La stagione dell’orrore

pubblicato da Giulia giovedì, Maggio 6, 2004 19:27
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Vabbè, ragazze, è inutile che facciate finta che non sia giunta l’ora. Lo so che in mezza Italia fa ancora un freddo assassino e si gira col cappotto. Ma non manca poi tanto, anzi, siamo proprio fuori tempo massimo per i preparativi.

Presto, molto presto, sarà tempo della temibilissima prova bikini.

Se siete di quelle che vanno in palestra tutto l’anno perché “così mi scarico i nervi”, potete anche smettere di leggere, tutto questo non vi riguarda. Se invece, come la sottoscritta, avete i muscoli sodi solo nelle dita delle mani dato che non fate altro che pigiare sui tasti dalla mattina alla sera, probabilmente quanto segue vi riguarda eccome.

L’estate è il momento in cui il divario fra i sessi si fa maggiormente sentire. Se per gli uomini, da giugno in poi, il nemico è sempre l’inflazione, il carovita, il terrorismo, la censura preventiva o il comunismo, a giugno le donne hanno un unico nemico: la cellulite.

Sui giornali femminili, veri e propri organi di partito della lobby farmaceutico-cosmetica, ad illustrazione dell’articolo sulla cellulite c’è sempre la foto di una sedici-diciottenne dalla pelle abbronzata e tonica, sotto la cui cute il grasso ha vergogna di accumularsi, per cui va tutto sulle tette, dove è meglio accetto. Non c’è mai una bella fotona di un ettaro di coscia groppolosa appartenente, possibilmente, a qualche celebrità nostrana o d’importazione.

Mai.

Ovviamente, noi ci guardiamo nello specchio e scopriamo che a cosce nude, dopo un inverno passato al calduccio dentro i jeans, sembriamo indossare pantaloni da fantino. La ciccia fa una bella balza morbidella giusto sotto l’attaccatura dell’anca, a volte con un mezzo giro da virtuosa che finisce sotto il gluteo, del resto anche lui non proprio sprizzante vitalità.

Dura solo cinque secondi, ma in quei cinque secondi viene da piangere. Si contempla la propria mortalità e il decadimento del corpo, la fatuità della bellezza e la fine della primavera della vita.
Poi si va di là e per consolarsi ci si spazzola mezzo barattolo di Nutella.

Aprite qualsiasi femminile, andate all’immancabile pezzo salutista-chic e cercate la parola “nemico”. Quasi sempre si trova nelle prime tre righe. Dai toni cupi con cui viene descritto, questo banalissimo fenomeno di ritenzione idrica sembrerebbe fare più vittime di Hamas. Tipo che andate in spiaggia e vi togliete il pareo e fate subito sedici morti e qualche contuso, aumentano i prezzi e Haider vince di nuovo le elezioni.

A pensarci bene, rimettetevi il pareo, va’.

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