Old Guys on the Block

pubblicato da Giulia martedì, Maggio 6, 2008 19:05
Aggiunto alla categoria Muziek non stop, Sono fatti miei
Commenti disabilitati su Old Guys on the Block

Nel 1990 avevo circa la metà degli anni che ho adesso, gli occhiali, e un viaggio-premio di fine anno scolastico in America da godermi. In America, i New Kids on the Block erano dappertutto: e se adesso non si riescono a concepire fan dei Tokio Hotel di età superiore ai quattordici anni, all’epoca non era strano che una diciassettenne (anche una un po’ indietro come la sottoscritta) si invaghisse di una boy band.

Erano perfetti, i New Kids on the Block, ce n’era uno per ogni gusto, come i Duran Duran quando ero più piccola. Anche le canzoni, alla fine, erano dignitose, pop-soul alla vaniglia per ogni palato, e sicuramente ottimo per il nostro. A scuola avevo amiche fra le fan del gruppo. Con una in particolare, Francesca, ci scambiavamo un quadernino su cui scrivevamo pensieri e messaggi, tipo un diario collettivo: adesso si chiamerebbe blog e lo leggerebbero tutti, allora era solo per noi. Si scriveva molto, all’epoca. Cosa credete, che le fanfic le abbiano inventate gli americani? C’eravamo prima noi. Le mie credo le abbia in blocco Marvy, che conoscevo da quando aveva tre anni e che ho perso di vista molto tempo fa. Vabbè, ma non è questo il punto. Il punto è che, dopo George Michael e i Duran Duran e prima dei Manic Street Preachers, ci sono stati loro. Molto più che un gruppo, una colla sociale.

Insomma, tutto mi aspettavo meno che si riunissero e mi affliggessero con questo. Il singolo più brutto di tutti i tempi, o quasi. Una roba sintetica, orrenda, senza tiro e senza grinta. Una roba che farebbe schifo a dei seminaristi in ritiro, cantata con l’entusiasmo di una gita aziendale a Busto Arsizio. Se questo è il primo singolo, non voglio proprio sapere come sarà l’album.

Grazie mille per aver calpestato la mia adolescenza. No, veramente, grazie, eh?

Commenti e ping chiusi.