La mentalità del gallo
pubblicato da Giulia martedì, Marzo 28, 2006 12:46Liberarsi dalla cellulite: un problema pressante, anzi, che dico, una missione per milioni di donne. Fanghi, creme, massaggi, chirurgia estetica, centri di dimagrimento che promettono di disintegrare fino all’ultima cellula grassa sulle cosce, fino a renderle compatte e sode. Un traguardo da raggiungere a tutti i costi.
Perché?
Ce lo spiega la pubblicità, che come sempre arriva ad illuminarci d’immenso.
Perché non c’è niente di più desiderabile che camminare per la strada e sentirsi fischiare dietro: “Eeeehi, bella!” Camminare per la strada chiappe al vento, si presume, perché a meno di possedere la vista a raggi X, è difficile che il galantuomo in questione possa discernere l’esistenza degli odiati cuscinetti oltre jeans o anche solo gonne di lunghezza ragionevole.
Non avremmo mai pensato che la risposta all’annosa domanda posta da Freud ci potesse essere fornita dallo spot di un anticellulite pubblicizzato sulle reti nazionali. Che cosa vogliono le donne? Era così facile: vogliono, desiderano, anelano a liberarsi dalla cellulite. Solo così potranno essere finalmente ottenere la gratificazione di essere importunate in pubblico.
Barcellonese says:
Marzo 28th, 2006 at 1:28
Io veramente vorrei che la cellulite, per par condicio, uscisse in faccia agli uomini, invece…
Barcellonese says:
Marzo 28th, 2006 at 1:29
…dimenticavo: sopratutto a quelli che hanno ideato quello spot!:-)
stone says:
Marzo 28th, 2006 at 2:38
Lo anelano anche i prduttori di sapone.
Barbara says:
Marzo 28th, 2006 at 3:14
Io a questo proposito ho avuto uno shock: li avete visti quei cartelloni nelle vetrine delle farmacie che per pubblicizzare una crema, appunto anticellulite, hanno una gamba effetto divano imbottito anni 70? Con tanto di bottoni? Dio mio ma è una cosa ORRENDA!
Giulia says:
Marzo 28th, 2006 at 3:17
Sì, lo è. E’ terrorismo, non pubblicità.
sapu says:
Marzo 29th, 2006 at 9:38
Magari non è così orrenda…
se fosse così grave il moige si sarebbe già mobilitato…
Barcellonese says:
Marzo 29th, 2006 at 9:43
Affanculo il moige (e la cellulite)…
Giulia says:
Marzo 29th, 2006 at 9:59
Fanculo il Moige e gli anticellulite. La cellulite è mia e me la gestisco io! 😀
Manu says:
Marzo 29th, 2006 at 12:03
Perchè Giulia, il FAVOLOSO spot della nuova Nissan? “Perchè non c’è avventura piu’ meravigliosa che avere figli” o giu’ di li’?
Vorrei farli bombardare di mail da chi di bimbi non ne puo’ avere o chi pur potendo procreare ha scelto un altro stile di vita.
A passo di gambero, signori e signore!!!
sapu says:
Marzo 29th, 2006 at 2:18
… dopo la censura a Rocco nello spot delle patatine niente sarà mai più come prima…
leonardo says:
Marzo 29th, 2006 at 2:54
il marketing è una pratica contro l’uomo e la natura.. auguri di pronta guarigione.
luigi says:
Marzo 29th, 2006 at 5:18
ma la publicità della peroni? no, scusate, è una roba che mi fa bollire il sangue.
Joe Tempesta says:
Marzo 30th, 2006 at 1:18
La cellulite è sopravvalutata: basta andare su qualsiasi spiaggia e far caso alle coppie per sincerarsi del fatto che agli uomini della cellulite non frega una mazza.
