Buongiorno buongiorno, io sono Francesco

pubblicato da Giulia sabato, Luglio 15, 2006 16:19
Aggiunto alla categoria Target du jour

E’ bello sapere che, in qualsiasi momento della nostra vita, basta aprire il periodico giusto per essere illuminati sulla realtà del mondo in cui viviamo, ed uscire dalla lettura più saggi, in possesso di una nuova conoscenza pronta a trasformarsi in competenza. Proprio oggi, mentre ero intenta ad interrogarmi sui grandi cambiamenti intercorsi nei costumi sessuali degli italiani negli ultimi trent’anni, mi sono imbattuta in questo trafiletto di Francesco Alberoni, pubblicato su Io Donna del 15 luglio 2006. Ve lo riporto per intero, insieme ad alcune riflessioni che mi sono sorte spontanee, e per le quali ringrazio sentitamente il prof. Alberoni, facilitatore di questo nuovo stato di coscienza.

C’è una differenza abissale sul piano sessuale fra quello che erano giovani prima del 1970 e quello che sono diventati giovani dopo il 1970.

Eh certo: i primi forse stanno considerando l’acquisto di una o più confezioni di Viagra, potrebbe pensare il lettore sprovveduto. Fortunatamente, tuttavia, il prof. Alberoni è in grado di correggere questo grossolano errore di valutazione.

I primi erano affamati di sesso. I maschi guardavano con occhi avidi qualsiasi femmina e le femmine sentivano un’attrazione fatale verso i loro compagni maschi. Ma non si concedevano loro, per timore di restare incinte.

Le nubi dell’ignoranza sono state squarciate. I nostri papà sono ufficialmente gli ultimi allupati della storia. Quanto a noi, sono finiti i tempi in cui l’attrazione per un uomo ci pareva “fatale”, potendo risultare in nove mesi di pancia e altri vent’anni di maternità. Ora tutto è cambiato, e le ragioni del cambiamento sono facilmente identificabili:

Dopo la diffusione degli anticoncezionali e dell’aborto legale, il pericolo della gravidanza è scomparso e tutti e due possono cavarsi la voglia di fare all’amore quando gli pare.

I nostri papà erano allupati perché le nostre (future) mamme mai e poi mai si sarebbero concesse (si suppone in comodato d’uso gratuito). Fino agli anni ’70, un rapporto sessuale poteva sfociare in una gravidanza, ed era per questo ugualmente temuto e desiderato. Non c’è niente come non poter scopare a rendere desiderabile una scopata, su questo siamo tutti d’accordo e forse – ma esito a dirlo – avremmo potuto trarre queste conclusioni anche senza l’aiuto del prof. Alberoni. Dagli anni ’70, tuttavia, e grazie alla legge 194, non si rimane più incinte. Esatto. Il pericolo della gravidanza è scom-par-so, signore e signori: dove non arrivano preservativo e pillola, arriva sicuramente l’allegro chirurgo pronto al raschiamento, e via. Fine della gravidanza, e si può tornare a trombare in allegria.

Da qui la differenza fra le due generazioni: la prima era affamata di sesso, e le andava bene tutto.

Ricordatevelo, la prossima volta che guardate la vostra mamma e il vostro papà: a loro andava bene tutto.

La seconda, invece, è sempre sazia e per provare appetito va alla ricerca di cibi rari, sofisticati, spesso piccanti.

Il problema, signore e signori, è che scopiamo troppo e troppo facilmente. Venuto a cadere il terrore della gravidanza, e la conseguente barriera che impediva a uomini e donne di accoppiarsi in serenità al di fuori del Sacro Vincolo del matrimonio; ora che noi femmine possiamo concederci a chi ci pare e piace, e che i nostri pari maschi non devono più ammazzarsi di pippe per ovviare alla frustrazione del mancato coito; ora che i bambini non nascono più se non proprio proprio quando una coppia non lo decide, senza eccezioni, ecco che scopare non ci piace più. Tramontati per sempre i tempi beati del maschio che ulula alla luna e della femmina che fugge parimenti terrorizzata ed eccitata dal suo seme prorompente, nessuno si attizza più se non è appeso al lampadario a testa in giù con due brasiliane quattordicenni che a turno lo solleticano con una piuma di cigno nero della Città Proibita di Pechino e lo frustano con un gatto a nove code fatto con veri capelli di go-go dancer thailandese.

O tempora, o mores. Grazie, prof. Alberoni.

Per ulteriori, accuratissime analisi dell’Alberoni-pensiero, potete fare di peggio che visitare questa pagina.

Commenti e ping chiusi.

27 commenti to “Buongiorno buongiorno, io sono Francesco”

  1. Morgan says:

    Luglio 15th, 2006 at 6:39

    Ciao, sono perplesso su tutto ciò che è stato scritto. E non mi convince per nulla.

