Daunbailò
pubblicato da Giulia martedì, Maggio 25, 2004 13:07Le uniche persone più tristi dei conformisti sono gli anticonformisti a tutti i costi. La gente “contro”, gli outsider (no, autsaider) per partito preso, quelli che ogni volta che aprono bocca o mettono mano a una tastiera lo fanno al suono di Mai come voi dei Tre Allegri Ragazzi Morti, eccetto che i TARM sono ormai troppo mainstream per cui non li si ascolta più, erano meglio ai tempi di Piccolo intervento a vivo (vedi alla voce: Tracolla).
La funzione principale dell’autsaider è quella di cagare la minchia al resto del mondo. Essendo contro tutto e tutti, non è mai a favore di niente, e quindi fa, si presume, una vita di merda. Rifugge strenuamente tutto ciò che gli sembra appartenere a un “sistema”, senza accorgersi che per demolire il sistema bisognerebbe almeno avere un’idea di come dovrebbe essere un mondo più sano. Ma lui non ce l’ha. Non è compito suo, dopotutto, suggerire delle migliorie. Che ci pensino quelli che governano. E cazzo.
Il suo continuo affermare l’estraneità da un certo tipo di “gente” e di “giri” (che lui disprezza, ma tiene sotto costante monitoraggio) è dovuto con ogni probabilità ad un tentativo fallito di assimilazione. Non essendo riuscito (principalmente perché è simpatico come una cura canalare) ad integrarsi fra quella che lui, più o meno segretamente, considera essere la “gente che conta”, l’autsaider piglia la strada opposta e si dà alla berciata libera e indiscriminata.
L’autsider a volte è genuinamente privo di ambizioni (quindi protesta per il puro gusto di protestare), ma più spesso vorrebbe essere qualcuno. Per questo genere di autsaider, nessuno è meritevole di successo quanto lui, e per questo si infiamma spesso e volentieri.
Il più delle volte, nessuno se lo caga.
La segreta speranza di ogni autsaider è di diventare una voce scomoda, un opinionista ribelle, un leader delle masse che rifiuta la popolarità in cambio dell’individualità, uno che “c’è chi dice no”. Il problemone è che chi dice sempre e soltanto “no” senza metterci nemmeno un “no, però”, alla lunga stufa.
A questi rinnegatori inveterati mi sento di snocciolare un consiglio spassionato, da vera e autentica autsaider quale fondamentalmente sono stata e rimango nell’intimo:
se vuoi cantare, canta.
Se vuoi ballare, balla.
Se vuoi scrivere, scrivi.
Se vuoi disegnare, disegna.
Se vuoi candidarti alla Presidenza del Consiglio, pensaci bene.
BASTA CHE LA FINISCI DI ROMPERE I COGLIONI!
Matteo says:
Febbraio 17th, 2006 at 12:21
Quanti ne conosco di “autsaider”… e come ci son passato anch’io! Ma oggi più un terzo della mia vita è andato, ed io sodi aver lasciato questa strada molti anni fa, quando capii che non portava a nulla. Ho letto con piacere, brava. Ma il pezzo è da “autsaider”….