Primarie e comprimari
pubblicato da Giulia domenica, Agosto 14, 2005 14:19Non ho nessuna voglia di andare a votare alle primarie, e probabilmente non lo farò. Da dieci anni a questa parte, è la prima volta che un evento di natura politica in cui mi venga richiesto di fornire un’opinione non mi suscita il benché minimo interesse.
All’inizio pensavo sinceramente che fosse una questione di “Scusate, ma siccome vi pago per prendere decisioni sensate nell’interesse della comunità, arrangiatevi”. Riflettendoci meglio, però, sono arrivata alla conclusione che il problema non è questo. Il problema è di tutt’altra natura. Altrimenti, lo scorso giugno non mi sarei fatta seicentocinquantotto chilometri di treno (e ritorno) per andare a mettere un’inutile crocetta su un’inutile scheda (inutile all’atto pratico: ma lo rifarei subito).
Il problema è che mi si sta chiedendo di esprimere un parere su un candidato sulla base di poche, vaghe dichiarazioni di massima, e del suo supposto carisma. Vabbè, direte voi, gli elettori di centrodestra lo fanno da anni, e quelli di centrosinistra idem. E infatti: il famoso “Contratto con gli italiani”, che tante massaie abbindolò all’epoca, era formulato apposta per essere facilmente taroccabile, senza nemmeno truccare le statistiche o gridare alla jettatura della sinistra. Se ogni lavoratore in Italia ha un rinnovo di contratto ogni sei mesi (se non tre, se non uno), ogni rinnovo di contratto vale come un posto di lavoro. Fate da soli i conti della serva che (sempre secondo il Governo) avrebbero potuto salvare il vostro stipendio dai rincari selvaggi operati dai commercianti.
Insomma, sembrava un programma, invece era aria fritta, ma firmato in diretta da Vespa faceva un bell’effetto.
Spaventati dalla mancanza di fiducia della base, sbarellati dalle esternazioni da perpetua di Rutelli, destabilizzati da ogni mezza “voce contro”, i cosiddetti leader dell’opposizione cercano una legittimazione, una vox populi che dia all’elettorato l’illusione di essere partecipe delle scelte operate, a partire da quella del candidato. Potrebbe funzionare. Manca solo una cosa. Una cosa non tanto piccola, non tanto trascurabile.
Manca il programma.
E per “programma” non intendo, appunto, le poche, vaghe dichiarazioni di massima volte a dimostrare che il candidato premier di maggior fiducia è quello con i maroni più grossi. Intendo un programma quinquennale. I traguardi dei prossimi cinque anni, stimati in modo onesto, con il dettaglio delle possibili difficoltà e di come il cittadino dovrà adoperarsi, singolarmente, per fare sì che le misure adottate abbiano l’effetto programmato. Perché se c’è una cosa che gli italiani non sanno fare, non hanno mai fatto e nessuno ha mai chiesto loro di fare è lavorare per obiettivi, partecipare alla crescita del proprio paese preoccupandosi in primo luogo della collettività e in secondo luogo del proprio benessere. Gli italiani si riempiono le tasche, cercano raccomandazioni e spintarelle, pagano le tasse pensando di dissanguarsi invano (ma considerano scontato che un ricovero in ospedale, e relativi esami, sia gratuito: o che un check-up costosissimo possa essere praticato a prezzo contenuto), e soprattutto pensano che il lavoro lo debba fare tutto qualcun altro. Qualcuno che prenda tutte le decisioni e poi faccia tutto da solo, e per magia puf! ecco che l’economia marcia e siamo tutti sani e belli e con tutti i denti in bocca. E più tette per tutti. E più soldati a sventolar bandiere in paesi pieni di sabbia e petrolio.
La recessione non è solo colpa del Governo. Se il margine di guadagno della fabbrichètta si riduce, l’Ingegner Brambilla che fa? Tira avanti la carretta guadagnando meno, oppure chiude baracca e sposta tutto in Romania, dove la manodopera costa un decimo e non rompe i coglioni? Se il datore di lavoro paga gli operai in nero, chi dà allo Stato (ergo, alla collettività) le tasse e i contributi? E via dicendo.
Adesso Prodi, Bertinotti e compagnia predicando vorrebbero che noi scegliessimo fra di loro sulla base di… boh? Generiche assicurazioni che i soldati rientreranno dall’Iraq? (Come, quando, e con quali conseguenze economiche non è ben chiaro: fuori le cifre, suvvia). Liete promesse di ripresa e ottimismo? (Come, quando, secondo quali provvedimenti, con quali conseguenze sul breve, medio e lungo periodo: fuori le cifre, orsù). Promesse di smantellamento della riforma Moratti? (Come, quando, e con… vabbè, OK, il concetto è abbastanza chiaro). Senza dirci cosa dovremmo fare noi. Perché c’è sempre qualcosa che dobbiamo fare.
E io dovrei farmi seicentocinquantotto chilometri (ma che dico: duecento metri) per questo?
