E anche se a Terni ieri faceva freddo da cappotto, e meno male che me l’ero portato, fra i lieti annunci e i finaloni rock’n’roll e la pasta col ragù ai funghi e il roastbeef iridescente e la birra che era stranamente buona e i tre centimetri di grandine fra tangenziale e raccordo e la canzone dedicata dal palco e quell’unico hippy ventenne che non si capiva se fossimo noi a Woodstock o lui caduto in una macchina del tempo e gli adesivi colorati, ecco, direi che se l’estate contenesse un po’ di questo e un po’ di quello che c’è nella foto, non andrebbe per niente male.