Chissà chi comprerà il format?
pubblicato da Giulia venerdì, Aprile 9, 2004 14:22Un nuovo programma della Fox sulla chirurgia plastica. Questa volta, hanno preso un mazzetto di donne “medie” (leggi: bruttine perché sotto gli standard accettabili di pulcritudine), le hanno liposucchiate, tagliuzzate, rimodellate, coiffate, tenute in una casa senza specchi, e alla fine fatte competere fra loro in un concorso di bellezza.
Heather Havrilesky di Salon, normalmente grande cultrice del trash, ha perso la pazienza.
E ha ragione.
Posto che la chirurgia plastica è una scelta individuale, non mi sembra il caso di trasformarla in un obbligo sociale. La bellezza è in parte culo genetico, in parte una questione di movimenti, di portamento, di equilibrio, e di rapporto sereno anche con i propri difetti. Tutti elementi che non vengono tenuti in considerazione dalla gelida logica del beauty pageant, che ragiona a spanne, centimetri, millimetri, volumi e solidità delle superfici, e mette le aspiranti belle in controluce su una sagoma da riempire, per vedere se stanno dentro ai contorni.
E no, la risposta non è una rivincita delle bruttine, o delle grassottelle carine, o delle bassine, perché il problema è proprio questo, il perpetuarsi della divisione fra “brutte” e “belle”, nella quale le prime difendono il diritto di essere classificate nella seconda categoria solo ed esclusivamente per una questione di apprezzabilità del loro metraggio.
Ma finché esisteranno programmi come The Swan e Bisturi, e Max stilerà la lista delle 50 donne più belle d’Italia includendo anche le straniere per far numero (basta che siano adeguatamente dotate di avantreno), e noi continueremo a dire “quella è bona, quella no” e a giudicare con sufficienza, per principio, le molto bone, perdonatemi, ma la vedo difficile.