Decisioni insignificanti per il genere umano

pubblicato da Giulia venerdì, Maggio 14, 2004 23:00
Aggiunto alla categoria Sono fatti miei
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Ne ho le palle piene di blograduni, blogrodei, blogcene, blogconvegni, blogopalle e blogoteorie.

VERAMENTE piene.

Con tutto l’affetto che provo nei confronti di alcuni miei compagnucci di merende che casualmente hanno un link a cui trovarli, vorrei limitare la possibilità che la persona che spippola su questo blog diventi anche solo tangenzialmente “rappresentativa” di qualcosa.

Per cui continuerò a frequentare la gente che conosco, a fare cose insieme a loro, piccole medie e grandi, continuerò a fare la vita che ho fatto fino adesso, ma non ho più intenzione di elucubrare in pubblico su cosa è un blog, su come funziona la blogosfera, sull’umanità o meno dei blogger, ECCHEPPALLE.

La teoria è così radicalmente diversa dalla pratica. La pratica è condivisione quotidiana di pensieri. Andare a raccontare la teoria dall’altro lato di una barricata, fare “noi che il blog lo facciamo bene” (ma quando mai… ma per favore) non è una cosa che mi appartiene. Mi sono fatta prendere la mano, ma non sono tagliata per fare il capopopolo.

Ho cominciato a buttare la mia fuffa in rete perché mi piace chiacchierare. Sicuramente non per diventare una cosiddetta blogstar. Mi fa ridere solo l’idea. Star. Capirai. Produco boiate, come la stragrande maggioranza della gente, salvo rarissime eccezioni. Ogni tanto produco qualcosa che è un po’ meno una boiata. Tutto lì.

Non voglio diventare una con cui non si possa parlare.
Non voglio essere una che se la vedi e la riconosci non le parli perché “lei” è così e “tu” invece no. Mi fa senso questa idea. Mi fa senso l’idea di vivere in una dimensione parallela in cui sono una specie di cartonato da prendere a freccette, oppure qualcuno con cui non parli perché “tanto lei”.

Fanculo.

Ragion per cui, si torna al regime normale. Non si teorizza più sul mondo blog. C’è un solo mondo, ed è quello della gente. Chi è dentro, è dentro, e chi è fuori è fuori.

Io voglio stare dentro.

Ragion per cui, fatemi un piacere:
se mi dovete dire qualcosa, MANDATEMI UNA MAIL.
Anche se mi dovete mandare affanculo.
Ma fatelo.
Almeno un “grazie” o un “mavaffanculotu” sono garantiti, almeno finché ce la faccio con i tempi.
Se non ce la farò più, ve lo farò sapere.

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