L’amore è uguale per tutti
pubblicato da Giulia domenica, Novembre 20, 2005 11:52Può capitare, ogni tanto, di scoprire l’acqua calda. Ieri ho letto, con vari anni di ritardo sulla sua prima pubblicazione, Generations of Love di Matteo B. Bianchi. L’ho letto tutto ieri perché è un libro che va via agevolmente in poche ore.
Non si tratta di un romanzo stilisticamente ricercato: gli eventi seguono una successione temporale più o meno lineare, il registro linguistico è colloquiale, la sintassi è pulita, i personaggi sono dipinti in maniera nitida. Però le pagine girano, il lettore viene catturato, vive con la gente che popola la narrazione, vuole sapere come finirà. La storia, in ogni parola, in ogni riga, è intrisa di una potentissima verità emotiva.
Digressione: in questo senso si capisce come mi siano bastate tre pagine di Il catino di zinco per capire come mai Margaret Mazzantini sia considerata una scrittrice da “borsetta” (vedere a proposito la definizione di Tommaso Labranca, se si riesce a trovarla). Tre pagine per stancarmi di una scrittura vecchia uscita da dita giovani, che sembra una posa perché probabilmente lo è; una scrittura faticosa, a volte ellittica, non funzionale alla narrazione ma fine a se stessa. Una scrittura che da sola dice “ehi! Guardate come sono brava! Racconto una storia come l’avrebbero raccontata i grandi scrittori di una volta!” e poco male se quelli che un tempo erano termini di uso comune ora sono arcaismi. Più che evocativa, è una scrittura imitativa d’altri tempi. Un’emozione imitata non sarà mai uguale a quella vera.
Generations of Love viene probabilmente considerato un libro meno “libro”. È un libro che parla la lingua dei suoi protagonisti, una narrazione “a giochi fatti”, un bilancio di vita del narratore che, da adulto, ripercorre se stesso. E fino qui, niente di strano.
Il motivo per cui questo libro va letto è un altro. Generations of Love va letto perché, fra i tanti romanzi di formazione ad argomento omosessuale, è uno dei pochi che racconti la normalità dell’essere gay e l’universalità del sentimento amoroso. La verità emotiva, oltre che nel linguaggio, sta proprio nel modo in cui l’essere omosessuali (orientamento sessuale che, in letteratura, serve ancora come nodo narrativo e leva fondamentale di una trama) è messo davanti al lettore in tutta la sua banalità. I protagonisti della storia, al di là di una lieve flamboyance congenita, non sono versioni lombarde del Dottor Frank’n’Furter. Sono ragazzi che, in perfetta tranquillità, amano altri ragazzi. Sono anche ragazzi che amano ragazze, mica no. Alcuni di loro sono sessualmente più avventurosi. Altri meno. Il sesso, in questa storia, entra nella misura in cui è funzionale a comprendere le emozioni dei personaggi, a volte anche nella sua negazione, e senza mai stringere l’inquadratura sui dettagli intimi. Quando il protagonista (proiezione dell’autore stesso, ma l’autobiografismo non è il nocciolo della questione) entra in una sauna olandese, il suo disorientamento e la fuga, dovuta ad una ferita amorosa ancora fresca, suonano veri perché sono veri. Della serie, ooooh, finalmente qualcuno che ci dice che non tutti i gay sono sfrenati entusiasti del battuage. Finalmente una storia che racconta come l’amore faccia male a tutti, etero, gay, bi e indecisi, perché l’amore è uguale per tutti, alla faccia di Famiglia Cristiana.
Generations of Love non è, quindi, una storia gay. È una storia comune di crescita comune, speciale solo nel raccontare una normalità che in Italia ancora non viene considerata tale. È un peccato pensare che chi lo leggerà non avrà bisogno di questa illuminazione, e chi invece lo schiverà, a causa delle indicazioni sul retro di copertina (“romanzo generazionale gay”, come dire, pussa via etero, non è roba tua), forse dovrebbe proprio leggerlo.
cical0ne says:
Novembre 20th, 2005 at 12:16
ma ti sei accorta che hai l’orologio avanti?
controlla l’ora del post…
“Quello che non ho è un orologio avanti per correre più in fretta e avervi più
distanti”
ps) ogni riferimento ai gay e’ puramente casuale!