Credo proprio di no.
Make Prodi History. Vota Cane Broccolone.
Succo says:
Agosto 14th, 2005 at 6:47
Già e mentre qualcuno afferma che siamo un paese ricco perché possediamo due cellulari a testa, nessuno pensa che a forza di delocalizzare tra poco non ci sarà più occupazione per alcuno.
Chissà, forse è tempo di una nuova emigrazione per il popolo italico, magari verso quella Cina che ormai tutto produce.
Gomez says:
Agosto 14th, 2005 at 11:56
Abbasso la testa in segno di rispetto.
Non avrei saputo dirlo meglio e non avrei avuto l’autocontrollo per dirlo uguale.
chiara says:
Agosto 15th, 2005 at 4:32
come al solito, approvo, sottoscrivo e un po’ mi vergogno per aver avuto bisogno di leggerti per chiarirmi io stessa le idee. ma a wquesto punto, visto che ci portiamo almeno venti anni, mi chiedo: Giulia, ma non starai invecchiando male?
Giulia says:
Agosto 15th, 2005 at 4:53
Mmmm, nel senso che ne ne hai cinquantadue o dodici? 😀
Comunque pare di no: mi conservo decentemente, per essere una che è stata imbalsamata insieme a Tutankhamon… 😉
Fabrizio says:
Agosto 15th, 2005 at 5:16
post interessante.
Il discorso del non saper lavorare ad obiettivi è culturale. L’Italia è, con la Grecia, una delle massime espressioni della cultura umanistico-letteraria. Da secoli.
Manca l’approccio do-it. Quello è anglosassone.
JackOpus says:
Agosto 15th, 2005 at 6:20
Guarda, in linea di principio hai perfettamente ragione, ma il fatto è che io voglio liberarmi di silvio a ogni costo e penso che votare prodi sia già un bel primo passo…
Pawn Heart says:
Agosto 15th, 2005 at 7:47
Fabrizio, secondo me l’Italia (moderna) e’ la massima espressione di barocchismi inutili, forse dovuti ad un’eccessiva enfasi data alla cultura umanistico-letteraria.
Secondo me l’antiscientismo di gente come Croce ha condizionato l’Italia di piu’ di quanto non si creda.
Nik says:
Agosto 16th, 2005 at 12:45
se può consolarti per le primarie non occorre che ti fai 650 km di treno (e ritorno)
naevus says:
Agosto 16th, 2005 at 10:48
francamente il discorso non mi pare reggere: io i chilometri mica li faccio per un politico, li faccio per esercitare un mio diritto (così come stacco i pezzi di foglie dai cespugli mentre cammino: lo faccio perchè posso, non perchè mi serva a qualche fine)
Franz says:
Agosto 16th, 2005 at 6:52
Cavolo che acume politico! Il solito discorso all’italiana: si sta tranquilli a farsi i cavoli propri in attesa che ci vengano a cercare. Se il destino di questo disgraziato paese ti interessa i programmi ci sono, e si può anche partecipare a crearli, basta voler veramente cambiare. Ma rimarremo sempre in questa cacca perchè questo paese è pieno di ignavi come te
savicevic says:
Agosto 16th, 2005 at 8:00
alcune considerazioni in sintesi
a)se per programma intendiamo, proposte ,intenzioni possibilità ,possiamo anche essere d’accordo ,ma se per programma intendiamo un piano preciso dall’a alla z ,siamo fuori da ogni razionalità .posso aspettarmi che mi dicano che ridurranno il debito pubblico ad esempio,ma le modalità tecniche dipenderanno dalle situazioni del momento
b) ancora più dirimente: il programmo può essere fatto solo sentendo gli elettori ,la fabbrica del programma, gli esperti, i più vari, e anche gli altri politici . popper docet se qualcuno è in grado di prevedere tutto da solo o quasi sullo scibile è o un genio o un pazzo ,la seconda è più probabile. infine la vera posta in gioco di queste primarie è il risultato di prodi ,le varie margherita -la ganga -sgarbi ,ovvero ds unipol, non aspettano altro che pasteggiare con il cadavere del professore ,per dare il via al ballo dei riciclati ed allora vedrai che bel programma….
marco says:
Agosto 16th, 2005 at 8:07
Dico che io farò cinqunta metri (in macchina) per andare a votare…
marco says:
Agosto 16th, 2005 at 8:08
“cinquanta”…
chiara says:
Agosto 16th, 2005 at 10:51
vabbuo’: quindici scarsi (anni, non metri)
NickNite says:
Agosto 17th, 2005 at 1:10
Io sono in fase iper-negativo-distruttiva…mi fan schifo tutti senza eccezione…vi diro’…non li reggo piu’…a volte mi vien da dire basta basta basta…boh…sarà il momento…vedremo far qualche giorno…mi sa che sto lavorando un po’ troppo…uhm…
Gallinaspensierata says:
Agosto 17th, 2005 at 10:12
Strepitoso. Ho scoperto digitando il tuo nome in un comunissimo motore di ricerca escono fuori un casino di cose ganzette, compresi burrascosi trascorsi di cantante pordenonese.
