Avere ventanni (una volta)
pubblicato da Giulia mercoledì, Giugno 13, 2007 17:50Non mi ricordo bene cosa facessi nel 1992. Sicuramente vivevo a Trieste, ma è un anno vago, un anno di piccole delusioni e grandi inizi che si è scoperto dopo quanto fossero grandi e come mi abbiano cambiato la vita. Nel 1992 non ero ancora niente di quello che sono oggi, se non in minima parte, e non so se sia un bene o un male. So solo che nel 1992 mi sentivo ancora nelle orecchie la voce di Auntie Betsy, “Before you turn, you’ll be twenty” ed ecco, ci stavo proprio arrivando ed era vero, mi ero distratta un attimo ed erano lì, i vent’anni. Che dovevano essere l’età più bella della mia vita, e non ne sono poi tanto sicura.
Gli anni ’90 me li sono bevuti a sorsi grandi così e sono finiti prima che me ne accorgessi. Al punto che ogni tanto penso “Ah, ma questa canzone è degli anni ’90?” e invece è uscita negli anni ’80 oppure nei primi del 2000, come se dieci anni fossero stati veramente troppo corti per contenere tanta musica.
E sì che la musica, in quegli anni, mi ha letteralmente cambiato la vita. I Pearl Jam. I Nirvana. I Manics. I Radiohead. Madchester. Il Britpop.
Domani vado a ballare al secondo Please Don’t Go Party, al Coetus Pub in via dei Volsci 261/b (ovviamente qui a Roma, e dove altro?) Ci saranno i soliti che vogliono Ambra, quelli che vogliono Corona e quelli come me, per cui gli anni ’90 non sono infanzia e non sono oggetto di ironica rievocazione. Oddio, quando parte MC Hammer, però… i Tag Team…
Siateci: se ci divertiamo la metà della prima volta, ci saremo comunque divertiti un sacco.