😉
Giulia says:
Novembre 20th, 2005 at 1:51
Non è il mio orologio ad essere sbagliato, probabilmente è quello del server. Non posso farci niente.
il pasta says:
Novembre 20th, 2005 at 3:14
concordo, bellissimo libro, e bully noi riotboys che siam riusciti a portar l’autore a mangiar il frico a udine quest’anno 😀
vincè says:
Novembre 21st, 2005 at 11:05
l’ho letto anni fa e riletto questa estate. è davvero un libro che merita. come spesso succede concordo perfettamente con le tue impressioni.
Molly says:
Novembre 21st, 2005 at 11:21
Non sono d’accordo con la tua opinione sulla Mazzantini. Scrivere in modo elaborato non è necessariamente un esercizio di stile fine a se stesso.
Fra_LeNuvole says:
Novembre 21st, 2005 at 2:42
…io invece sono d’accordo riguardo alla mazzantini…sercizio di stile volontario o meno è quello che sembra…e un lettore (almeno io) non si sta tanto a scervellare sulle reali intenzioni….non so se mi sono spiegata…
saluti saluti da una friulana-venezia-giuliana come te…
fabio says:
Novembre 21st, 2005 at 4:41
scusa… ‘cazzo vuol dire flamboyance???
Giulia says:
Novembre 21st, 2005 at 5:14
Vuol dire “cerca sul dizionario o su Google” 😀
Non siate cosi’ pigri! Ma che, volete sempre tutto pronto?
searching says:
Novembre 21st, 2005 at 5:15
brava.
soprattutto perche’ sono riuscita ad arrivare solo alla seconda pagina, del catino di zinco.
Simona says:
Novembre 21st, 2005 at 6:31
uh la Mazzantini…concordo! lessi un suo libro perchè tutti parlavano del film del marito. Ma il libro mi ha innervosita…brutto brutto che vuole essere bello. Il film mi sono rifiutata, perchè ho “pregiudizi per i film taliani” anche se penso che la penelope sia stata bravissima (un giorno la guarderò) poi questo Generation of love…insomma me lo cerco. Ma che palle però questi gays, e non gli basta il guy pride? ma non sono già finiti i tempi di discrimazione verso… e poi Giulia, Famiglia cristiana è per le “Famiglie Cristiane”, no?
bacio – non ti ho mai scritto ma ti conosco da che “nascesti nel blog”….io si che ho tenuto il segreto!
Ale says:
Novembre 21st, 2005 at 7:43
non comprerò questo libro….grazie della splendida recensione…se ne vuoi leggere una su trentamarlboro passa da me!ALE
NickNite says:
Novembre 22nd, 2005 at 12:13
Io mi ci sono perso…prima o poi dovro’ ritrovarmi…spero ne valga la pena…CIAO
Marcellus says:
Novembre 22nd, 2005 at 12:32
Io ho fatto una flamboyance flambè… lo volevo fare scottadito ma il dito si erà già scottato a forza di fare dei battuage… sul tagliere ho lasciato mezzalune di miele… per addolcire il dottor Frank’n’Furter non basta più un roasted Rocky! 🙂
Giulia says:
Novembre 22nd, 2005 at 1:18
Simona, i “gays” sono persone a cui viene negato di condividere l’esistenza, il patrimonio e le difficolta’ della vita con i loro compagni. E sul fatto che siano finiti i tempi della discriminazione, francamente, stenderei un velo pietoso. Se c’e’ ancora il Gay Pride e’ proprio perche’ la discriminazione e’ tutt’altro che finita.
Proprio perche’ Famiglia Cristiana si rivolge alle famiglie cristiane non dovrebbe predicare l’intolleranza e la falsita’, giusto?
dontyna says:
Novembre 22nd, 2005 at 2:38
>L’amore è uguale per tutti…stessa conclusione a cui sono giunta leggendo “Cronaca di un disamore” di Ivan Cotroneo (da evitare se si è appena stati lasciati!)(o da leggere proprio in questo ultimo caso per assecondare il vostro stato d’animo:)
orsodingo says:
Novembre 22nd, 2005 at 5:49
verissimo.
