Le cose che non dico

pubblicato da Giulia lunedì, Marzo 19, 2007 18:01
Aggiunto alla categoria Sono fatti miei
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Pensavo: sono quasi quattro anni che tengo un blog. Eppure di certe cose, certe cose che fanno parte del tessuto della mia vita, non ne ho parlato mai, o quasi mai. La musica, per esempio. Ne ho sempre ascoltata molta, in ogni posto dove ho abitato e con ogni compagnia. Non potrei farne a meno, mi è indispensabile, è il tessuto connettivo delle mie giornate. Eppure ne parlo poco, ne scrivo ancora meno. La musica è una cosa che ascolto, e l’ascolto non sempre si presta ad essere descritto. Direte: e allora le recensioni sul giornale come le facevi? Mi sforzavo. Mi sforzavo di raccontare quello che per me non è mai stato oggetto di narrazione, ma piuttosto strumento per la creazione di altre narrative. La musica mi serve per aprire le porte del cervello che mi conducono in altri mondi, nelle dimensioni abitate dai personaggi che mi dettano la loro vita. Non è un fine. E’ un mezzo.

Non parlo mai neanche di quello che leggo. Ci sono blogger che hanno la lista delle letture nel template. Non credo di aver mai menzionato neanche uno dei libri che ho letto negli ultimi quattro anni, e sono mica pochi. Alcuni sono fra i libri più belli che abbia mai letto in vita mia. Esperienze di viaggio, più che parole sulla pagina. Una gioia immensa, al punto che li ho letti, riletti, e riletti ancora (con Survivor di Chuck Palahniuk siamo a quota quattro, tre in italiano e una in inglese). Non entro mai nelle dissertazioni sullo stato della letteratura italiana perché, ammetto, ne leggo poca. In una città dove i titoli stranieri sono reperibili così facilmente in originale, mi sembra un peccato lasciarmi sfuggire l’occasione. E poi la lettura per me è un’attività solitaria, da orso, che condivido malvolentieri. Forse per questo non ne parlo mai, soprattutto non qui.

Evito da tempo, senza alcuno sforzo conscio, anche l’argomento vestiario, scarpe e altri armamenti della cosmesi. Ne parlavo poco anche prima, ma ho smesso quasi subito. Sono cose di cui magari parlo con le amiche, ma non sento l’esigenza di raccontarle a tutti. Ci sono molti motivi, in testa il fatto che alla fine scarpe, vestiti e rossetti sono cose che uso, non argomenti da post. Mi sembra un peccato sprecare byte di pagina e una preziosissima funzione “Commenti” per comunicare all’universo mondo che quel nuovo gloss della Max Factor, guarda, una meraviglia.

Poi ci sono le cose mie di tutti i giorni, soprattutto quelle belle, che meritano di essere protette. La quotidianità, nella sua ripetizione di gesti consueti, è troppo preziosa per essere narrata in un modo che le renda giustizia. Anche quando la sua meraviglia minaccia di tracimare e finire su queste pagine, la fermo, la coccolo. Mi appartiene. E’ mia. Devo tenerla da parte per quando si fa buio.

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