pubblicato da Giulia domenica, Giugno 29, 2003 3:00
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Pazze al Pinguino

Già venerdì sera si era capito l’andazzo. Dario mi manda un messaggino, puoi portare un’amica? Io amiche sottomano non ne ho, ma anche se ne avessi, il problema di Dario non esiste. Dice che sono tutti uomini, “non è che ti crea problemi?” Ovviamente no. Uscire con gli uomini è un grande divertimento, specialmente se gli uomini hanno l’abitudine di cantare a squarciagola Elio e le Storie Tese, tirare fuori l’elastico delle mutande per simulare un perizoma sporgente dai pantaloni (la prova fotografica è al momento in possesso di Alberto), si fanno chiamare collettivamente “Le Pazze” e sono interessatissimi agli affari miei come e più delle ragazze, con la differenza che quando parlo non mi squadrano per stabilire il mio quoziente di competitività sul mercato.

Uscita Arcigay? No, sono tutti etero. Ma sono pazzi. O meglio, Pazze.

Dopo un venerdì sera introspettivo e contemplativo culminato un una discussione su giovani uomini e giovani donne a un tavolo del Tor Cucherna (dove ho anche potuto ammirare con i miei occhi un esemplare umano che credevo esistere solo nei sogni degli umoristi: un giovane uomo con la “evve” che pavlava di bavche e di skippev come io parlo di zucchine e pomodori), il sabato è stato all’insegna della demenza, del trash e dell’ironia. Vale a dire, siamo andati a ballare al Pinguino.

Composizione della compagnia: Dario e Alberto (le due Pazze in residence; mancava Marco), Luca (Pazza ad honorem), Laila (moglie di Dario), Cristiano (“Io non sono una Pazza! No no no!”) e io, icona delle Pazze, pazza biologica, pazza congenita.Sempre loro: le pazze!

Preambolo per i non triestini: il Pinguino è una gelateria situata sul Molo Pescheria, detto anche Molo Pinguino per via della gelateria, che prende il nome dall’attrazione principale del vicino Aquario (i pinguini, appunto). Il Pinguino è attrezzato con una piccola pista da ballo, dove un DJ che più trash non si può mette su Le pazze in azionemusica di artisti del calibro di Shakira, Simply Red, Las Ketchup e iltiziochecantaCapitanUncino. Ogni tre canzoni cambia genere, registro e stile, passando dalla dance al pop al latino-americano al revival, allo scopo, presumo, di fare felice più gente possibile. (Io vorrei sapere A CHI PIACE LA CANZONE DI GRIGNANI? QUELLA DELL’AIUOLA?) Ci sono intere famiglie, zie nubili che ballano con nipoti obese che segretamente sognano di fare le Veline e si muovono come se stessero provando gli stacchetti, padri di famiglia, gruppi di ragazzi al limitare della trentina con l’immancabile camicia fantasia infilata nei pantaloni, gruppuscoli di sudamericani, e praticamente nessuna faccia conosciuta. Ho capito finalmente come fare a farmi gli affari miei a Trieste: mi basta andare a ballare al Pinguino. La gente con cui giro di solito è troppo cool per farsi vedere lì.

Balliamo veramente come dementi. Il tutto culmina con una gran magnata di pasta al pesto a casa di dario. Alle due di mattina. Sudati. Esausti.

Scusate, adesso vado, le Pazze mi reclamano: c’è da vedere il GP a casa di Alberto.

Saluti, sciocchine.

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