Il dovere di servizio

pubblicato da Giulia martedì, Gennaio 15, 2008 17:39
Aggiunto alla categoria Triste mondo malato, Viva la gente
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Non ho mai pensato al mio contributo come fondamentale, pure ritengo che stare in Parlamento debba corrispondere non solo a un onore e a un privilegio ma soprattutto a un dovere di servizio, in base al quale ha senso esserci, se si contribuisce davvero a legiferare, a incidere e trasformare in meglio la realtà. Ciò, nel mio caso, non è successo, e non per mia volontà, né credo per mia insufficienza.

Franca Rame abbandona il Senato. E lo fa con una lunga lettera di dimissioni, pubblicata interamente sul suo blog.

Ci sarà sicuramente chi userà nei confronti dell’ormai ex senatrice parole sprezzanti, prendendo di mira il suo essere attrice (c’è già stato). Le motivazioni delle sue dimissioni, tuttavia, sono gravi; e i fenomeni che denuncia nella sua lettera sono gravissimi. Senatori assenti e assenteisti, che si disinteressano completamente del lavoro dei colleghi; commissioni programmate in parallelo, che i membri non possono seguire se non sdoppiandosi; lentezze estenuanti; distanza siderale fra il Palazzo e il mondo. Troppo, per una signora non più giovane, che la politica probabilmente è abituata a farla in forma partecipativa, popolare. E che in quella forma vuole tornare a praticarla.

L’appartenenza politica della senatrice dimissionaria c’entra solo parzialmente con il suo disagio. Quello che racconta di come funziona il Senato dovrebbe far rabbrividire tutti gli uomini di buona volontà. Non succede. Allora le dimissioni sono l’unica soluzione. Nuove persone devono prendere il suo posto, persone con l’energia della giovinezza anche solo relativa. Alla signora Franca, auguriamo un po’ di riposo e sollievo. E grazie per averci provato.

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