Povero bimbo
pubblicato da Giulia lunedì, Giugno 5, 2006 15:32The new masculinity is a muted version of the old masculinity. When I talk about old masculinity I’m talking about guys like my dad. My dad is a really tough guy. He fought in Korea, and if you took a look at this guy’s hands you would see [that they] are big and callused and gnarled and there’s stuff just oozing from them, and I think he has oil stains that are there permanently. And my hands in comparison are not like that. Sometimes he grabs my hands, and he calls me a pussy, and he walks away. To give you an idea what kind of guy he is, we went fishing once and he didn’t have anything to gut and clean the fish, so he bit into its stomach and bit its guts out and spit them on the ground. True story. I was 13 or 14.
E se per millenni le nostre madri e nonne e bisnonne hanno tratto orgoglio e forza dalle loro abilità di massaie perché altro non era loro concesso, e se per millenni ci siamo tramandate a vicenda un senso di disprezzo nei confronti delle donne che non sapevano prendersi cura della casa, cucinare come si deve, rammendare come Dio comanda, mandare in giro i propri uomini con camicie stirate a filo di piombo, allevare figli (nidiate di figli, non uno o due come usa oggi al massimo). E se improvvisamente una o due generazioni fa siamo uscite di casa, e siamo andate all’università e la mamma non ha fatto in tempo ad insegnarci a cucinare un perfetto brasato di manzo, e abbiamo vissuto di pasta al tonno per sei o sette anni e poi ci siamo innamorate e il partner non si aspettava che cucinassimo stirassimo lavassimo pulissimo anche per lui e insomma adesso nessuno ci chiede più di essere angeli in cucina signore in salotto e puttane a letto (comunque non in quell’ordine o abbinamento). E se adesso possiamo – non dico dobbiamo, ma possiamo – essere come cacchio ci viene di essere senza preoccuparci eccessivamente di come dovremmo essere, ecco che siamo pronte a smettere con i manuali della Donna Perfetta. La Mamma Primigenia non ci fa più paura, o almeno, non è più lì a sventolarci davanti la nostra incapacità ai fornelli.
E se il papà, che è una specie di troglodita calloso che è stato in guerra, allevato si presume da un altro troglodita calloso che era stato in guerra e così via a risalire all’indietro, ti guarda le mani e dice che sei una femminuccia e tu da piccolo ci soffri da medio ci soffri da grande ci soffri per sempre ci soffri e pensi che sia colpa tua se non hai i calli sulle mani perché di mestiere fai il programmatore, i calli sulle mani non ti servono. E se tu universalizzi questo trauma e questo senso di inferiorità e decidi che gli uomini veri sono gli uomini duri con i calli sulle mani e tutti gli altri sono femminucce e la femmina è sbagliata, e decidi che questo è giusto e ci fai un manuale sulla mascolinità per dire al mondo esattamente questo, così il papà sarà fiero di te e smetterà di guardarti le mani e dirti che sei una femminuccia (illuso). E se questo manuale vende uno sproposito anche se scopiazza i siti dedicati a Chuck Norris e di fatto è tutto un ricicciar di vecchi stereotipi me fame uomo grande carne scorregge sport in tivù no quiche e robe da femmine, forse vende perché un sacco di gente ha avuto un papà che gli guardava le mani e diceva “femminuccia”.
Allora io ti dico, uomo, che noi ci siamo già passate.
planetzero says:
Giugno 5th, 2006 at 3:38
Meravigliosa. come al solito. Ora lo rileggo pure, questo post.
Violetta says:
Giugno 5th, 2006 at 4:38
Senti, che però Maddox sia a tratti un tipo spiritoso a tratti un cazzaro micidiale ce lo vogliamo aggiungere ?
Giulia says:
Giugno 5th, 2006 at 4:45
Direi cazzaro micidiale al 100%, porello (vedi la parte in cui sostiene che sulle donne si può dire qualsiasi cosa perché… uh, non lo sa neanche lui perché). Ma capisci, lui vuole la stima del papà. Poverino.
ghedo says:
Giugno 6th, 2006 at 2:52
Ma c’hai ragione Giulia..da vendere..e in più (cosa non trascurabile), voi avete avuto il femminismo..noi, poverini, al massimo abbiamo avuto il maschilismo!!!
L’unica salvezza per noi maschietti dell’evo contemporaneo potrebbero essere quelle teorie queer o gender che riflettono sull’essere posticcio e culturale di ogni specificità di ruolo…ma solo dentro le università americane…of course!!!
…che per il resto del mondo ci vorrà Moolto Moolto tempo…
Giulia says:
Giugno 6th, 2006 at 3:57
Beh, noi abbiamo fatto il femminismo per aver subito il maschilismo. Nella sua espressione più genuina, il femminismo è un movimento di liberazione per entrambi i sessi. Libera le donne e la parte femminile che è racchiusa negli uomini. Il maschilismo non è stato un movimento, è stato ed è un atteggiamento, un tentativo di conservazione o di ritorno ad uno status considerato “migliore” in cui le donne erano esseri inferiori.
Da secoli le donne si battono per ritagliarsi spazi nel mondo. Sarebbe brutto vedere gli uomini fare il percorso inverso e chiedere di tornare alle caverne, solo per fare felice il babbo cattivo che è dentro di loro. No?
Disorder says:
Giugno 6th, 2006 at 5:19
Giulia, con le parole sul femminismo direi che vuole – oltre alla stima del papà – anche quella del Papa. Leggi qui:
http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/politica/polemiche-staminali/vaticano-pcs-fecondazione/vaticano-pcs-fecondazione.html
Giulia says:
Giugno 6th, 2006 at 6:52
Beh, sì, certo, l’aborto è un contraccettivo.
Vabbè, dai. Vai a dar retta a un vecchio in sottana, adesso.
restodelmondo says:
Giugno 7th, 2006 at 9:41
Solo: chapeau.
Kekule says:
Giugno 7th, 2006 at 3:32
A me farebbe un po’ schifo sputacchiare in giro pezzi di pesce appena pescato. E mi farebbe anche peso accollarmi simili di mostrazioni di bucolico virilismo.
Ecco, volevo dir solo questo, senza però umiliare la conversazione a mero Zelig senza risate (gli uomini, le donnem, l’inter, quello stile lì).
Giulia says:
Giugno 7th, 2006 at 4:47
Sì, beh, Kekule, il principio del post è un po’ quello. Non a caso il padre azzannatore è definito “troglodita”. Poi, per carità, uno ci vede quello che vuole, anche Zelig, dipende dalle sostanze che ha assunto prima.
Kekule says:
Giugno 8th, 2006 at 5:59
Per essere chiari: la sindrome di Zelig era riferita al brillante Maddox (aha…), e _veramente_ volevo parlare di pesci sbudellati a morsi, con la paura nel cuore di zeliggare i vostri giusti commenti. Era un’autocritica per difesa preventiva.
Mi sembrava di essermi immeritatamente beccato un “chettiseifumaaato?”, già temevo un “madaquannntonontrooombiii?”, che siamo lì lì, così ho preferito fare chiarezza.