Chista casa aspetta atté
pubblicato da Giulia martedì, Luglio 17, 2007 16:18Il giorno prima che partissimo, il bagno ha cominciato a perdere. Non succedeva da mesi, e ovviamente era troppo tardi per cercare di porre rimedio. Del resto l’idraulico ci aveva avvisati: se fosse capitato di nuovo, bisognava cambiare tutto l’ambaradàn. E quindi adesso che siamo tornati e il bagno perde ancora, sappiamo che non ci sono alternative.
Non so cosa succeda alle case quando uno se ne va. La nostra, che ha sempre avuto l’aria di vivere di vita propria (strani rumori nel frigorifero, elettrodomestici che si rompono a turno, parquet che si solleva ed esplode), in questi dieci giorni è impazzita. Oltre al bagno, anche il congelatore ha perso le coordinate e si sta comportando come il pentolino magico che faceva la stracciatella (una fiaba che mi raccontava la mia mamma da piccola: un giorno o l’altro la condividerò). Lasciato solo, si è esibito in una convincente simulazione di Himalaya con nevi perenni. Quando l’ho aperto, fra la mummia di una vaschetta di Carte D’Or e i resti di una porzione di bistecche, è uscito fuori Messner con la slitta.
Le piante sono le uniche ad aver resistito valorosamente. Un ritardo di quattro giorni sul rientro programmato ha reso quasi vana la misura precauzionale delle due bottiglie di latte piene d’acqua piantate dentro la terra: sia il basilico che la salvia erano stremati, mosci, prossimi al cedimento. Una generosa innaffiatura e molte coccole dopo, sono fuori pericolo. Perfino le piante di fagioli residue stanno rimettendo i fiori, e sembrano aver patito pochissimo la nostra assenza.
Sono contenta di essere di nuovo a casa.