Molto probabilmente sei anche una cattiva ragazza.
Meraviglioso!
Continuerò a leggere il tuo blog, con ancora più passione.
Baci!
Gallina
Gionspenser says:
Agosto 17th, 2005 at 11:05
Nel 96 ero coordinatore dell’allora appena nato Ulivo, all’epoca un programmino c’era: un librettino verde che poi finì arrotolato come la scottex nel bagno di D’Alema. Io voto Beppe Grillo. (e Keith Richards)
elettrotamarro says:
Agosto 17th, 2005 at 12:05
I had a dream: il Berlusca non si presenta alle prossime politiche, di riflesso finisce il finto bipolarismo e si ri-condensa il grande centro, la ex-DC.
Ed io, finalmente, potrò ritornare a votare la vera Sinistra anche se sarà perdente.
anto says:
Agosto 17th, 2005 at 2:19
Discorsi simili, accrescono solo il rischio di ritrovarci la stessa melma fascista sul groppone per altri cinque anni, anche più dannosa di adesso perché ringalluzzita dal “trionfo elettorale”.
A nessuno piace l’idea di una pseudosinistra baciapile al governo, ma l’importante è uscire dalla fogna, il resto sono chiacchiere.
Dopo aver resistito cinque anni senza uno straccio di programma, trattati come cerebrolesi da un parvenu, da dove sbuca tutta questa urgenza?
Ciao
Carlos says:
Agosto 17th, 2005 at 3:04
Tutto giusto, però la penso anch’io come JackOpus: prima liberiamoci di Silvio, poi pensiamo a tutto il resto.
Carlos
Ed says:
Agosto 17th, 2005 at 10:16
Piano quinquennale?!!! Stai attenta che ti prendono per comunista!! A parte le battute. Liberarci di Silvio è obiettivo primario, ma andare al governo senza programmi e senza patti significherebbe emulare Berlusconi. Quindi sono d’accordo con te. Non importa chi sarà a guidare il governo, importa come sarà guidato. Patti chiari, per tutta la legislatura (e possibilmente oltre). Le primarie dovrebbero innanzitutto servire a questo.
Medo says:
Agosto 18th, 2005 at 10:11
Purtroppo credo che niente ti possa motivare a farti tutta ‘sta strada per le primarie. Tanto a lor signori il tuo non mancherà più di tanto.
enver says:
Agosto 18th, 2005 at 11:01
registro commosso la dichiarazione di voto. la candidatura broccolona ne esce oltremodo rafforzata. adesso Gecco deve procurare cento megafoni broccoloni su eBay! 🙂
Dantzig says:
Agosto 19th, 2005 at 12:29
Nel caso tu non lo sappia (non lo citi).
E’ uscito un aspirante candidato nuovo per le Primarie: si chiama Ivan Scalfarotto. Non ha un Piano Quinquennale vero e proprio, ma qualche ideuzza pare di sì. E poi forse è l’unico che ha un blog.
Per ora però, sta ancora cercando le firme per candidarsi.
fabrizio says:
Agosto 19th, 2005 at 2:28
Bravissima !!!!!!!!!! Anche io ho stracciato la scheda elettorale e ho deciso di andare a votare solo quando un governo, chiunque esso sia, si merita la riconferma. Vale a dire che non ci andrò mai più. Sempre le stesse identiche facce. Prima perdono le elezioni poi si ripresentano. Che coraggio !!! Adesso chiudo che è meglio
Flavia says:
Agosto 19th, 2005 at 8:36
Cavolo hai già un candidato, sennò potevi votà Gattomammone 😉
M.B. says:
Agosto 19th, 2005 at 9:45
Immagino che prima di discutere di voti o non voti, abbiate già letto il regolamento delle primarie, la parte sul diritto di voto. Se non altro per non andare lì e scoprire di non poter votare, o di non poterlo fare alle condizioni che credevate.
enver says:
Agosto 19th, 2005 at 11:31
Dantzig, Scalfarotto non è l’unico ad avere un blog. Clicca sull’ultimo link messo da Giulia nel post. Anzi Scalfarotto (le cui idee condivido) ha aperto il blog DOPO la candidatura. E comunque. L’importante è il senso di non farsi paracadutare i nomi e le idee dall’alto
Medo says:
Agosto 19th, 2005 at 11:43
Scalfarotto? Colui che per lavoro dice di gestire “2200 persone in Europa e Africa” ? Che seleziona il personale per le banche? Evviva il nuovo candidato allora.
ilblogdelladomenica says:
Agosto 20th, 2005 at 2:10
un programma quinquennale è troppo poco… al cane broccolone servirà almeno un decennio per rimediare ai guasti dei governi precedenti.
make spintarelle history.
bdd