in cui muoiono tutti e la telecamera cade.

22.16 – Abbiamo perso ogni interesse per la serata, e la telecamera è scarica.

00.00 circa – Siamo fuori dalla sala. Complimenti, foto, chiacchiere, comincia a fare freschino, in macchina verso Firenze. Robi si addormenta sul sedile posteriore. Vis e io parliamo delle rispettive storie personali in toni melodrammatici. Quando siamo all’altezza degli ex (mariti, fidanzati) improvvisamente a me viene da ridere.

02.30 – Letto. Robi si addormenta di schianto. Io mi accorgo che la camera è piena di gatti. Ne porto fuori uno, ne rientrano due. “Robi, aiutami a mandare via i gatti.” Robi (sporgendo un braccio dal letto) “Muuuush, muuuuush…”
Ci vuole un quarto d’ora per sfrattare tutti i felini dalla stanza. Finalmente posso dormire.

Però Ada me la tengo io, sia chiaro.

Commenti e ping chiusi.

3 commenti to “Sorelle on the beach”

  1. Abbiamo vinto la bambolina : Sorelle d’Italia says:

    Maggio 27th, 2007 at 6:22

    […] Ovvero: come vincemmo il Premio Speciale Blog all’edizione 2007 di DonnaèWeb, in quel di Viareggio. Potremmo farla molto lunga (tipo, un’estenuante cronaca minuto-per-minuto) su come siamo tornate da Viareggio brandendo la statuina di cartapesta raffigurante Ada Byron. La sintesi è: mai più premi in cui bisogna registrarsi alle dieci di mattina per una premiazione che avrà luogo alle dieci di sera in una località di mare al cui confronto Fiuggi sembra New York all’ora di punta. Quando Vis, Robi e io ci siamo trovate a giocare a "Nomi-cose-città-animali" sul retro di un’e-mail del ticketless Trenitalia, abbiamo capito che forse era meglio espatriare. Segue gita a Forte dei Marmi, presso cui mi sono recata democratica e sono tornata brigatista e pronta alla lotta armata. […]

  2. Un week end in rosa « Stregatta says:

    Maggio 28th, 2007 at 9:53

    […] Un week end in rosa Maggio 28, 2007 at 10:52 pm | In Comunicazioni di Servizio | La sorellanza vince a Viareggio e si aggiudica la bambolina. Credo di essere stata l’unica della serata ad essere felice con una statuina di cartapesta in mano (già qui ci vuole una bella immaginazione) e allo stesso tempo triste per la delusione delle pinkladies. Infatti l’ubiquità non è un dono che mi è stato concesso, ma come dice giustamente Giulia, sono riuscita nell’impresa di farmi concorrenza da sola. Per una cronaca più approfondita vi lascio alle performance di sora Blasi e di Vis. […]

  3. Stregatta » Blog Archive » Un week end in rosa says:

    Giugno 7th, 2007 at 9:11

    […] La sorellanza vince a Viareggio e si aggiudica la bambolina. Credo di essere stata l’unica della serata ad essere felice con una statuina di cartapesta in mano (già qui ci vuole una bella immaginazione) e allo stesso tempo triste per la delusione delle pinkladies. Infatti l’ubiquità non è un dono che mi è stato concesso, ma come dice giustamente Giulia, sono riuscita nell’impresa di farmi concorrenza da sola. Per una cronaca più approfondita vi lascio alle performance di sora Blasi e di Vis. […]