Ma, perfavore, potresti speigarlo anche a Giuliano Ferrara?
antonella says:
Novembre 22nd, 2005 at 8:32
Ferrara non è omofobo, a onor del vero.
Su Il Foglio scrive Daniele Scalise e i suoi articoli su tematiche gay sono mediamente molto più interessanti e molto meno scemi delle ‘inchieste’ che, per dire, periodicamente L’Espresso fa sul ‘mondo gay’ (Pianeta Gay, Saffo-Chic, Saffo-Choc, Gay-Style e giù str*****e!)
MAD says:
Novembre 22nd, 2005 at 9:31
So che sono l’ultima a dirtelo e tremendamente in ritardo, ma bentornata a casina.
Ciao MAD
Simona says:
Novembre 23rd, 2005 at 11:39
Giulia, viviamo in un mondo discriminatore (che sempre è stato e così sarà fino all’apocalisse…spero, che cambi voglio dire). A parte il fatto che i gays si sono sempre arrangiati e come gli ebrei risorgono sempre (mi domando quale sia la loro forza). E poi la diversità e la coerenza hanno sempre un prezzo perchè il mondo è massificante e massificato di natura. Anchio vivo le mie belle “discriminazioni sociali” e sono una donna e con una figlia e con uno stipendio da 1000 euri e niente altro – ma proprio niente – oltre alla mia bella testa funzionante (scusa se è poco), e quindi? Famiglia Cristiana è per le famiglie che vanno in chiesa la domenica e che che “pensano” secondo la rassicurazione del questo-si-fa questo-non-si-fa. Io sono una cristiana cattolica praticante che non “festeggia” l’incontro con Dio solo la domenica o necessariamente Di Domenica. Il mio modello è Teresa D’Avila che insegna a parlare alla propria anima. Purtroppo chi legge Famiglia Cristiana o peggio anche Città Nuova ha bisogno di una coscienza religiosa imboccata, come i babies. Non sono razzista, meglio definirmi: una distaccata. Ho un blog su tiscali si chiama katrinlinton. Ho fatto qualche commento anche a tuoi post vecchi. Ciao.
vincè says:
Novembre 23rd, 2005 at 1:04
“A parte il fatto che i gays si sono sempre arrangiati”… a parte il fatto che in italiano il plurale dei sostantivi mutuati dalle lingue straniere resta invariato, non vedo perché debbano continuare ad “arrangiarsi”.
cioè tu avresti diritto a legalizzare la tua unione e a condividere il bello e il brutto di una vita di coppia e loro no? prova ad “arrangiarti” tu per una vita intera, poi ne riparliamo.
“come gli ebrei risorgono sempre (mi domando quale sia la loro forza)” questa frase mi mette i brividi solo a leggerla.
Giulia says:
Novembre 23rd, 2005 at 3:10
Appunto, Simona, scusa. “Si sono sempre arrangiati”, e quindi dovrebbero continuare senza rompere tanto le scatole? E se sei discriminata tu, allora che lo siano anche gli altri?
Mi sembra un discorso che non regge. Come non regge, ed e’ anzi offensivo (per tutti, per gli esseri umani, non solo per le persone omosessuali) dire che non c’e’ verita’ in un’unione gay. La verita’ dell’amore e’ dove c’e’ amore. Bisognerebbe tenere gli occhi aperti sul mondo, mentre mi pare che una certa frangia del mondo cattolico li tenga risolutamente chiusi.
AmicaCarmilla says:
Novembre 23rd, 2005 at 5:12
“A parte il fatto che i gays si sono sempre arrangiati”… a parte il fatto che in italiano il plurale dei sostantivi mutuati dalle lingue straniere resta invariato, …”
Non capisco proprio perche’ agli italiani piaccia cosi’ tanto giocare a fare i maestri. Non comprendo proprio tutto questo accanimento verso l’ortografia, specialmente in un post di un blog.
Comunque hai ragione a dire che *gay* rimane invariato al plurale, ma solo perche’ e’ un termine entrato nell’uso comune. I sostantivi translati da un’altra lingua rimangono col plurale d’origine se percepiti come esotismi–“sempre per l’accuratezza e per la cronaca”. Ma e’ importante?!?