Certo, vuoi mettere però la soddisfazione di piacere non solo al proprio compagno/fidanzato/marito ma anche al tipo che ridipinge le strisce pedonali che ti urla dietro – e magari fischia anche in puro stile anni ’80 – “Hey bella!”. 😀
Giulia says:
Marzo 30th, 2006 at 2:49
A me “Ehi bella” urlato per strada sta parecchio sui coglioni. Non ha nessun fondamento nell’assenza o meno di cellulite: è solo un modo di fare i galletti e importunare le donne per sentirsi più macho.
Quanto al mio compagno, mi prende con o senza cellulite, vivaddio. Non ho intenzione di ingrassare un’inutile industria cosmetica per rispondere a standard che non sono nemmeno i miei (io mi trovo normalissima).
Joe Tempesta says:
Marzo 30th, 2006 at 2:58
Giulia, l’ultima mia frase sul tipo che dipinge le strisce pedonali era evidentemente ironico 😉
valentina says:
Marzo 30th, 2006 at 4:40
io sono alta, abbastanza magra, dicono bella, acculturata e con una discreta autostima (con aggravante del lavoro nel sociale!!)ma un paio di settimane fa ho avuto un crollo nervoso davanti allo specchio del bagno di amici, la cui luce illuminava SOLTANTO la mia cellulite. Ho quasi deciso che questa estate non andrò in spiaggia per disperazione. E sto bevendo una “sbobba” drenante, bruciante etc…che non serve a nulla. La mia domanda? Perchè lo faccio? Perchè il fatto che non abbia più le gambe lisce di 3-4 anni fà mi sconforta? Ma che tarli ho (abbiamo) nel cervello?!!! Eppure sono una in gamba. Non riesco ad uscire dal senso di colpa (oddio, pure il retaggio cristiano…)che il preoccuparmi di queste futilità mi causa. Saremo tutte vittime? Sarà colpa del nano? Sarà che anche Nilde Jotti si preoccupava della sua cellulite…(temo di no…).
compagna-velina
Giulia says:
Marzo 30th, 2006 at 4:51
Vale, per una volta ti dico, non è colpa del nano 😀
Io ho fatto abbastanza pace con la cellulite. La accetto come parte della mia coscia, degli effetti della pillola anticellulite, dei trentatre anni, del buon cibo, del relax, dell’allegria. Le donne senza cellulite o sono giovanissime, oppure si sottopongono a regimi massacranti.
La vita è una sola. Vai in spiaggia e fottitene. Sarai bellissima.
Joe: scusa, avevo appena avuto notizie irritanti e l’ho presa di traverso. Ovviamente scherzavi. Avevo uno humour bypass, sorry.
JackRyan says:
Marzo 30th, 2006 at 6:24
Gli effetti della pillola anicellulite !?
Eppure erano (solo) le 16:51.
🙂
Comunque sono stradaccordo con te, e un po’ di colpa al nano gliela darei, anche perche non mi pare che abbia cominciato la RAI a sbattercela in faccia, anzi, solo che purtroppo ormai sono anni che invece di proporre qualcosa di diverso si butta solo all’inseguimento del peggio.
Giulia says:
Marzo 30th, 2006 at 7:51
Orca, Mozart mi fa male 😀
Lo lascio lì perché come errore fa veramente folk!
Il nano non ha inventato le donne nude, le ha solo popolarizzate.
Se cominciassimo a non guardare più le trasmissioni che le contengono, e fossimo un pochino più critici nei confronti di questo tipo di modelli, forse il “dramma della cellulite” ci toccherebbe molto meno.
JackRyan says:
Marzo 31st, 2006 at 9:43
Mi permetto di dissentire,
Hugh M. Hefner ha popolarizzato le donne nude, e, per quanto in modo maschilista, comunque con molta più dignità di quanto faccia la TV degli ultimi 15 anni.
Quelli dopo di lui hanno solo cavalcato (peggio di lui) quel cavallo fino allo sfinimento.
Col risultato che oggi i modelli sono irraggiungibili praticamente da chiunque, perché (secondo me) abbiamo continuamente davanti agli occhi modelli (sia maschili che femminili) talmente artefatti da essere ideali, ormai fuori da ogni contesto reale.
