G(iovanni) F(ontana)
pubblicato da Giulia giovedì, Ottobre 29, 2009 10:39C’era una volta un ragazzo che parlava con chiunque. Di Giovanni Fontana non so niente, se non questo: che un giorno si è seduto in Piazza del Popolo con un cartello che portava la scritta “Parlo con chiunque” e si è messo a parlare con la gente che si fermava. Una cosa che lui definisce una “scemata”, e invece è tutto meno che quello. È un atto rivoluzionario, quel “parlare con”, che è diverso da “ascoltare”, perché presuppone uno scambio: io parlo con te, non a te, non di te, non per te. Con.
Insomma, Giovanni Fontana un giorno si vede chiamare da Endemol, che gli dice che se vuole andare al Grande Fratello gli fanno saltare le selezioni. Gli mettono davanti un contratto in cui si parla di “cessione dell’immagine”, “trattamento dell’immagine”, mille clausole su cosa può e non può fare con la sua immagine dal momento in cui entra nel macchinone del GF. Giovanni si alza, restituisce la penna e dice no grazie, e se ne va. Lo dice anche lui che non lo fa per snobismo: ora ha altri progetti, magari in un altro momento avrebbe accettato, magari un altro lavoro per Endemol o la televisione l’avrebbe preso, ma cinque mesi da recluso a non far nulla proprio no, proprio non se la sente. Ma soprattutto, la faccenda dell’immagine.
La questione è abbastanza semplice. Grande Fratello nasce come esperimento di geniale voyeurismo e funziona perché dentro la casa c’è gente vera, che da questo esperimento non sa esattamente cosa aspettarsi. A partire dalla seconda edizione il gioco è già scoperto, si sa che chi esce da lì poi va a fare i programmi del pomeriggio di Canale 5, che un minimo di notorietà è assicurato, e che più a lungo resti nella casa più aumenta il cachet che puoi chiedere in discoteca per presentarti lì ad elevare il tono del locale. Di anno in anno, il gioco si fa sempre più ipertrofico, macchinoso, arrivano i casi umani al limite dell’imbecillità clinica, i freak, le gnocche pompate in cerca di visibilità a uso calendario o lavoro televisivo, le tristi macchiette, gente con la fame negli occhi: non fame vera, di cibo, ma fame di riscatto. Seminudi a ogni occasione e anche quando l’occasione non c’è, si ammucchiano in ogni angolo, si accoppiano sotto i piumoni facendo la telecronaca degli accoppiamenti ad uso e consumo dei microfoni aperti, si rivolgono agli “italiani” con l’enfasi di un Presidente della Repubblica, si vendono madri padri figli compagni nonni infermi, reclamano spazi e voce anche dopo che i loro quindici minuti di fama sono esauriti. Ne hanno tutte le ragioni: ci sono contratti che li tutelano, trasmissioni che li reclamano, e tutto intorno il paese delle occasioni morte. Immagine. Cosa vuoi che sia l’immagine, se in cambio ti danno i soldi?
Lo dice anche Giovanni, appunto, che in un altro momento chissà. Giovanni che è uno che parte con le ONG come volontario, quindi non esattamente uno senza idee e senza ideali, uno con l’orizzonte ristretto. Ma il suo rifiuto non mi sembra figlio di enorme integrità (il talebano integerrimo avrebbe riattaccato in faccia a Endemol a prescindere), quanto di sano calcolo di vita: voglio fare altro, questa cosa mi depisterebbe e mi priverebbe della possibilità di decidere molte cose sul mio conto. Per cui ciao, distanti saluti.
Mangiatevi qualcun altro.
(Via Il Fatto Quotidiano)
INIZIOWEB.net » Blog Archive » G(iovanni) F(ontana) says:
Ottobre 29th, 2009 at 12:21
[…] post by Liquida and software by Elliott […]
Giovanni Fontana says:
Ottobre 29th, 2009 at 8:24
Uhm, vabbè. Sai cosa? Grazie.
Giovanni
stone says:
Ottobre 29th, 2009 at 9:28
eheh…bravo Giovanni
Giulia says:
Ottobre 29th, 2009 at 11:22
Prego, di che. Anzi, grazie a te.
antonio says:
Ottobre 31st, 2009 at 10:33
http://tinyurl.com/lascopertadellamerica
Giulia says:
Ottobre 31st, 2009 at 10:58
Ehi, non lo sapevo! Lavoravo in televisione! Grazie di avermelo rivelato (e buongiorno, bene svegliato, magari clicca qui: http://www.saitenereunsegreto.com/index.php/category/a-tv-eye-on-me/).
(Io li amo, quelli che pensano di fare i castigamatti.)
Anellidifumo says:
Novembre 1st, 2009 at 10:17
Ohi, ringrazio anche io per avermelo fatto scoprire. Non che lavoravi in tv, ma Giovanni Fontana. 🙂
(Siccome non so tenere un “segreto”: io di te so anche che sei andata in un’orrenda trasmissione tv del pomeriggio domenicale di Canale 5: me l’hai detto tu sul blog… e io t’ho pure approvato, con certi distinguo).
Giulia says:
Novembre 1st, 2009 at 11:24
Sì, ma guarda, il problema è proprio quello che vuoi dalla vita, secondo me. Se io nella vita volessi fare il personaggio televisivo, avrei senz’altro continuato a fare la spola Roma-Milano ogni domenica per la gloria. Non era il mio piano di vita, quindi niente.
Anellidifumo says:
Novembre 4th, 2009 at 6:51
Infatti. Anche io potevo restare a vivere in Italia: potevo fare il parassita a casa dei miei genitori, oppure diventare il più colto e cinico venditore di immobili di tutta Roma. Ho deciso che preferivo prendere un aereo e venire a vivere in Canada, per fare carriera accademica. Sono scelte.