You are not your job
pubblicato da Giulia lunedì, Ottobre 30, 2006 11:29Alla buon’ora: LiberoWindInfostrada o come cazzo si chiama si è gentilmente decisa a ridarci la connessione Adsl che aspettavamo da venti giorni. Troppa grazia. Però posso tornare a postare da casa: dalla mia postazione aziendale (un cavo sgraffignato facendo praticamente a gomitate in faccia con i colleghi) mi sentivo troppo in imbarazzo per farmi gli affari miei.
Arriva sempre un momento, nella mia vita lavorativa, in cui piuttosto che andare dove devo andare preferirei farmi legare ai binari del 14. Sognare di accoppare l’intera formazione dei Sex Pistols (perché? Perché?), seppellirli dopo averli tagliati a pezzi e messi dentro una valigia e poi temere di essere scoperta da un momento all’altro mi sembra decisamente una spia di cattiva salute emotiva.
Sogno una vacanza in un posto dove posso guardare i colori dell’autunno. Una cosa banale, sì. Acqua, terra, foglie. Una stanza in cui non si sentano altri rumori che il respiro di chi dorme. Niente aerei sopra la testa, motori, clacson, cani, stoviglie, liti dei vicini, serenate latinoamericane o balcaniche, fan di Loredana Berté con lo stereo a palla. Nien-te cel-lu-la-re. Ché la settimana scorsa ne ho comprato un altro. Con un numero privato che ho dato a pochissima gente. Quello lavorativo dovrei spegnerlo. Risultato: ho due cellulari accesi a tutte l’ore. Ma sarò idiota.
Oddio, sono già le dieci e mezza. E’ ora di andare a farmi legare ai binari del 14.
Y says:
Ottobre 30th, 2006 at 1:21
Mgari, se di spazio ce n’è abbastanza mi vengo a sdraiare vicino. In silenzio.
Mi hai fatto venire in mente l’odore dei boschi.
Onore a te, e che presto arrivi almeno un we in collina.
Con la natura ferma del mattino e tu a contemplare. E basta.
Al limite – solo come breve colonna sonora – Nido di Cristina Donà, che rende così bene “…sono un nido sui rami d’inverno…”.
FulviaLeopardi says:
Ottobre 30th, 2006 at 2:17
[promoter mode on]
UMBRIA
[/promoter mode off]
(ma evita assisi, ci stanno i gggiovani francescani e dio solo sa cos’altro a dimostrazione che più della bertè a palla c’è di peggio nella vita
invisible touch says:
Ottobre 30th, 2006 at 3:26
Non sai che piacere immenso può dare, ascoltare il rumore del mare nel silenzio assoluto, inalare lo iodio a pieni polmoni, annullare i pensieri angoscianti….
Se non mi fossi concessa 1 giorno e mezzo di pausa questo weekend, sarei impazzita.
menphis says:
Ottobre 30th, 2006 at 4:59
Farò attenzione alle prossime edizioni della cronaca di Roma!!! Nota conduttrice …..
Sara says:
Ottobre 30th, 2006 at 7:51
Non dirlo a me, pensò l’Operaio della Breda.
E la Peruviana Che Mi Pulisce Le Scale alzò aprì le mani a padrenostro. Ma le vide piene di calli e se ne vergognò.