    Morgan

  2. Giulia says:

    Luglio 15th, 2006 at 6:51

    Se tutto quello che ho scritto fosse da prendere alla lettera, non mi sarei convinta nemmeno io.

    Prova a metterti in modalità “ironia”, e vedi se ti convince di più 🙂

  3. Tittyna says:

    Luglio 15th, 2006 at 7:04

    Giulia, ma perché lo fai? (leggere Alberoni dico)

  4. Giulia says:

    Luglio 15th, 2006 at 7:23

    Perché devo giustificare l’esistenza di una categoria “Target du jour”, ovviamente 😀

  5. stone says:

    Luglio 15th, 2006 at 9:48

    Certo che te quando t’incazzi, t’incazzi… 🙂

  6. Barbara says:

    Luglio 15th, 2006 at 9:50

    …benvenuti nel dorato mondo chiamato genericamente “i femminili”… Argh!

  7. Giulia says:

    Luglio 15th, 2006 at 10:07

    Ahhhh Barbara 🙂
    Ma tu ti rendi conto che per scrivere queste quattro minchiate lo pagano pure? Perché figurati se lo fa gratis.

  8. NickNite says:

    Luglio 16th, 2006 at 12:48

    Cmq è un genio. Cioè uno che ha osservato a lungo, ha analizzato, cazzo…avrà pure studiato…oddio…oddio…bbbbbbbooooooooo…e hai ragione: BUON GIORNO BUON GIORNO MI CHIAMO FRANCESCO E ANCHE STAMATTINA MI SON SVEGLIATO PRESTO…(meglio se rimaneva a letto a scoparsi la moglie – detto fra noi…)–> Giulia faccio un Copy&Paste con trackback + cita, fonte e compagnia cantante

  9. Acute riflessioni » molesti.com :: Founded AD MCMXCIX says:

    Luglio 16th, 2006 at 12:58

    […] fonte: Giulia […]

  10. pierone says:

    Luglio 16th, 2006 at 1:44

    io ho un’idea: facciamo accoppiare tra di loro quello che sta sull’ultima pagina di D, la Repubblica delle donne (Galimberti?) e Alberoni. Visto mai che se ne vanno af******* una volta per sempre?

  11. Giulia says:

    Luglio 16th, 2006 at 10:02

    Secondo me, Alberoni non ha pari nella produzione di banalità e scoperta dell’acqua calda. Il problema di questo particolare trafilettino, secondo me, non è tanto la banalità dell’osservazione, quanto la pericolosità di certi accostamenti striscianti (anticoncezionali+legalizzazione dell’aborto=morte dell’eros) e la visione tipicamente fallocentrica del tutto. Che suggerisce velatamente un ritorno ai bei tempi del sesso vissuto come rischio per la donna, ché allora sì che ci si attizzava, non come adesso che te la danno tutte e allora che noia, signoramia.

    Galimberti può piacere o meno, ma è un altro discorso.

  12. antonella says:

    Luglio 16th, 2006 at 11:50

    Comunque Alberoni è uno spasso, da anni.
    Io un po’ lo amo perché il suo acuto pensiero è alla base della rubrica del Blog di Gago intitolata:

    VOLEVO CHIAMARMI FRANCESCO BANALONI (rubrica infrasociologica)

    esempio

    “La donna, a meno che non sia follemente innamorata, conserva nel rapporto erotico la capacità di percepire e valutare”. (Francesco Alberoni, rubrica “Sesso e Amore” su Io Donna)

    Traduzione “E va bene, ce l’ho piccolo, ce l’ho piccolo. L’ho detto, contente?”

  13. Shade76 says:

    Luglio 17th, 2006 at 12:06

    questo tizio mi fa paura.. voglio dire.. SE è convinto di quello che ha scritto, c’è da chiamare la nettezza neuronale.
    Se lo ha scritto per soldi, fa pena e basta.
    Il casino è che alcuni ci credono :/

  14. rraph says:

    Luglio 17th, 2006 at 10:43

    quando uno è convinto di avere in mano il sapere può permettersi di dire banalità disarmanti mantenendo la tronfia facciata soddisfatta e un po’ sofferente di chi si porta sulle spalle il peso di cotanta saggezza.
    Mia nonna, persona persona dal carattere pratico venutogli dalla vita contadina, e dalla mentalità estremamente aperta nonostante la veneranda età di 89 anni mi ha confessato già alcuni anni fa che se avesse la patente lo metterebbe volentieri sotto in macchina.

  15. NickNite says:

    Luglio 17th, 2006 at 11:07

    Ah mi sono laureato. Stamattina. Ma che roba assurda che è…9 pirla in tondo a cui non frega una beneamata mazza di cio’ che stai dicendo. E il correlatore che ti piazza la domanda + bastarda che poteva fare mettendo in discussione tutto il titolo della tesi…ma pensa te…cmq…Welcome FreshMan…ehehehe…ciao a tutti…sono contento!!!