Giulia says:
Marzo 31st, 2006 at 9:58
Guarda, ti rassicuro sul fatto dei modelli maschili: a nessuna donna interessa VERAMENTE il contenitore quanto il contenuto. E’ una cosa culturale nostra che ci avvantaggia molto: possiamo sentirci attratte con violenza animale anche da uomini che non somigliano allo stereotipo da copertina. In questo sicuramente aiutate dal fatto che l’uomo è stato storicamente meno oggettificato della donna. Playmen, in fondo, è un giornale gay: il suo pubblico non è femminile.
Per quanto riguarda la dignità delle Playmate, mi permetto anche io di dissentire: una platinata rifatta dalla testa ai piedi come quasi tutte le conigliette, spalmata nuda su un paginone, non ha più dignità di una Velina. E’ la stessa cosa. Sempre tette e culi ad uso e consumo del pubblico maschile. Sempre un’immagine di donna esclusivamente sessuale e seduttiva, in cui l’eventuale intelligenza (se presente) o cultura (idem) sono accessori di “ammazza quant’è bbona”.
Oltretutto, ricordiamoci che Hugh Hefner è essenzialmente un pappone che si tromba le conigliette a turno, facendo figli a ripetizione e poi allontanando le madri per sostituirle con nuove, più giovani e fiammanti compagne. Un po’ come uno che c’ha i soldi cambia macchina. Quell’uomo VIVE il sogno che ha commercializzato per decenni.
JackRyan says:
Marzo 31st, 2006 at 12:10
Perfettamente daccordo, ma almeno quando compri PlayBoy lo sai già che dentro ci trovi le gnocche rifatte, sono li per essere guardate, non l’addittivo di un programma altrimenti pallido e insipido.
Ok, mi sono cacciato in un angolo, e non credo ne usciro bene, comunque 🙂
Lo so che PlayBoy e comunque mercificazione, ma comprarlo implica una scelta.
E vorrei, allo stesso modo poter scegliere un programma leggero e con le tette quando ho voglia di addormentarmi davanti alla tv oppure qualcosa che tenga svegli i sensi e la mente, ma in pratica non si può, e non perche non ce ne siano di prodotti così ma perche spesso stanno ad orari assurdi, in balia del palinsesto sportivo/elettorale.
Lo so, con il satellite la situazione è leggermente migliore.
JackRyan says:
Marzo 31st, 2006 at 12:39
Scusa, ritorno sulla prima parte della tua risposta:
Non posso parlare per gli altri, ma neanche a me interessa mai, più il contenitore del contenuto, certo, probabilmente potrei essere maggiormente colpito dall’aspetto esteriore, ma invariabilmente tendo a scartare senza possibilità di appello le portatrici di scarsi contenuti.
Se devo stare con qualcuno che posso solo guardare e/o al limite scopare periodicamente, mi compro un poster.
Il sesso fatto bene è decisamente un’altra cosa, e c’entra poco o niente con l’aspetto esteriore.
Ma molto di più con la personalità, la curiosità, l’intelligenza e la passione delle persone coinvolte, ma sto dicendo una cosa ovvia, quindi finisco qui.
Giulia says:
Marzo 31st, 2006 at 2:19
Guarda, generalizzavo molto. Però è più facile che una donna stia con un uomo bello dentro, piuttosto che il contrario. Per grandi linee. Poi, si innamorano tutti, belli, brutti, alti, bassi, e così via 🙂
Sul fatto di usare il programma leggero e con le tette per addormentarsi, ecco, vedi: diamo per scontato che le tette, a un certo punto, ci debbano essere. Sono un minimo sindacale che nessuno si è ancora sentito di togliere ai telespettatori italiani: ai maschi, per sentirsi piacevolmente cullati fra morbide e sorridenti rotondità, e alle femmine, per prendere appunti mentali su come dovrebbero essere (e non saranno mai).
sapu says:
Marzo 31st, 2006 at 2:31
E se invece i patemi sulla cellulite fossero femminili almeno quanto l’invidia (delle dimensioni) del pene è maschile ?
