Cose che sembrano impossibili
pubblicato da Giulia giovedì, Aprile 8, 2004 14:38“Mi sono fidata troppo di lui” dice.
Ha messo in mano la sua bambina a un uomo che l’ha molestata, seviziata, violentata e infine uccisa.
Piccola, era, piccolissima: una bambina da lavare, cambiare, vestire, svestire, mettere a letto la notte, svegliare la mattina, nutrire, accudire.
No, non credo che non se ne sia resa conto. Non è possibile. Quando sei madre di un bimbo così piccolo, conosci la forma del suo corpo, ricordi ogni arrossamento, noti ogni graffietto. È il tuo compito, come genitore, provvedere alla sua salute.
Ha chiuso gli occhi.
“Voglio un altro figlio” dice.
Per certa gente, i bambini sono come i pit stop, vanno fatti a intervalli regolari e uno vale l’altro. Anna Maria Franzoni, subito dopo la morte di Samuele (per mano sua, per mano di chi, non sappiamo), ha messo in cantiere un altro bambino. Vita antidoto della morte. Ma un figlio non si sostituisce. Una persona non si rimpiazza. Fare un figlio non è un atto simbolico, il figlio non è un ruolo, non è un accessorio rimpiazzabile. È un essere umano.
Se una madre e un padre non sanno e non vogliono proteggere e rispettare i loro cuccioli, nessuno è al sicuro.