pubblicato da Giulia domenica, Luglio 6, 2003 2:13
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Comica, comica, la mia vita è comica

A Budoia (profonda provincia padano-veneta) c’è un microclima tutto particolare: anche in luglio, di notte ci fa un freddo umido fastidiosissimo. Come a Mortegliano. Si vede che i siti per i festival, piccoli o grandi che siano, li scelgono in base al tasso di umidità.

Come cacchio si chiamava il festival? Qualcosa con “mount”, bon, fa niente.

Suonavano i Tre Allegri Ragazzi Morti, con due gruppi di supporto: Orange (gruppo di Francesco Mandelli aka Nongio, VJ di MTV e astro nascente della TV italiana) e Criptal (non li ho visti, ero in fondo a chiacchierare). Gli Orange, a parte essersi chiaramente battezzati in fretta e furia guardandosi in giro in sala prove (potrebbero chiamarsi, per lo stesso criterio, Fender o Marshall), sono un buon gruppo. Non hanno inventato niente, ma del resto neanche gli Strokes. Sul palco hanno qualcosa come quattro chitarre, inclusa una Fender azzurro bebè. Abituata come sono ai gruppi indie e emo che ho seguito in questo ultimo anno, in cui il cantante generalmente urla a casaccio frasi in inglese inventato, il cantante degli Orange canta. La voce è parte del tappeto musicale. Un sollievo.

Comunque io devo capire perché la gente di questo giro, la cosiddetta “scena” dice di non sopportare il cantato in italiano. Forse fa figo fingere che l’umidità atroce della pianura padano-veneta sia in realtà l’umidità atroce del Somerset, ma basta guardarsi intorno per capire che non siamo a Glastonbury. Io preferisco i gruppi che cantano in italiano (non fateci caso, oggi devo essere in sindrome premestruale anticipata perché sono di un umore assassino.)

Non i Criptal, però. Non me ne vogliano i Criptal.

Dei TARM non c’è molto da dire, andare a vederli è come andare al Rocky Horror Picture Show. L’incredibile spettaculo della vida. L’incredibile spettaculo della muerte. I vaffanculo al topo. La vita è cattiva ma non l’ho inventata io. Non c’è molto da dire di più, ma non perché non ci sia niente da dire: è solo perché ormai l’ho detto un milione di volte che sono uno dei miei gruppi italiani preferiti, ed è per questo che continuo ad andare a vederli ogni volta che posso. Ieri sera, poi, ero con Caterina, che scriverà sicuramente una recensione migliore della mia, perché io mi sono svegliata male.

L’angolo della tristezza

“Le BAMBOLE DI PEZZA sono 5 ragazze punkeggianti, maliziose, intriganti, originali, dolci, rumorose, grintose, incazzate e completamente fuori di testa…
Cresciute a suon di punk e RIOT (L7, Bikini Kill, Babes in Toyland, etc) si sono ritrovate proprio per le passione in comune: LA MUSICA e la voglia di URLARE!!!!!
è nelle loro infuocate esibizioni live che il sound del gruppo si esalta: rock‘n’roll-punk allo stato puro al quale sarà impossibile resistere così come al malizioso fascino di cinque ragazze che anche con il look ci sanno fare.”

(Comunicato stampa di “Music in Village”, festival musicale di Porcia, provincia di Pordenone, 18 luglio – 3 agosto)

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