Quattro ossa

pubblicato da Giulia mercoledì, Settembre 26, 2007 13:18
Aggiunto alla categoria Target du jour, Triste mondo malato
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Visto che siamo in argomento, due pensieri due sulla faccenda della Miss Italia troppo secca.

Forse avete rimosso il fatto che Manila Nazzaro, Miss Italia 1999, ha partecipato due volte alla manifestazione. L’anno precedente la vittoria, il 1998, fu scartata perché troppo grassa. Detto fatto, la ragazza perde dieci chili. Non due. Non tre. Dieci. Si ripresenta, e vince. Ora, a meno che la signorina Nazzaro oltre alla cura dimagrante non si sia fatta anche un trapianto di personalità, direi che la persona che ha vinto nel 1999 era la stessa che era stata scartata nel 1998, meno una bella fetta di culo. Altro che spirito.

Il fatto è questo: cento ragazzette, tutte più o meno magre. Vince la più secca. Vince per voto popolare e per voto della giuria. Vince e basta, signori: è inutile che poi le altre novantanove rosichino e sostengano che “non era la loro Miss”, perché ognuna di loro era la propria Miss personale. Ha vinto la secca com’era più che prevedibile, e non era nemmeno l’unica secca. “Vinto” significa che la maggioranza l’ha preferita, l’ha trovata più bella (o più ricca di spirito, come insistono gli organizzatori) delle altre.

In tutto questo, gridare all’anoressia ogni volta che una ragazza magra conquista la ribalta equivale a gridare al lupo quando il lupo non c’è. Alla lunga, l’allarme perde di efficacia. L’anoressia è un problema mentale che non va banalizzato: il mondo è pieno di ragazze magrissime eppure sane. All’età di Silvia Battisti, chi scrive pesava cinquantacinque chili per un metro e ottanta. Secca. Con un appetito da leonessa. Poi sono cresciuta, mi è cambiato il metabolismo e adesso peso dieci chili in più, nelle settimane buone. Dieci chili: la stessa differenza che c’era fra Manila Nazzaro scartata e vittoriosa, badate bene.

Miss Italia, come tutte le manifestazioni che pretendono di selezionare le donne in base al canone corrente di bellezza, promuove e incoraggia la magrezza. Anche estrema. Piuttosto che protestare per la scelta in sé, cominciamo a protestare per l’esistenza stessa di un concorso che mette una corona in testa a quella che con maggiore efficacia è riuscita a mantenere le cosce libere da cellulite e il cervello libero da pensieri articolati.

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