Cittadina, Alemanno ti odia
pubblicato da Giulia domenica, Maggio 13, 2012 15:04Non ho idea di quanti fossero, i manifestanti che oggi hanno sfilato in corteo all’annuale Marcia per la Vita (il cui nome corretto dovrebbe essere Marcia per l’Esproprio dell’Utero, ma mi rendo conto che suonava male), perché Repubblica.it non riporta numeri, Corriere.it nemmeno, e il sito dei manifestanti non è aggiornato in merito. In ogni caso, pochi o tanti non fa differenza: da oggi, oltre agli accoltellamenti per strada, alle sparatorie e alla violenza domestica e non, alla quale si pone rimedio raccomandando loro di non uscire di casa se non per stretta necessità e sempre nelle ore diurne, tutte ben coperte e recando con sé l’apposito allarmino, le cittadine di Roma sanno che devono guardarsi anche dal loro sindaco.
Lo stesso bel tomo che ha sostenuto la creazione di un cimitero dei feti (sempre con soldi pubblici) ha infatti concesso il patrocinio di Roma Capitale alla manifestazione di un movimento estremista che mira ad abolire la 194, minacciando così la salute riproduttiva delle donne. In pratica, le residenti a Roma ora sanno con certezza che il loro sindaco sostiene pubblicamente, con i soldi loro e sfilando bel bello in corteo con lo striscione, l’abolizione del loro diritto all’autodeterminazione. Continueranno quindi a trovarsi davanti obiettori di coscienza che rifiutano di praticare aborti o somministrare anticoncezionali: continueranno a frequentare consultori male in arnese e privati dei fondi, in cui ci si arrangia come si può per fornire assistenza; continueranno a vedersi maltrattare in strutture pubbliche per aver voluto esercitare un diritto.
Dei rappresentanti del PD che ci sono andati magari parliamo in separata sede. Ci sarà tempo per fare presente le responsabilità collettive e individuali di gente che si fa chiamare sinistra e che sostiene di essere dalla parte della gente (basta che non siano femmine fertili, per carità, quelle devono soffrire). Per ora mi limiterei a puntualizzare che Alemanno ci odia tutte, e non se ne vergogna neanche un po’.
restodelmondo says:
Maggio 14th, 2012 at 11:15
No, seriamente: c’erano esponenti del PD? I nomi, se li hai.
Giulia B. says:
Maggio 14th, 2012 at 11:19
Maria Pia Garavaglia, che però pare abbia ritirato l’adesione prima della manifestazione (io l’ho saputo dopo).
vnd says:
Maggio 15th, 2012 at 7:44
Alcune brevissime considerazioni:
1. l’aborto sarebbe una conquista?
2. la stupidità che condanna a morte
3. aborto e ingiustizie sessiste
4. avversione all’aborto scelta laica
5. diritto di obiezione
6. le femministe non rappresentano la volontà delle donne
7. libertà di opinione e diritto al rispetto
1. l’aborto non è un conquista femminista e , anche se lo fosse, non ci sarebbe nulla di cui vantarsi.
L’aborto non è una conquista femminista, come non lo è il divorzio.
Si tratta degli esiti di due referendum ai quali votarono uomini e donne.
Solo le femministe che le propagandano come loro conquiste, incuranti del fatto che c’è poco da esser fieri se le uniche conquiste ottenute sono, già di per se, un segno di sconfitta.
La magra figura, sicuramente inconsapevole, è doppia:
1- raccontano l’ennesima menzogna dicendo che l’esito di un referendum popolare sarebbe una loro conquista.
2 – si vantano di quelle che non sono altro che sconfitte di civiltà.
Ciò che alle femministe sfugge è che si votò in favore dell’aborto per limitare il danno di quelle donne che ricorrevano alle mammane.
Donne senza scrupoli (altro che maschi assassini!) che, in cambio di danaro, infilavano ferri da calza nelle pance di poveracce facendone morire la metà per setticemia.
Chi scelse in favore dell’aborto lo fece per salvare almeno la vita a quelle sventurate.
Un solo morto è sempre meglio di due.
L’aborto fu un ripiego non una conquista.
L’unica conquista femminista che ricordo è l’aberrazione giuridica dell’ “inversione dell’onere della prova”.
Bella roba!
2. Si abortisce per stupidità
Tolto l’1% che abortisce per gravi patologie della madre o del bambino e un altro 1% che abortisce in seguito ad uno stupro,casi dei quali non mi sentirei mai di sindacare, resta un 98% che abortisce per STUPIDITA’ e ignoranza.
Ho scritto ignoranza perché si tratta effettivamente di una possibilità ma… sappiamo tutti che è decisamente remota.
In realtà è per stupidita che quei bambini sono condannati a morte in un paese che ripudia la pena capitale.
L’aborto rappresenta il diritto di essere CRETINE.
3. Aborto e ingiustizie sessiste.
L’aborto coinvolge tre individui.
Una decide e gli altri subiscono la scelta.
Una donna resta incinta a causa di un rapporto occasionale e non è tenuta ad informare il/i presunto/i padre/i.
INGIUSTO.
Una donna può decidere di tenere il bambino, di abbandonarlo in ospedale o di ucciderlo senza consultarsi con il/i presunto/i padre/i.
INGIUSTO.
Una donna può abortire senza che la volontà del il/i presunto/i padre/i venga perlomeno registrata nella documentazione sanitaria.
INGIUSTO
Un uomo che volesse salvare la vita di suo figlio non avrebbe il diritto di proporre il proseguimento della gravidanza e il successivo abbandono del figlio in ospedale, potendo contare sull’affido esclusivo del bimbo senza alcun onere per la madre.
INGIUSTO
Se la donna volesse tenere il figlio contro la volontà del padre, questi, è comunque tenuto al mantenimento del piccolo.
INGIUSTO
(in ottica paritaria, dovrebbe essere previsto l’aborto maschile, ossia il rifiuto al mantenimento del figlio indesiderato)
4. Obbligo di aborto?
Essere favorevoli all’aborto non è un obbligo.
A prescindere dalle convinzioni politiche o religiose esistono uomini e donne che in modo laico pensano che, in mancanza di evidenze e scadenze certe, la vita umana debba considerarsi tale a partire dal concepimento.
Hanno il diritto di pensarlo e di proporre mezzi alternativi all’aborto per salvare la vita a quei feti che loro considerano individui informando le donne sulle varie opzioni.
5. Obiezione di coscienza.
Anche chi è favorevole all’aborto, come me, che avrei votato a favore, non può fare a meno di riconoscere i diritti di:
– non abortire e di essere informati dai consultori sulle varie possibilità di scelta;
– non uccidere, cioè essere obiettore.
6. Femministe e volontà delle donne.
la partecipazione delle donne alla manifestazione è la prova eclatante del fatto che esistono donne contrarie all’aborto.
ne consegue che le femministe, nonostante i lavaggio del cervello mediatico, non rappresentano la volontà della maggioranza delle donne.
7. Chi è contrario all’aborto ha diritto allo stesso rispetto che ha chi vuole l’aborto.
Le provocazioni e gli insulti lanciati nei riguardi di chi ha partecipato alla marcia per la vita sono evidenza di fascismo, anche se lo si vuol mascherare con un altro nome.
NO COPYRIGHT
La riproduzione parziale o totale del contributo è libera, senza alcun obbligo di indicarne l’autore.