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pubblicato da Giulia lunedì, Ottobre 30, 2006 22:27Aggiunto alla categoria Bric à brac
Corriere.it riporta la notizia del cameraman statunitense morto mentre riprendeva uno scontro a fuoco, che è riuscito a riprendere il suo assassino. Se qualcuno volesse sapere dove rintracciare il filmato, l’articolo lo specifica: è stato messo in circolazione da “l’emittente statunitense YouTube“.
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sap145 says:
Ottobre 31st, 2006 at 8:19
ttp://www.eluniversal.com.mx/notas/384529.html
Oaxaca: cronología del conflitto
Il 1 di maggio 2006 ha inizio il conflitto nello stato di Oaxaca, quando membri della Sezione 22 del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione (SNTE) consegnarono al governo di Ulises Ruiz, un documento con le principali richieste del movimento.
Il 22 maggio inizia il piantone a tempo indefinito di centinaia di insegnanti nel centro storico di Oaxaca, con l’appoggio di organizzazioni sociali. I professori adducendo che la risposta alle loro richieste era stata nulla occuparono varie strade della zona.
Il 1 giugno il movimento bloccò i cinque accessi all’aeroporto internazionale di Oaxaca
Il 2 giugno si realizzò la prima mega marcia con la partecipazione di 80 mila persone in appoggio al piantone e come rifiuto al governo statale. Ulises Ruiz, il governatore di Oaxaca intimò loro di tornare a insegnare il 5 giugno.
Il 5 giugno il movimento rifiutò l’ultimatum del governatore poiché non erano state prese in considerazione le richieste..
Il 7 giugno si realizzò la seconda mega-marcia del movimento
L’8 giugno una commissione del magistero capeggiata dal segretario generale della Sezione 22 Enrique Rueda andò a Città del Messico per rapportarsi con il governo federale e trovare una soluzione al conflitto.
Il 14 giugno si tentò di abbattere il piantone al centro della città ma l’operazione della polizia statale fallì.
Il 16 giugno il magistero iniziò a negoziare con la Segreteria del Governo. Si realizzò la terza mega marcia a Oaxaca.
Tra il 17 e il 21 giugno si costituì formalmente l’Assemblea popolare del Popolo di Oaxaca (APPO).
Il 22 giugno il governo statale convocò una marcia a favore della liberazione di Oaxaca
Il 23 e il 24 di giugno l’assemblea statale del magistero democratico accordò che venisse mantenuto il piantone e si intensificassero le azioni di protesta nella capitale
Il 28 giugno si realizzò la quarta marcia contro Ulisses Ruiz.
Il 2 luglio trionfò il voto di scontento e il PRI perse quasi la totalità dei distretti.
L’11 luglio furono destituiti Jorge Franco Vargas, , segretario generale del governo, José Manuel Vera Salinas direttore generale della sicurezza pubblica, per la loro partecipazione allo sgombero del 14 giugno.
Il 17 giugno viene cancellata la realizzazione del Festival de la Guelaguetza . Il governo statale dice che è per evitare scontri.
Il 24 giugno centinaia di persone partecipano Guelaguetza, evento realizzato presso lo Stadio dell’Instituto Tecnológico de Oaxaca.
L’1 agosto centinaia di donne ribelli marciano per le strade e occupano installazioni di radio e televisioni del governo dello stato.
Il 4 agosto le donne che erano a guardia delle installazioni della Corporación Oaxaqueña di Radio e Televisione, denunciano detonazioni di petardi e spari di armi da fuoco nelle vicinanze da parte di un gruppo di uomini.
Il 9 agosto si intensificano i fatti di violenza. Organizzazioni che trasmettono da Radio Cacerola 96.9 FM parlano di “allerta rossa” mentre stavano organizzando dei picchetti per le strade.
Il 18 agosto si realizza un blocco civile statale, vengono bloccate le principali entrate nella città di Oaxaca
Il 19 agosto si annuncia la creazione e l’approvazione da parte del Governo federale, dell’autodenominatosi Consiglio dei Rappresentanti Cittadini nel quale partecipano fra gli altri Samuel Ruiz, Francisco Toledo, Pablo González Casanova, Carlos Monsivais y Rodolfo Stavenhagen
Il 21 agosto, dopo varie notti di spari e detonazioni nelle vicinanze del Cerro Fortin e delle installazioni di Canal 9 da cui trasmettevano integranti dell’APPO, vengono fatti sgomberare i picchetti che erano stati lì fino ad allora.
Il 15 settembre viene dato a Oaxaca si grida all’indipendenza popolare.
Il 21 settembre ha inizio la marcia –camminata per la dignità del popolo di Oaxaca verso Città del Messico.
Il 23 settembre è stata fatta un’altra marcia a Matías Romero in per la caduta del potere a Oaxaca. Ulises Ruiz “riappare” nella capitale dello stato minacciando gli insegnanti di sciogliere i loro contratti e di contrattare con indulgenza nel caso in cui non fossero tornati all’insegnamento lunedì 25.
Il 24 settembre si registrano nuovi fatti di violenza nel centro della città. In mezzo a una sparatoria , funzionari pubblici statali e federali furono prelevati da poliziotti in abiti civili. Integranti della APPO cercavano il governatore nell’hotel Camino Real.
Il 25 settembre decadde l’ultimatum di Ulises Ruiz dato all magistero per la continuazione dell’insegnamento.
