Capro espiatorio du jour
pubblicato da Giulia domenica, Agosto 24, 2008 12:56Dopo gli islamici, i rom, i rumeni e i fannulloni, un nuovo capro espiatorio per voi: gli insegnanti del Sud. Il ministro Gelmini, sempre in prima linea, ha deciso che rendono poco e bisogna riqualificarli perché abbassano il livello dell’istruzione nazionale. Sono gli stessi, per inciso, che Bossi non vuole nelle scuole del nord perché deleteri per la cultura locale.
E’ interessante – come è interessante guardare una colonia di batteri nocivi che si riproduce in un vetrino: una cosa che ha un suo fascino horror – notare fino a che punto si possano spingere i rappresentanti del governo per umiliare in massa la gente che lavora. Gli insegnanti del Sud, obiettivo designato di questa nuova vergognosa propaganda, sono gli stessi a cui le scuole crollano in testa alla prima scossa di terremoto, perché fatiscenti. Gente che non riesce a far lezione per mancanza di ambienti sani, aule, materiali didattici. O perché gli alunni vengono in classe armati. O vengono sostenuti indefessamente dai genitori contro gli insegnanti stessi, anche quando hanno torto, anche quando i fannulloni sono loro. Ci sono, fra queste persone, insegnanti scarsamente qualificati, pigri, improduttivi, incapaci di insegnare? Certo. Ma non perché sono “insegnanti del Sud”, ché il pigro improduttivo, contrariamente al folklore che lo vorrebbe localizzato da Roma in giù, intento a sonnecchiare come il messicano sotto il sombrero, è un esemplare diffuso in tutta la penisola. Per fare il solito esempio vicino a casa, gli insegnanti triestini abitualmente parlano in dialetto con i ragazzi in classe. Il risultato è che gli studenti non sono in grado di parlare in italiano. Questo è un fatto vero, verificato da me di persona quando insegnavo inglese (con scarso profitto: infatti ho smesso, quando una non c’è portata non c’è portata) nelle scuole private triestine. Mi arrivavano queste sbarbine incapaci di mettere insieme soggetto e complemento nella lingua nazionale. Quando dicevo “Possiamo non parlare in dialetto quando si fa lezione?” mi rispondevano “Ma coi profesori se parla in triestin“, sì, ma io non sono il tuo professore e non sono nemmeno triestina. Sii cortese. No, non ce la faceva: non che non volesse, proprio era in grado.
Ci penserà, il ministro Gelmini, a controllare gli insegnanti del Nord incapaci di comunicare in italiano con gli studenti, o i provvedimenti punitivi sono ristretti a chi è nato e insegna lontano dalla madrepatria Padania? Ci penserà, il ministro Gelmini, ad anteporre la ristrutturazione degli ambienti e delle strutture scolastiche alla valutazione della “produttività” degli insegnanti, manco fossero coltivatori di banane? Chi è che valuta la “produttività” di qualcuno che dovrebbe preparare le future generazioni alla vita e al lavoro, ed è costretto a farlo in condizioni sempre peggiori, per giunta frustato e insultato come se stesse alla catena in una colonia penale?
Aaaaa. “Nega, carissima, nega tutto! E ricordati di ripetere che tu non l’hai mai detto.”
Rosa Tiziana says:
Agosto 25th, 2008 at 1:33
Stando a una ricerca dell’università di Bergamo su un campione di docenti lombardi, 387 su 130mila, uno su due non sa rispondere a domande elementari e non sarebbe ammesso all’università, il 20% di coloro che si sono sottoposti al test non sa fare i compiti che pure assegnerebbe in classe agli allievi.
armando says:
Agosto 25th, 2008 at 5:41
oh ma gli insegnanti oggi sono un po’ da difendere, tipo il panda del WWF. Una volta a scuola la maestra ti poteva pure legare e torturare e nessuno diceva niente, anzi, poi papà a casa ti finiva pure di struppiare. Oggi con i ragazzini iper-viziati-“semi”-decerebrati e i genitori-della-playstation, se a un prof scappa uno starnuto in classe scatta la denuncia per “tentato genocidio mediante diffusione di virus letale”.