P.S. Ho una tastiera senza accenti, in caso vi chiediate perche’ tutti questi apostrofi al posto sbagliato.
AmicaCarmilla says:
Novembre 23rd, 2005 at 5:42
Grazie per la recensione e per portare all’attenzione questo titolo ben acclamato che non conoscevo, perche’ delle blurbs non mi fido di certo. Interessanti le osservazioni riguardo alla sessualita’ e alla natura universale dell’amore. Colgo l’occasione per riallacciarmi a un altro libro che mi ha catturato l’intelletto, se non l’anima. Settantacinque anni prima dell’uscita di Generations of Love, Virginia (Woolf) pubblicava un romanzo considerato in parte biografico (l’Orlando), non tanto perche’ riecheggiava fatti reali della vita dell’autrice, ma soprattutto perche’ riverberava la sua convinzione (maturata nello stimolante ambiente domestico in cui aveva scelto di vivere e in opposizione con i tempi, vittoriani, in cui si era trovata a vivere) che la sessualita’ fosse puramente una scelta. La sua *teoria* era che uomini e donne forgiano la loro sessualita’ solo intorno ai trenta; prima di questa soglia, entrambi i sessi vivono in una specie di limbo androgino…
Simona says:
Novembre 23rd, 2005 at 6:16
Risposta a Carmilla. uau Carmilla, la prima vampira della letteratura. certo che non è importante in un bloggo scrivere bene.O meglio lo stile di giulia è fantastico, ma è anche bello scrivere come si parla. A parte il fatto che sono anche ebrea, a parte il fatto che sono anche omo-bisex, anche se ora sono una “femua” innamorata di un macho dolce e gentile. a parte tutto, piacere di conoscerti.
vincè says:
Novembre 24th, 2005 at 9:43
“Non capisco proprio perche’ agli italiani piaccia cosi’ tanto giocare a fare i maestri. Non comprendo proprio tutto questo accanimento verso l’ortografia, specialmente in un post di un blog.”
non è una questione di “giocare a fare i maestri” o di “accanimento”; semplicemente, visto che siamo italiani e che abbiamo una lingua e che questa lingua ha le sue regole, non vedo perché non rispettarle. E’ la nostra cultura e non credo che sia il caso di perderla con la scusa di questa semplificazione che va tando di moda oggi.
AmicaCarmilla says:
Novembre 24th, 2005 at 12:58
L’uso appropriato di una lingua vale per tutti gli idiomi, concordo con te, Vincenzo. Sono anche *orgosliosa* del fatto che la grammatica e l’analisi logica, e del periodo e grammaticale ci vengano insegnate a scuola sin dalle elementari. Cosa che non accade in Inghilterra o America o Germania dove la conoscenza della lingua madre e’ prevalentemente intuitiva (a meno che non si studia la linguistica o altre lingue, in qual caso e’ di riflesso).
Ho risposto in modo cosi’ diretto, e un po’ aggressivo–“Non capisco proprio perche’ agli italiani piaccia cosi’ tanto giocare a fare i maestri”–e me ne scuso, forse perche’ il tuo post suonava (pubblicamente) denigrante, piu’ che educativo. Ma forse volevi esserlo, un po’ provocatorio. 😮 )
[Scusaci per questa lunga digressione fuori luogo, Giulia. Se preferisci, cancellami perche’ il mio blaterare distoglie dal tema principale.]
vincè says:
Novembre 24th, 2005 at 1:45
Carmilla, hai ragione.
il mio tono era un pò sopra tono perchè voleva essere critico più rispetto ai contenuti espressi che alla forma usata.
chiedo scusa.
(giulia ovviamente se vuoi, cancella anche me 🙂
demils says:
Novembre 24th, 2005 at 10:01
Noto fermenti bucolici e gineprai lessicali.
L’amore non si può condividere, talvolta nemmeno con chi ci sta vicino.. figurarsi andare a criticare quello degli altri 🙂
Che già a scrivere la parola amore rabbrividisco, e allora preferisco scrivere a m o r e, e ognuno, nel suo piccolo o nel suo immenso, gli dia il significato e l’inclinazione che preferisce.
