Genévieve per un giorno
pubblicato da Giulia martedì, Giugno 21, 2005 22:36Genévieve Makaping, dicevo.
Makaping, nella sua lingua d’origine, significa “donna che dice no”, in senso traslato “guerriera”. Lei, chioma raccolta in sottili treccine, viso rotondo riempito da un sorriso entusiasta, vestita interamente di bianco con vertiginosi tacchi e artigli in tinta, a tredici anni ha deciso di accettare questo nome e anche il destino che si portava dietro, che l’ha portata anche a farsi rinnegare dalla stessa famiglia che l’aveva nominata.
Appare genuinamente contenta di essere seduta in uno studio televisivo di temperatura variabile fra i quindici e i venticinque gradi, a seconda dello stato di regolazione dell’aria condizionata (a tratti programmata in modalità “bora sul golfo di Trieste”, e a tratti “sauna”, vale a dire spenta). Le piace lo studio e le piace raccontare la sua storia, che è davvero una storia fantastica. Come pochi altri ospiti fra quelli passati finora in trasmissione, è in grado di calamitare l’attenzione di chi le sta intorno. Ride molto. Dice cose profondissime in modo assolutamente semplice e comprensibile. Si lecca le labbra con una lingua rosa da gatto, racconta del giornale che dirige, di quanto ama la Calabria dove vive e lavora, del suo passato da girovaga, del matrimonio con un bianco che le è costato l’espulsione dalla famiglia d’origine (e noi che pensavamo di avere l’esclusiva sul razzismo), della necessità per ognuno di riscattarsi, della bellezza della condivisione, di come tutti siamo fatti di tanti pezzi, abbiamo tante anime, non siamo un unico blocco monolitico e bidimensionale.
Il suo gioioso resoconto del conferimento della cittadinanza italiana da parte del Presidente Ciampi scatena un applauso spontaneo. Il nostro cartoon mysoginist si guarda bene dall’uscirsene con sentenze sull’incapacità genetica delle donne, perché questa qui da sola basta a sconfessare qualsiasi teoria sessista. Oltretutto ha l’aria di essere una di quelle che ti gelano con una battuta sorridente ma definitiva. Diciamo anche che è così simpatica da far passare a chiunque la voglia di provocarla.
La incontro sulle scale mentre sto andando a casa.
“E’ tutto il pomeriggio che ti devo dire una cosa.”
Mi prende una mano. “Cosa, tesoro?”
“Possiamo averti come Ministro dell’Interno, tipo subito?”
carlo says:
Giugno 22nd, 2005 at 8:57
A proposito dell’esclusiva sul razzismo, quello dei neri nei confronti dei bianchi, e soprattutto quello degli orientali nei confronti degli occidentali, non hanno affatto nulla da invidiare al nostro. Ma se per quello dei neri nei confronti dei bianchi si può almeno chiamare in causa la nemesi storica (che comunque è un punto di vista un po’ semplicistico), quello degli orientali è assai più antico e radicato. Culturalmente, i cinesi per secoli ci hanno considerato esseri inferiori e del resto basta viaggiare un po’ nella Cina interna da soli per sperimentare ancora un bel po’ di razzismo sulla propria pelle.
la paradossale morale che se ne trae è che l’umanità è davvero unica, indipendentemente dal colore della pelle…
C.
valeria says:
Giugno 22nd, 2005 at 9:29
sì,fantastica.L’ho vista qualche volta in televisione per delle interviste,e confermo tutto quanto scrivi.Mi ha colpito per la sua pacatezza la sua lucidità, e una dignità rara. Che bello che esistano donne così, mi fa respirare più serenamente:)
Flavia says:
Giugno 22nd, 2005 at 12:04
Giulia, scusa ma ho questo dubbio che mi tormenta: SEI PARENTE DI ILARY? (e dopo questa domanda, vado a scavare la buca 😉 )
jotaeprosecco says:
Giugno 22nd, 2005 at 2:12
Giulia parente di Ilary? Certo, e Totti tiene pure un blog dal titolo: “saitirareunpallonetto.gol”
Molly says:
Giugno 22nd, 2005 at 2:28
Vieni a vedere Giulia, ho appena dimostrato che Calderoli non esiste.
http://loveandthecity.splinder.com/post/5104001
Flavia says:
Giugno 22nd, 2005 at 11:38
jota, tutto può essere 😛
marco says:
Giugno 23rd, 2005 at 12:31
ma che bella categoria, viva la gente!
thebig says:
Giugno 23rd, 2005 at 8:38
se la gente sapesse giudicare il prossimo senza alcuna forma di preconcetto ci accorgeremmo di quanto siano fantastiche alcune persone e di quanto si potrebbe imparare dagli altri.
O.T.: comunque io la penso come Calderoli (zac a chi stupra indipendentemente dal colore della pelle o paese di provenienza).
Giulia says:
Giugno 23rd, 2005 at 10:23
Big, non che avessi dubbi in proposito…
Tra l’inizio del tuo commento e la fine c’è una leggera incoerenza, ma anche questo non mi sembra nuovo. E’ solo l’ennesima manifestazione di un cristianesimo un po’ a macchia di leopardo…
Anonimo says:
Giugno 23rd, 2005 at 3:03
tagliare le palle a chi violenta non è anticristiano. è giusto!
thebig
Giulia says:
Giugno 23rd, 2005 at 3:39
Se questo è il pensiero di un cristiano, stiamo in buone mani.
Fra un po’ torniamo pure ai roghi, tanto mi pare che state proprio sintonizzati su quella frequenza. E poi avete anche la faccia tosta di tuonare contro la supposta inciviltà dei musulmani. Allora via, tagliamo le mani a quelli che rubano e le dita dei piedi a chi vi dovrebbe pigliare a calci in culo quando dite queste stronzate ottuse e fasciste.
A me pare che vi manchi solo la clava, altro che cristianesimo.
thebig says:
Giugno 24th, 2005 at 10:59
cristianesimo? essere cristiano?
a me non me ne frega un cazzo della religione qunado si tratta di un pezzo di merda che stupra davanti al fidanzato una ragazzina di 15 anni.
anzi, facciamo così, considerami un ateo.
come cazzo fai a credere nella giustizia verso questa merda di gente. questi tra 6 mesi stanno fuori e torneranno a violentare.
ma si, continua a sragionare così….
non mi meraviglia che il mondo faccia schifo…
Achille says:
Giugno 25th, 2005 at 10:27
Ma infatti perchè castrarli dico io? Tra sei mesi saranno liberi e, incazzati come biscie perchè non possono più stuprare nessuno, uccideranno e ruberanno. Ammazziamoli no? Ma sul posto, così, senza processo (che la giustizia è lenta).
Anzi, ora se potete scusarmi, esco a ritirare il costume da vendicatore mascherato dalla tintoria che stasera ho del lavoro da fare.