pubblicato da Giulia domenica, Settembre 7, 2003 8:09
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Shagoo! Shagoo!

Per arrivare al luogo dello Shagoo Shagoo Fest mi sono persa. Come tutti, più o meno: le indicazioni dicevano “cerca la chiesa e poi trovi i cartelli”. Nel paese friulano medio, la chiesa è in piazza e il campanile lo vedi da lontano. A Osoppo, la chiesa è imboscata e il campanile è venuto giù col terremoto del ’76, per cui l’hanno rifatto bassino e non si vede. A girare abbastanza, però, lo si trova. E si trova anche l’ex colonia estiva, sede del ritrovone punk-hc-vegan-straightedge-masoprattutto-molto-emo organizzato da un manipolo di intrepidi autofinanziati. Un posto delizioso fra gli abeti, con sfondo di montagne e gruppo di fricchettoni spagnoli che suonavano melodie infinite per chitarra e flauto. (Date anche a me quello che aveva preso la ragazza con flauto, credo faccia perdere il senso del tempo.)

Le immancabili distro. Capi d’abbigliamento vintage. Emoposterboys: Jonathan Settlefish, Giulio Karina (loro non sanno chi sono io ma io so chi sono loro, avendoli visti entrambi dal vivo con i rispettivi gruppi: allo Shagoo si sono presentati insieme). Emogirls: svariate. Giro rockenroll friulano: praticamente al completo. Una sigla di chiusura dell’estate 2003 o di apertura dell’autunno?

Ripescaggi: Mocio, il Bisi redivivo. Cibo: strettamente vegano. Mi hanno detto che i panini con la salsa di… cos’era? seitan? erano commestibili. La fagiolata, in compenso, aveva il peso specifico del plutonio. Io ho mangiato la pasta e una fettina di torta salata che era proprio buona. Il cibo si innaffiava con la birra. Prezzi politici.

Gruppi:
ho capito Le Corbusier, Oliver (finalmente li ho capiti…) e Disco Drive (che avrei capito meglio se non fossi stata rincoglionita dal sonno, ma li avevo già capiti a San Vendemiano). Gli altri non li ho capiti o li ho capiti poco. Un gruppo in particolare non li ho capiti per niente: sembravano un campionato di rutti.

Freddo: progressivo e paralizzante, diobono.

Surrealismo: “Ma tu sei Giulia? Aaaah, ma sei tu che tieni il blog? No, sai, c’è un mio amico che ti legge e mi ha detto che venendo qui ti avrei incontrata. Adesso me la posso tirare!” (Giuro, ho i testimoni…)

Mutande: quelle rimaste nel bagno del Bisi (ovviamente non le mie).

Somiglianze:

Chi vi ricorda?

 

 

 

 

 

 

Rientro: alle due di notte, con un sonno spaventoso, vorrei essermi fermata a dormire lì.

I festeggiamenti sono tuttora in corso.

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