A proposito di casta
pubblicato da Giulia domenica, Ottobre 7, 2007 19:03Ci sono posti dove mi è quasi inevitabile sentirmi a disagio. Ieri ero con Robi al Premio Elsa Morante. Un evento nel suo specifico degnissimo, ma finisce che i dettagli sono più importanti del tutto. E al di là del momento imbarazzante di Costanzo Padronedicasa Alteatroparioli che – a registrazione avviata, telecamere accese – si accorge di tre antiesteticissime poltrone vuote in platea, e costringe la gente a spostarsi per riempirle “Che può essere anche un’occasione per…” farsi inquadrare, sta per dire, ma si ferma in tempo, forse memore di trovarsi nel contesto di un premio letterario di livello, e non nel salotto di Uomini e Donne; al di là di questo momento, volevo dire, fra i premiati c’erano Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, per La Casta. E fra i personaggi scelti per consegnare i premi, svariati politici di profilo nazionale.
Ce ne fosse uno che si sia risparmiato battute all’indirizzo dei due giornalisti. Roba che dopo il primo (un piacionissimo Pecoraro Scanio), e il secondo (un quasi altrettanto piacione Marrazzo), si comincia a pensare, ma che coda di paglia avete? Cosa sono tutti questi ammiccamenti, questa finta spavalderia? Non siete sotto processo: non è necessario essere nervosi.
Finisce che, uscendo dal teatro, incrocio Stella, che mi guarda in faccia e mi saluta educatamente. Io sorrido, faccio un cenno con la testa, e mi fermo perché quello che mi stava per uscire dalla bocca, invece che “Buonasera”, era “Grazie”. E sarebbe sembrato patetico, e strano, e parecchio qualunquista; e magari avrei dovuto dare spiegazioni, e non ero sicura neanche io del perché ringraziavo, e sospettavo che la mia gratitudine fosse legata più al piacere sadico di vedere dei politici con le ortiche nelle mutande, che a un vero senso di riconoscenza per l’operato svolto. Per fortuna sono stata zitta, va’.