Finché non fioriranno i pioppi
pubblicato da Giulia mercoledì, Marzo 28, 2007 16:43Primi segni di cedimento, o forse di rinsavimento, a scelta. Era da cinque anni che non mi segnavo in palestra, azione che di suo ha qualcosa della leva volontaria o della firma in questura, non ho ancora capito bene. Però l’ho fatto (o meglio: ho fatto la visita medica necessaria ad iniziare l’attività fisica, trenta euri grazie), e domani inizio. Aquagym, nello specifico, ché il medico me l’ha detto: per una con la schiena nelle tue condizioni, qualsiasi altra cosa è tentato suicidio.
Così ho deciso di scavare fuori il costume da bagno, un paio di ciabattine e di rimettere in modo le mie giunture arrugginite dall’inattività, e nel contempo magari anche smaltire le cicce attribuibili in larga parte all’eccesso di caffè “Capitolino” (caffè, panna, caramello, gocce di cioccolato, biscottino) consumati nel bar sotto casa. Che per l’umore fa miracoli (il caffè, dico), ma per la trippa un po’ meno. Mi aspetto anche un’impennata dell’entusiasmo, dato che l’attività fisica, anche per i pigri cronici come la sottoscritta, ha un potere strabiliante: riequilibra, tonifica ed allontana i gorghi della paranoia. Tre ore alla settimana in cui sei costretta ad ascoltare l’istruttore sono tre ore alla settimana in cui non stai a sentire l’omino nel cervello.
E le piantine di aster che ho seminato nelle fioriere del terrazzo hanno messo fuori le foglioline dalla terra, e sono tante, tante e carine; e la pioggia che continua a scendere in questi giorni le nutre meglio di quanto possa fare io con il mio bottiglione di Dixan ben lavato e riempito di acqua e fertilizzante.
E questo era l’obbligatorio post primaverile.