Twittering the day away

pubblicato da Giulia lunedì, Aprile 30, 2007 22:27
Aggiunto alla categoria Sono fatti miei
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Alzarsi. Colazione. Piscina. Lavoro. Ciao amore buon viaggio. Lavoro. Pranzo. Lavoro. Mettersi le scarpe. Uscire di casa. Fare la spesa. Domani è il primo maggio. Negozi chiusi. Comprare cibo. Per tutto il giorno. Anche lombatina di vitello. Rispondere al telefono. Non si sente niente. Comprare il latte. La verdura. Il pane no. Quello c’è. Ciao papà, sì qui tutto bene. Prendere caffè con panna al bar sottocasa. Telefonare. Fare lunga conversazione con collega. Pensare che la mia vita lavorativa potrebbe essere oggetto di un libro di memorie. Sempre che arrivi all’età adatta a scriverle, le memorie. Salire in casa. Mettere via la spesa. Rispondere al telefono, parlare col capo. Riattaccare col capo, parlare di nuovo con collega. A lungo. Meno male che c’è collega, che poi sarebbe un altro capo, ma avercene di capi con cui puoi veramente andarti a prendere una birra dopo il lavoro. Volere bene a collega. Cincischiare col PC. Giornata di lavoro troppo lunga. Giro su Second Life, giusto perché non ci vado da mesi. Incasinare avatar e non riuscire più a togliere orrida skin harajuku. Rompersi i coglioni. Chiudere Second Life. Non capirne l’utilità. Non avere ancora capito come funziona First Life. Figurarsi averne una Second. Telefonate. Buonanotte amore. Scrivere post. Accorgersi di non aver comprato i cereali per la colazione. Domani è il primo maggio. Caffè, banana e yogurt dovranno bastare.

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