La Giulia sconsiglia

pubblicato da Giulia sabato, Aprile 23, 2005 15:24
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Sempre per la serie “Visioni sconsigliate”, due titoli:

Il prezzo della libertà di Tim Robbins. Bel film, grande cast, un utilizzo intelligente di Emily Watson, Susan Sarandon immensa in una parte marginale, Vanessa Redgrave trillante, John Turturro, John Cusack, non manca più nessuno, solo non si vedono i due leocorni. Il problema? Nel DVD è assente la traccia audio originale. Potete vederlo solo nella versione doppiata. Per cui, se volete sostenere il cinema indipendente americano (e questo film, ambientato in America negli anni del maccartismo, ha avuto non pochi problemi di uscita e distribuzione), compratevelo in originale.

L’assenza della traccia audio originale da Ingannevole è il cuore sopra ogni cosa, invece, priva il pubblico del gusto di sentire Asia Argento che impersona Courtney Love. No, vabb�, il personaggio ovviamente è quello di Sarah, la madre sbandata eccetera. Un film che, ve lo dico subito, è un ottimo modo di buttare i tre euro e cinquanta del noleggio. Questo si capisce entro i primi cinque minuti dall’inizio, ma ormai lo avete già affittato e non vi resta che sbuffare per la successiva ora e rotti, perché le cose non migliorano. Il dubbio che lo sappiano anche i distributori viene immediatamente dopo avere inserito il DVD nel lettore, visto che il film parte subito, senza uno straccio di menu, extra, sottotitoli per non udenti, niente, ciao, beccatevi il mattonazzo e zitti.
L’assenza della traccia audio priva lo spettatore anche della meraviglia di sentire Ornella Muti recitare in inglese (nella parte della nonna “italiana” di Jeremiah: viene il sospetto che l’inglese non sia granché), e impedisce a Winona Ryder di salvare il suo tremendo cammeo nel ruolo della psicologa.
Il problema più grosso è uno e uno solo. In origine, Ingannevole è il cuore… sta in piedi solo grazie alla scrittura delirante di JT Leroy e alla voce di Jeremiah, che racconta la sua evoluzione da bimbo in affido a ragazzino transgender e masochista. Tolte quelle, resta solo una serie di episodi sgradevoli e incomprensibili a meno di avere letto il libro. La regia non riesce a sostituirsi alla scrittura, e il film fallisce in modo desolante, nonostante la buona volontà di tutti i partecipanti (inclusi un irriconoscibile Michael Pitt, un raggelante Peter Fonda e un bolso Brian Warner aka Marilyn Manson).

(Ecco qua: ho appena dato a Marquant e Violetta un ottimo motivo per prendermi a calci.)

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