Mille giri

pubblicato da Giulia mercoledì, Ottobre 26, 2005 12:46
Aggiunto alla categoria Sono fatti miei

C’è una casalinga dentro quasi ogni donna. A volte è disperata (tipo quando si rende conto che il compagno, tanto buono e tanto caro, non è assolutamente addomesticabile oltre un certo limite, fissato in genere intorno all’azione di mettere i propri calzini lerci direttamente nel cesto della biancheria, anziché abbandonarli in punti random del parquet), altre volte è mediamente soddisfatta (tipo quando inventa un piatto nuovo che riscontra un certo successo tra i commensali), e altre volte ancora è totalmente estatica.

La casalinga che vive dentro di me, in generale mediamente soddisfatta e solo occasionalmente disperata (numero di calzini random in netta diminuzione), in questi giorni vive un momento di estasi quasi teresiana, causa acquisto di una nuova, fiammante, meravigliosa lavatrice.

L’oggetto del desiderio, arrivato in casa in seguito al decesso della sua antenata (una Candy più o meno coetanea della casalinga), è stata selezionata in base a una caratteristica che per la casalinga dentro di me – dovrò decidermi a battezzarla, prima o poi – era diventata una vera e propria ossessione, vale a dire la velocità di centrifuga. Nello specifico, essa possiede i vagheggiati mille giri regolabili (zero, quattrocento, cinquecentocinquanta, settecento, ottocentocinquanta a seconda delle esigenze) che fanno sì che le lenzuola escano dal cestello strizzate fino quasi all’asciugatura.

Ad installazione avvenuta, la casalinga scopre con sgomento che il nuovo elettrodomestico non possiede la funzione di mezzo carico. Si consola però pensando che, data la rapidità con cui le lenzuola perdono la loro fragranza, l’assenza del mezzo carico sarà un’ottima scusa per lavare compulsivamente i completi da letto e dormire quindi su biancheria sempre profumata di ammorbidente. (La casalinga dentro di me è la segretaria della Bree Van De Kamp Admiration Society, ma aspira segretamente alla presidenza.)

Partita dunque la lavatrice (elettronica, tutta una spia e una lucetta) e constatata la bontà della sua performance (centrifuga che sibila con eleganza, tipo partenza dello Shuttle vista al telegiornale) arriva il momento della verità. I famosi mille giri, settati per prudenza su un più modesto settecento, devono rendere conto della propria esistenza. Ed è qui che la casalinga, vuotato il cestello, corre euforica incontro al compagno agitando un calzino umido:
“Senti, senti che meraviglia!”

E’ sempre a questo punto che il socio (uno che per traslocare ha dovuto appaiarsi i pedalini uno per uno, e ancora ne avanzano), tira fuori un metaforico AK47 e secca la casalinga che è dentro di me, spiegandole senza mezzi termini che è molto, molto, molto lontano il giorno in cui lui si emozionerà per il livello di strizzatura della biancheria.

La casalinga che è dentro di me, se non morta comunque gravemente ferita, batte in ritirata lasciandosi dietro una scia di Lip Lana e Delicati. Rimane a guardia del bastione una sua parente prossima, quella che per tutta la durata di Grease (in onda ieri sera su Raidue) canta balla e recita a memoria tutte le battute salienti.

Il socio ha già chiesto asilo politico. In Afghanistan.

Commenti e ping chiusi.

61 commenti to “Mille giri”

  1. Laura says:

    Ottobre 27th, 2005 at 10:29

    Ritornando all’argomento calzini che mi sembra coinvolga tanti, single e no, io proprrei di comperare calzini sempre dello stesso colore, così saranno sempre appaiati con qualcuno, e i dispari..buttarli via senza rimpianti.

  2. archibecera says:

    Ottobre 27th, 2005 at 11:40

    si è un’idea saggia quella di laura. Non è una che si complica la vita. Io ho i calzini per lo sport, i calzini di cotone e quelli di lana, quelli morbidosi coccolosi da mettere al posto delle pantofole, quelli rossi quando sono allegra e quelli a quadrettoni ciano quando mi sento pazza, quelli a strisce colorate da pippicalzelunghe e quelli anonimi blu o neri o grigi del mio attuale fidanzato qualcuno del mio ex fidanzato e quelli del mio papà, che regolarmente gli frego… anche se mi ballano sul calcagno! NO BBUONO CALSINI UGUALI TRISTESSA SOTO I PIEDI!

