“… depending on the street.”
pubblicato da Giulia martedì, Settembre 25, 2007 12:21Il problema di serie come Flight of the Conchords è che nessuna rete sana di mente se le compra. Perché bisognerebbe doppiarle, e il doppiaggio, per certe serie, è come il Guttalax. Fa inevitabilmente cagare.
Flight of the Conchords è una serie che fa ridere per diversi motivi, tutti impossibili da tradurre. I protagonisti (Bret e Jemaine) sono neozelandesi, parlano con l’accento dei neozelandesi, e come la traduci la gag del secondo episodio in cui Bret si presenta alla collega di “lavoro” (per capire le virgolette bisogna vedere l’episodio) e lei capisce “Brit” per via dell’accento?
Quella dell’accento è del resto una questione secondaria rispetto al fatto che buona parte degli episodi è narrata in forma di canzone pop. Cosa fai, la doppi? Mica è un film Disney. La sottotitoli? L’effetto-stacco da una lingua all’altra rovina tutto. Bisognerebbe sottotitolare tutto l’episodio. Ma gli italiani non guardano le cose sottotitolate. Sono pigri, gli italiani.
Poi ci sarebbe la faccenda non trascurabile dell’iconografia indie, in questo paese di fan di Gigi D’Alessio: perché a noi che ascoltiamo quella musica lì sembra di vivere in un mondo pieno di gente che ascolta quella musica lì, e invece siamo quattro gatti, diciamocelo in faccia. E quattro gatti non fanno un’audience.
Insomma, Flight of the Conchords probabilmente non se la comprerà nessuno. Ed è tuttavia una delle cose più comiche che io abbia visto negli ultimi dodici mesi.
Marcello says:
Luglio 22nd, 2009 at 2:01
Tutto vero, e forse è un bene. Però ho scaricato un episodio di FOTC in Spagnolo, e lì hanno doppiato addirittura le canzoni. Non ho idea degli esiti, però vuol dire che in qualche modo si può fare. Preferirò sempre l’originale, ma credo che uno sforzo per portare questa serie straordinaria anche a chi non può godersela in inglese vada fatto.