Ne ho visto esattamente mezz’ora, ieri sera, ma La Fattoria si configura già come programma gay dell’anno. Il suo predecessore, poca roba da superare, è Operazione Trionfo. Oh, vabbè.

Ragioni per cui La Fattoria è un programma gay
(e ricordatevi che io sono un’ex Tomina del Mese, per cui che un programma sia gay per me è un ottimo motivo per guardarlo):

1. Sovrabbondanza di uomini, carenza di donne nel cast; gli uomini sono in buona parte assai più bellini rispetto alla media dei reality show e anche rispetto alle donne (vedi a proposito la proporzione panze sporgenti/tette floride in L’isola dei famosi).
2. Le donne sono coperte fino al mento, mentre con i primi caldi si prevedono gran toraci possenti esposti al sole, in particolare quello di Domenico Fioravanti (sento che guarderò con interesse le puntate di maggio).
3. C’è Solange, ma soprattutto,
4. C’è Donatella Rettore.
5. Ovvio: ne ha parlato Vanderbilt.

Sì, sì, lo guarderò. Come perdermi le immagini di Selen alle prese con la mungitura delle mucche? Daniel Ducruet che ammazza i polli? Ma soprattutto, Flavia Vento che spala letame?

Ragazzi, che bei momenti.