Prot prot pronto
pubblicato da Giulia martedì, Marzo 27, 2007 11:26No, che moralismo. Non c’è niente di immorale, in una scorreggia. O in un rutto, se è per quello. Non confondiamo la moralità con la scatologia: un cinquenne che ride delle sue puzzette non è immorale, è un cinquenne. Sarà perché non ho cinque anni che non trovo niente di divertente nelle suonerie dei due animaletti petomani, o negli uccellini (uccellini?) che parlano con i rutti. Mi bastavano “a mio cuggino” e “WYOMING!“, per quello. E quel film con Tognazzi che mi sa che finiva male. E non riesco ad immaginare cosa passi per la testa di qualcuno che, avendo raggiunto un’età anagrafica evidentemente superiore ai cinque anni, decida di acquistare una suoneria che fa sì che il suo cellulare scorreggi. O rutti. Dovrebbe far ridere? E se sì, chi? Il proprietario del telefono? Una barzelletta ripetuta dieci volte al giorno viene a noia abbastanza presto. Gli altri? Mi immagino le potenzialità di un simile effetto sonoro in una situazione intima: sei lì con una che hai appena conosciuto, e all’improvviso parte una salve di scorregge. Vengono dal telefonino. Non mi sembra meno imbarazzante. Ti ha appena conosciuto, e tu sei quello col telefonino che scorreggia. Poi magari lei ha il telefono che rutta, e siete fatti uno per l’altra. Va savoir. Però non so, a quel punto perché spendere dei soldi per comprarsela, la suoneria? Non si fa prima a mettere la vibrazione, e quando il telefono suona far partire un sonoro rutto (o equivalente rettale) e poi rispondere tutti compiti “Sì, pronto?” Ché se uno vuol essere spiritoso e sovversivo facendo vagamente schifo, tanto vale andare fino in fondo.
Oh, vi sento, eh. “Il mio telefono fa drin: ho cercato apposta un telefonino che facesse un suono da telefono” (e intanto i telefoni non fanno più drin da vent’anni, e le suonerie che fanno drin te le vendono come suoni anni ’70). “Il mio telefono è sempre senza suoneria.” “Il mio telefono ha la suoneria fatta a mano da me.” “Il mio telefono vibra e basta.” “Io uso ancora un Nokia del 1997 che pesa come una cabina del telefono.” Insomma, non ce n’è uno che l’abbia comprata, quella suoneria. Tipo Berlusconi, che non si capiva chi l’avesse votato, ma la prima volta che andavi dal tabaccaio ti rendevi conto che c’era un altro mondo: un mondo dove un maneggione dal passato oscuro e dai modi volgari riusciva a diventare Presidente del Consiglio. E c’è anche, sospetti, un mondo dove i telefonini ruttano. L’ipotesi che i due mondi coincidano, a questo punto, è legittima.