“Governeremo per sempre”
pubblicato da Giulia mercoledì, Ottobre 21, 2009 11:13La notizia è questa (presa da qui):
Dieci per cento diviso in parti uguali per tutti e il resto degli spazi televisivi da ripartire in basi a criteri proporzionali. Detto in parole povere: chi ha più voti e più parlamentari comparirà di più in tv. Questo il fulcro del nuovo disegno di legge, a firma Ignazio Abrignani, con cui il Pdl vuole modificare le norme sulla par condicio.
La par condicio, per dirla con eleganza, non sta benissimo all’attuale Presidente del Consiglio, che è il maggiore editore italiano – anche se ci tiene, bizzarramente, a precisare che i media sono in mano alla sinistra: forse lui è di sinistra e non lo sapevamo? – e, oltre a possedere le tre reti commerciali di cui sappiamo, mantiene un ferreo controllo anche delle due reti di punta dell’azienda televisiva nazionale. E se finora nelle trasmissioni a carattere politico è stato costretto a limitare le apparizioni dei suoi scagnozzi, non è tenuto a scomparire dalle trasmissioni di argomento sportivo, dove se la regna, sorridente, in quanto presidente del Milan. Uomo vincente che dà gioia alle persone con il giuoco del calciuo, e butta via: in Italia puoi essere oggi leghista, domani democristiano e dopodomani chissà, ma laziale o romanista lo resti fino alla morte.
Neanche quello gli basta più. Vuole tutto, e lo vuole sulla base del consenso ottenuto alle ultime elezioni. Perché lui ha vinto e quindi ha vinto per sempre: la sua ragione (posto che ne abbia mai avuta) è eterna e incrollabile. Chi ha più voti vince sempre. Chi ha più voti vince in eterno. La democrazia, lungi dall’essere un sistema di confronto, diventa una legittimazione perenne non criticabile e non valutabile. Tanto valeva proclamarlo Imperatore, e farla finita.
Ma forse ha paura.
Perché se la tua idea è buona, il tuo carisma è puro, la tua capacità di innovazione autentica, la tua onestà specchiata e la tua attitudine alla persuasione non ha subito appannamenti, l’equa distribuzione degli spazi non ti ferisce. Non ti abbatte il confronto con le posizioni altrui, perché ne esci rafforzato. Non hai bisogno di pedinare giudici, insultare avversari, dipingere l’opposizione come un mostro di ferocia mangiabambini, di snocciolare sondaggi non verificabili, esibire “risultati” del governo facilmente smentibili e puntualmente smentiti, appropriarti di meriti altrui speculando sulla sofferenza di gente già piegata dalla casualità e dall’ingordigia umana, strombazzare a reti unificate il tuo essere bello bravo buono il migliore degli ultimi centocinquant’anni. Anche quando il paese, con tutta evidenza, va in malora (ma tu ti preoccupi solo di cambiare la Costituzione per difendere te stesso).
Se ti serve, se per vincere hai bisogno di occupare tutti gli spazi con il tuo faccione che ripete ossessivamente gli slogan dell’ennesima campagna senza futuro e senza contenuti, sei finito. Non hai più niente da dare, e forse non ci credi neanche tu.
Aldo says:
Ottobre 21st, 2009 at 3:33
ecco, ciapa só!
Franca says:
Ottobre 23rd, 2009 at 12:58
Speriamo sia vero!
Anellidifumo says:
Ottobre 25th, 2009 at 9:56
Speremm.