(Scena: gruppetto di amiche che in discoteca, in piscina, in palestra parlano dell’amica carina ‘Ma hai visto che cellulite che ha ?’)
Che poi, quando si parla di certe cose, si tira spesso fuori la questione delle muliebri preferenze per il contenuto che non per il contenitore e quasi sempre a mò di rimprovero per le uguali-ed-opposte preferenze maschili.
Senza tener conto che tutti gli uomini sono fondamentalmente e geneticamente camerati (non nel senso di fascisti, nel senso di compagnoni un pò finti stupidotti, una forma -seppur bassa- di divertimento).
E senza tener conto di altro, che so, che moltissimi uomini apprezzano certi ‘difetti’ delle proprie compagne (p.e. un addome non perfettamente tonico è molto sexy) disprezzando i propri esattamente come si pensa che facciano le donne stesse…
Giulia says:
Marzo 31st, 2006 at 2:35
No no no guarda, io penso DAVVERO che la cellulite sia un problema nostro e non vostro. Ne ho scritto per svariate decine di pagine in un’antologia Einaudi, e ci credo ancora. E sul fatto che agli uomini possa piacere il pancino un po’ tondello e la coscetta morbida ho ancora meno dubbi (soprattutto sulla questione pancino, essendo portatrice sanissima di trippetta).
Assolutamente, la cellulite è un problema nostro: dopotutto, siamo noi che ingrassiamo l’industria cosmetica, e non certo perché i nostri fidanzati ci tampinino ogni santo giorno affinché ci sbarazziamo di quel poco di ciccetta che ci portiamo addosso. Jesus, no 😀
Certo, pubblicizzare un anticellulite facendo leva su un supposto senso di gratificazione che le donne ricaverebbero dai fischi ricevuti per la strada la dice lunga sull’idea che la società italiana ha del rispetto dovuto alle persone di sesso femminile.
sapu says:
Marzo 31st, 2006 at 3:55
Mmh, quindi la questione sono i fischi, perchè in effetti il senso di gratificazione femminile nell’utilizzare (con successo) creme+rossetti+cerette è supposto a ragione…
Resta il problema di cosa mettere al posto dei fischi in maniera da sembrare più credibile dei fischi.
Non so: 30-40enne, maschio, belloccio, non sposato (breve inquadratura sull’anulare), che avvicina 16-20enne naturalmente modella (nella vita, nella pubblicità ultra30enne)
‘Mi scusi, signorina, le stavo contemplando le gambe all’altezza della coscia, senza alcun intento lubrico, quasi per caso o abitudine, ed ho notato che sono perfettamente tornite e senza un filo di cellulite: complimenti ! Qual è il suo segreto ?!’
Va bene che in Italia c’è gente che paga per partecipare ad un reality, ma chi comprerebbe la crema in questo spot ?!
JackRyan says:
Marzo 31st, 2006 at 4:03
“Certo, pubblicizzare un anticellulite facendo leva su un supposto senso di gratificazione che le donne ricaverebbero dai fischi ricevuti per la strada la dice lunga sull’idea che la società italiana ha del rispetto dovuto alle persone di sesso femminile.”
Ti quoto completamente e incondizionatamente (dopotutto viviamo in un pasese dove fino a pochi anni fa la violenza sessuale non era neanche un reato contro la persona), ma aggiungerei che la dice lunga anche sull’idea che alcune donne hanno di stesse.
Mi addolora dirlo, ma spesso siete le peggiori nemiche di voi stesse.
Giulia says:
Marzo 31st, 2006 at 4:17
Personalmente faccio quello che posso per uscire dal tunnel. Tipo: non compro le creme anticellulite.
Per esempio.
cofano says:
Marzo 31st, 2006 at 5:46
Io, di una donna senza cellulite, non mi fido.
luciana says:
Giugno 9th, 2006 at 12:32
ma perchè dobbiamo proprio essere senza cellulite????? Fa così schifo????