  16. Betta says:

    Luglio 17th, 2006 at 11:29

    Giulia, ma tu ci sei passata, ai tempi della SSLMIT, per certe nefaste lezioni di traduzione ITA-ENG di Parks, che almeno una volta sì e una volta no si basavano sugli articoli di Alberoni che uscivano sul Corriere? Cioè, non solo così toccava subire il trafiletto da pelle d’oca, bisognava anche TRADURLO!!!
    Il blog è bellissimo, continua così.

  17. Emanuela says:

    Luglio 17th, 2006 at 12:19

    Grazie, grazie, grazie.
    Dopo anni di ittero, bava alla bocca e convulsioni sugli editoriali di “quello li'”, finalmente un post che lo demolisce parola per parola e con ironia. IRONIAAAA.
    Un giorno mi informero’ su quanto viene pagato per scrivere queste perle. E subito dopo mandero’ al Corriere un fax contenente verità originali e profonde quanto le sue, come “Non c’è piu’ la mezza stagione, la frutta al Sud ha un altro sapore, i politici sono tutti uguali” e pretendero’ lo stesso compenso.
    Baci 😀

  18. Rosa Giannetta says:

    Luglio 17th, 2006 at 1:36

    Cara signorina,
    il suo ingiustificato livore nei confronti di un affermato professionista mi fa capire come lei sia in torto mentre noialtri abbiamo ragione, ma non glielo sto a spiegare nemmeno, tanto mio marito scrive in prima sul Corsera e lei, cara mia, scrive su un coso internet che si sà, internet è destinata solo ai sporcaccioni e pedofagi. Arrivederci

  19. NickNite says:

    Luglio 17th, 2006 at 3:40

    Gentilissima Signora Giannetta Le segnalo che il “coso internet” al contribuente non costa una beneamata mentre i giornali (che non leggiamo) valgono ben 700 milioni di euro sul bilancio dello Stato (intanto mi dia una spiegazione del perchè io debba pagare qualcosa che non consumo a prescindere che sia Corsera, Unità o Repubblica o tutti gli altri). Ah, tra l’altro se ritenesse opportuno informarsi Le segnalo che manco a farlo apposta uno dei proprietari dei sistemi blog piu’ popolari del mondo si chiama Rupert Murdoch (non so se rendo – e a quanto pare non è proprio il primo scemo della Terra) e ancora se vuole ho una bella ricerca condotta sui blog negli USA dalla quale scaturiscono interessanti osservazioni. E poi non siamo, o per lo meno, IO non sono nè uno sporcaccione e tantomeno un pedofago. Forse, sarebbe stato assai più interessante avere da Lei un confronto dialettico in merito all’argomento discusso in questo post. Noi navigatori siamo aperti al confronto e alle spiegazioni. Saluti

  20. NickNite says:

    Luglio 17th, 2006 at 3:59

    Ah a me non piace mangiare i bambini…detto tra noi…e piantiamola con queste cazzate!!! Grazie!

  21. Giulia says:

    Luglio 17th, 2006 at 4:33

    Qualcuno che non sia io spieghi a NickNite che quella della “signora Rosa Giannetta” era chiaramente satira (coso Internet? Pedofagi? Suvvia).

  22. cical0ne says:

    Luglio 17th, 2006 at 4:42

    Qualcuna ha parlato di petofagia ? 🙂

  23. NickNite says:

    Luglio 17th, 2006 at 4:55

    Ahahahaha mi puzzava…pero’ oggi sono in stato aggressive…quindi…bastava darmi l’osso e avrei azzannato…semplice…:P

  24. Barbara says:

    Luglio 18th, 2006 at 1:43

    Eeeeh Giulia, lo pagano e pure strabene…un’altra volta ti racconto di quell’altro stra-stra-strapagato…lo psicologo che alle lettere deliranti stile “Ho tradito mio marito, odio mia suocera e quasi quasi metto il cane nel microonde” rispondeva: “Tranquilla: non è colpa tua”.
    Gesù. Che mondo.

  25. Francesco says:

    Luglio 18th, 2006 at 7:41

    Ti amo.

    No, va beh. Amo questo tuo articolo. Dopo altri, anche tu infanghi questo Alberoni.

    E come non darti ragione?

    Un mio professore ci obbliga a leggere ogni santo lunedi’ l’articolo di quel “tizio” sul Corriere e…

    Non ho piu’ parole.

    Forse ne ho troppe, ma non vorrei spaventar qualcuno.

  26. francesca says:

    Luglio 22nd, 2006 at 7:59

    ho avuto una lezione con lui. ma c’è di peggio fidati, tipo un intero semestre di lezioni con la moglie.
    e mi ci è voluto un semestre per rendermi conto che avevo sbagliato università.

  27. La Gata Loca says:

    Settembre 20th, 2006 at 3:18

    …mi fate morire… 🙂

    (questo “Coso su internet” è la scoperta più felice della giornata)