Il 26 settembre l’Assemblea statale della sezione 22 annunciò che i risultati della consulta davano indicazione per la continuazione della protesta fino alla caduta del governatore
Il 28 settembre l’APPO decreta l’allerta massima a fronte degli attacchi armati in diversi punti della città e a fronte dei diversi atti di violenza commessi nella città con il pretesto di provocare il movimento sociale. Fallisce il blocco convocato per iniziativa privata, si registra attività normale nel trasporto pubblico e nel commercio. Dopo quasi una settimana di cammino la marcia per la dignità dei popoli di Oaxaca procede in territorio popolare.
Il 30 settembre aerei ed elicotteri realizzano voli di “ricognizione” in accordo con informazioni del governo federale. Si riporta lo sbarco di truppe nei porti di Salina Cruz y Huatulco. Si conclude l’assemblea Statale del Popolo di Oaxaca . Fra le soluzioni si decidono varie azioni di resistenza e solidarietà per le settimane a venire sia in Oaxaca che a Città del Messico e in altre regioni del paese.
Il primo ottobre vengono riportati attacchi violenti negli accampamenti istallati in zona Brenamiel, dove si trovano antenne radiofoniche. Un piccolo aeroplano a luci spente sorvola per più di mezz’ora tutta la città.
Il 2 di ottobre continuano le mobilizzazioni militari nella città di Oaxaca. Si marcia nelle vie della città in commemorazione della strage degli studenti del 1968.
Il 3 ottobre l’APPO e la Sezione 22 dello SNTE si rifiutarono di partecipare al tavolo del Governo considerando che ad essa partecipavano i colpevoli del conflitto sollecitando di crearne una alternativa.
Il 4 di ottobre fallisce il forum convocato dal segretario degli interni, Carlos Abascal. Nel lasciare l’incontro fatto in Città del Messico, i capi comunitari denunciano l’assenza del tema indigeno nella proposta della soluzione del governo federale.
I 7 di ottobre la camminata marcia-camminata per la dignità del Popolo di Oaxaca arriva alla valle di Chalco.
Il 9 di ottobre, dopo avere camminato per più di 500 chilometri,i manifestanti installano un piantone fuori del senato della Repubblica. Gli impiegati della Segreteria del Governo e rappresentanti degli insegnanti e dell’APPO si accordano per discutere una proposta perché la sicurezza pubblica di Oaxaca rimanga in carico del comando federale.
L’11 ottobre inizia ufficialmente la visita della sotto-commissione del senato della Repubblica per raccogliere informazioni su Oaxaca, partecipato tre rappresentanti del PRD, del PRI e del PAN.
Il 12 de ottobre senatori si riuniscono con Ulises Ruiz in un hangar dell’aeroporto della città di Oaxaca.
Il 14 ottobre uomini armati aprono il fuoco contro una barricata nella colonia Miguel Alemán.
Il 16 ottobre comincia nel Distretto Federale lo sciopero della fame perché vengano deposti i poteri ad Oaxaca.
Il 18 ottobre continuano gli spari notturni contro accampamenti e barricate, così come atti di violenza in diverse parti della città.
I 19 di ottobre, in apparizioni quasi simultanee in televisione e alla stampa, Ulises Ruiz, Flavio Sosa ed Enriquefanno Rueda Pacheco (governatore e capi dell’ APPO e sezione 22, rispettivamente), assicurarono che entro il 30 di ottobre sarebbe avvenuto un ritorno all’istruzione. Senatori messicani decisero di non dichiarare la caduta dei poteri, seppur riconoscendo che Oaxaca vivesse nell’ingovernabilità. Migliaia di persone hanno marciano a Oaxaca per esprimere il loro rifiuto alla proposta legislativa a favore di Ulises Ruiz.
Il 20 di ottobre nella notte si sono sentiti spari contro la casa dell’artista Francisco Toledo.
Il 28 ottobre si registra la crisi più violenta dei cinque mesi di conflitto sociale che ha lasciato 4 morti fra i quali il reporter statunitense Bradley Roland Will e l’insegnante Emilio Alonso Fabián, uccisi da armi da fuoco.
Il 29 di ottobre la polizia federale preventiva inizia dalle prime ore del giorno l’entrata allo Zocalo di Oaxaca. Dopo un lungo giorno di avanzamenti e ripiegamenti, durante la notte prende il controllo della piazza. La APPO ripiega all’’università. Il presidente della Commissione Nazionale dei Diritti Umani, Jose Luis Soberanes, in un rapporto preliminare, ha menzionato che apparentemente due persone hanno perso la vita l’operazione di polizia federale preventiva.
Tradotto dal Comitato Chiapas di Torino
Raffy says:
Ottobre 31st, 2006 at 10:17
corriere.it ha pure parlato di recente di un libro intitolato Beauty Junkies, traducendolo come “Bellezza spazzatura”- hanno fatto confusione tra junky e junk!! E il bello è che si capiva benissimo che l’argomento era la “dipendenza da bellezza” dei drogati di chirurgia estetica… 😡
Giulia says:
Novembre 1st, 2006 at 1:28
Avvertimento per il Comitato Chiapas: un altro commento di spam e vi metto in moderazione eterna.
sap145 says:
Novembre 2nd, 2006 at 12:13
il comitato chiapas di torino non c’entra, pensavo fosse utile dare info su ciò che sta accadendo in Messico, contestualizzando l’omicidio del giornalista usa. diciamo che per me – ed è solo un’opinione personale – della notizia apparsa su corriere.it l’elemento importante non è tanto lo svarione su YouTube, quanto i fatti di Oaxaca, taciuti o quasi dai principali media. Se ho disturbato, me ne scuso. Sap145
Giulia says:
Novembre 2nd, 2006 at 2:09
Non si copiano e incollano testi di questa lunghezza nei commenti: si mette un link. Altrimenti io neanche li leggo, perché solo gli spammer fanno così.