  3. NickNite says:

    Ottobre 28th, 2005 at 12:27

    Mamma questa storia del calzino me l’ero persa…ahahaha…fortissima…ah ma il “manicheo” da dove se ne esce? Il sito fa PPMS…(Pena Pietà Misericordi e Schifo)…boh…straaani personaggi no?

  4. Giulia says:

    Ottobre 28th, 2005 at 10:13

    Anche io sono per il calzino colorato, ma ammetto di possedere una grande quantità di quelli neri standard termici da mettere sotto i jeans.
    Per la maggiore varietà di pedalini, comunque, sentire le mie colleghe Chiara e Roberta 😀

  5. archibecera says:

    Ottobre 28th, 2005 at 1:30

    Laura, vedete? E’ una persona pratica e razionale. Io vedo invece i calzini spaiati come un’occasione di incontro tra persone, single o condomini. Che ne so io se davvero i miei calzini che, appaiati prima del lavaggio, e spaiati dopo il lavaggio, non finiscano nella lavatrice di quella del piano di sotto? C’è tutto un mondo sommerso che non conosciamo pienamente… la materia è pura astrazione… le particelle elementari si scompongono a loro volta in vibrazioni…ovvero in suono… e nel momento in cui la lavatrice sibila, perchè la mia fa un rumorino simile al decollo di un jet supersonico, avviene la scomposizione della materia e la ricomposizione simultanea nella lavatrice di chissà chi, ovunque nel nostro pianeta… ed i calzini, sottomessi servitori dei nostri odori più terreni, sono gli umilissimi testimoni di una universalità che che va oltre la pura realtà materiale… Tocca a noi operare il ricongiungimento simbolico dei calzini spaiati in nome dell’amore e della pace universali…

  6. paolo beneforti says:

    Ottobre 28th, 2005 at 1:52

    ecco, sì, i calzini di chiara? dicci di più 😉

    a proposito dello stirare, come credo tutti i single masculi ho fatto fin da subito una durissima selezione dei capi che non si può NON stirare. e sono risultati in definitiva pochissimi (sempre troppi): camicie, pantaloni escluso jeans, maglioni sottili. basta. tutto il resto: NATURE!

  7. Mitilene says:

    Ottobre 28th, 2005 at 7:51

    Puoi battezzarla “Cesira” (la tua alterega domestica, intendo), un classico per casalinghe emiliane. Oppure la sempiterna Signora Marisa di Voghera, campione incrollabile di ogni sondaggio… 😉

  8. Qwerty says:

    Novembre 10th, 2005 at 3:19

    Le lenzuola non le stiri? E’ che forse tu sei alta due metri e mezzo e non hai problemi a maneggiarle. Io, che appena provo ci finisco avvolta e non come un eroe, meno stiro lenzuola e meglio vivo.

  9. Giulia says:

    Novembre 11th, 2005 at 2:45

    No, no, stirare le lenzuola dovrebbe essere una pratica proibita dalla Convenzione di Ginevra. Stiro le federe dei cuscini, però.

  10. Simona says:

    Novembre 21st, 2005 at 6:40

    PRIMA DI ARRIVARE AL MIO TURNO….MA QUANTA GENTE TI SCRIVE…LO SO CHE SEI FAMOSA (NON CENTRA NIENTE) MA SI USA COMMENTARE ANCHE VECCHI POST? NON è VERO CHE Cè UNA CASALINGA IN OGNI DONNA! SE CASALINGA VUOL DIRE AVERE LAVATRICE NUOVA CAZZO!!!! IO VOGLIO ASPIRAPOLVERE ULTRA, A PROPOSITO è VERO CHE FOLLETTO è LA MIGLIORE (NON STO SCHERZANDO MINTERESSA PROPRIO, MI DEVE ARRIVARE QUALCHE EURI E….) SE ARRIVA ASPIRAPOLV. ULTRA, MOBILI LUNGO TUTTA LA PARETE E CI METTO TUTTO DENTRO, ANCHIO MI SENTO MOLTO MOLTO CASALINGA. TRA LE HAUSUAIVS LA MIA PREFERITA E lYNETTE LA SKUALA. BACIO GIULIA

  11. raul says:

    Febbraio 12th, 2006 at 11:20

    ho una ariston avl62 con il manuale di istruzione in più linguem ma non in italiano!!! dove lo trovo???? raul