Il malessere del muflone
pubblicato da Giulia lunedì, Aprile 5, 2004 19:22Reppusa: “Nooooon ti avvaleeeere maiiiii”
Simone: “Ma di COSA, stronza?”
Reppuso: “… nel ghetto…”
Io: “Ma vaffanculo, stronzo, ‘nel ghetto’…”
Sabato scorso, al grido di “Nooooon ti avvaleeeere maaaaiiiii”, Bucco Bucci ha festeggiato la chiusura delle registrazioni del suo disco. Da bravo cantautore semplice semplice, il nostro ha inciso tutto in una casa persa nella campagna gradese, dove oltre ai provini dell’album appena terminato (un po’ come bere latte appena munto), abbiamo potuto anche ascoltare delle perle dell’hip hop italiano come Fly Valy e Dolbi, che se non vi dico dove trovarli è solo ed esclusivamente per il loro bene.
“Vuoi vedere lo gnu?” Mi fa Bucco a un certo punto.
Che a prima vista potrebbe sembrare un’audace profferta sessuale, invece lo gnu c’era veramente, nascosto dietro la casa, in un buio inquietante, con tanto di nebbia e campo fangoso da attraversare evitando le sabbie mobili.
Lo gnu era in realtà un bufalo triste. Grosso, peloso e olezzante, chiuso in un recinto con un pony peloso e olezzante anche lui, ma meno grosso; e con un terzo pony in libertà, che continuava a posizionarsi dietro le nostre spalle con aria curiosa.
Mi sono ricordata che ho paura dei grossi mammiferi zoccoluti, ho girato sui tacchi delle Converse e sono scappata.
Ognuno ha i suoi terrori.
Io “terroro” (neoblog, neologismo) di essere attaccata da un grosso animale pesante che mi calpesta con i suoi zoccoloni.
Oppure che mi morde.
Lo so che i ruminanti in generale non mordono, ma i terrori non vanno tanto per il sottile.
Finale del finale: una registrazione di La luna di dietro , canzone del Bucco che io avrei voluto sentire a Sanremo, in versione unplugged con me al tamburello completamente fuori tempo, ve la do io Meg White.
Io a Meg White le rubo il pesce.
Fu: “Giulia non è sveglia o addormentata: è online o offline”.