Che poi mo, diciamocela tutta (anzi pure metà va bene): il figlio di Bossi è stato bocciato agli esami di maturità. Nella commissione c’era gente del sud. Da qui il progetto per quello che forse verrà chiamato “scuola – decreto vendicativo”.
marco v says:
Agosto 30th, 2008 at 10:25
.. la Gelmini resta il miglior ministro di questo (pessimo) governo. Non aveva molte leve da manovrare, e poteva fare soltanto due cose, sincere e coraggiose: eliminare la Siss (definita come una spesa inutile per le famiglie che non dà garanzie) e riportare voti e condotta in classe dando il messaggio – IMPORTANTE – che i genitori devono piantarla di difendere ad oltranza i figli.
In ultimo, siate tutti sinceri, a partire dalla titolare del blog: alzi la mano chi non ha mai notato che sui concorsi c’è una mostruosa discrepanza nord-sud. È lo stesso rapporto che c’è tra la sanità di una regione del nord e una del sud. Non possiamo, non possiamo assolutamente continuare così: non è possibile che la regione sicilia ha rispetto alla lombardia il doppio dei dipendenti, otto volte di più medici di base, e una efficienza disastrosa accompagnata da un debito di miliardi di euro. Il paragone non è casuale: sono regioni governate entrambe del centrodestra. Perché non è più questione di politica, l’Italia ha un problema antropologico: è la più straordinaria congerie di virtuosi dell’illegalità, del cinismo, dell’autodistruzione.
Se non si ha il coraggio di ammetterlo, non affronteremo mai per davvero i problemi di questo Paese.
Dire che bisogna vederci chiaro sulle masse di prof (generalmente meno preparati, e desiderosi soltanto di chiedere di tornare al sud lasciando vacante la cattedra) che vengono dal sud al nord è dire qualcosa di sgredevolmente vero. Preferiamo la gradevole balla? Ma quello è Berlusconi! Che la sinistra torni a impadronirsi di certi discorsi, senza paura. Altrimenti è evidente che restano in mano al centrodestra, che, poverino, da quello che può… 😉
Giulia says:
Agosto 30th, 2008 at 10:34
Definire la Gelmini “Il miglior ministro di questo pessimo governo” è davvero inquadrare il dramma di questo pessimo governo. La Gelmini sta lavorando per privatizzare le scuole, facendole diventare fondazioni: in pratica, chi ha i soldi ha le scuole decenti, chi non li ha, no. Non sarà più lo Stato a doversi prendere carico dell’istruzione nazionale, ma i privati. Questo perché Tremonti continua a tagliare i fondi all’istruzione, ma nessuno dice niente, tanto in Italia siamo tutti alfabetizzati, vero?
No.
A me pare che siamo stati tutti contagiati dal Morbo di Calderoli, quel genere di malattia che ti fa enunciare pregiudizi come se fossero verità assolute. Se al sud l’impianto dei concorsi è più accessibile (e ne sa qualcosa la Gelmini, che è andata a fare l’esame per diventare avvocato a Reggio Calabria: anche se poi l’ha definito “regolare”, mentre al nord era inaccessibile) può dipendere da una serie di fattori, ma non necessariamente dagli insegnanti stessi.
Allora, o ci si decide a rimuovere dai posti di potere i dirigenti mafiosi, quelli che permettono di truccare i concorsi (e ti garantisco che concorsi truccati ce ne sono in tutta Italia, da nord a sud, solo che di quelli del sud si parla, di quelli del nord mai), e a cambiare l’impianto dei concorsi, oppure la si finisce di dare addosso alle ultime ruote del carro.
Il fatto è che la politica italiana è fatta di pastette, da sempre: e questo governo, che sempre annuncia “ripulite”, si limita a dare addosso a chi non è nella posizione di difendersi. Senza toccare le alte sfere, vere responsabili dei disastri.
Blog, insegnanti e studenti parlano del Ministro Gelmini - blogEconomia says:
Settembre 25th, 2008 at 10:37
[…] raccogliere tutti gli interventi del Ministro, eccola; Unpercento commenta così, senza parole, e Saitenereunsegreto parla di capro espiatorio mentre IlLegnoStorto parla di professori del sud e invita il ministro […]