Io preferisco baciare la pelle delle persone che mi stimolano confronto e dialettica: tuttavia sfioro le pagine di libri che, ogni tanto, riescono a stupirmi.
E’ semplicissimo spiegare qual è la forza di un gay che risorge: -dimostrare a persone *presunte di essere persone vere-, che come tutti avanzano nel loro ciclo vitale e come esseri umani muoiono o meglio si fanno uccidere dall’ignoranza e dall’abitudine del sentito dire. E risorgere quotidianamente all’infinito, senza smettere mai di dimostrare, anche solo a se stessi, quanto sia basilare SORriderci sopra.
Simona says:
Novembre 25th, 2005 at 11:04
OK, MI AVETE TUTTI TAGLIATA FUORI, NESSUNO SI è DIVERTITO CON QUELLO CHE HO DETTO, CHIESTO SCUSA A TUTTI, ADDIO (per ora)
AmicaCarmilla says:
Novembre 25th, 2005 at 12:10
“Io preferisco baciare la pelle delle persone che mi stimolano confronto e dialettica: tuttavia sfioro le pagine di libri che, ogni tanto, riescono a stupirmi.”
Cosi’ dovremmo esprimerci tutti, con il filtro della poesia…
Simona, piacere mio (di conoscerti). Ho visitato il tuo blog, e ho trovato le tue recensioni molto interessanti.
Giulia says:
Novembre 25th, 2005 at 4:25
No, Simona, non ti abbiamo tagliata fuori: hai espresso un punto di vista che non condividevamo, e ne abbiamo discusso. Tutto qui…
Simona says:
Novembre 25th, 2005 at 5:31
A Carmilla vampira (ma lo sei davvero?)indubbiamente poetessa (anchio sono andata nel tuo blog, intristing!(scusa non mi ricordo come si scrive) Ah Londra! ci ho vissuto 4 anni, quando ero giovane, esattamente nell’estend (e lì si che ne succedevano!)ora ahimè la mia vita è povera di eventi, a parte la mia figlia stupenda e quel macho che è il mio innamorato…ma non so, oggi sono solo triste. bacio
GIULIA!!!Lo so che non tagli fuori nessuno è stato un mio momento di egocentrismo inquietato. Però è vero scrivo un po’ male litaliano e il mio punto di vista è…che cazz… Giulia sono sempre troppo disincantata, sarà l’età? o come dici tu -“mi sono sempre arrangiata” e pretendo questo anche dagli altri? bacio anche a te.
Giulia says:
Novembre 26th, 2005 at 12:14
Tutti ci siamo arrangiati. In questi giorni faccio i conti con il sessismo imperante nel mondo in cui lavoro, e ho due scelte: lo accetto, e vado con la corrente, oppure mi oppongo. Cerco di oppormi. Non sono sicura di avere dei risultati, ma almeno ci provo. Però vedi: io sono protetta dalla legge. Se qualcuno fosse seriamente discriminatorio nei miei confronti, avrei gli strumenti per rivalermi.
Diverso è il caso di chi viene discriminato dalla legge, come le coppie omosessuali; che oltre al danno dell’essere prive di diritti subiscono anche la beffa di sentire definito “non vero” il sentimento che le lega. Io non credo che il sentimento che lega Mitilene e la Ciù sia in qualche modo diverso da quello che lega me e il socio. E non capisco perché loro non possano avere, volendo, le stesse garanzie che avremmo noi (volendo: non essendo sposati, non ne abbiamo, ma è una scelta nostra).
gof says:
Novembre 29th, 2005 at 3:25
Il libro è bello, e ti prende più di qualsiasi soap o serial televisivo (lo dico perchè ha uno stile che flirta molto con questo tipo di cose)… però b.bianchi ha preso il 90 per cento di spunti, stile e stati d’animo dal mitico “tondellone”…per cui Giulia…LEGGI ANCHE L’ORIGINALE!! (E inizia con Pao Pao)
Giulia says:
Novembre 29th, 2005 at 12:06
Ho letto “Camere separate” e “Pao Pao” e ho deciso che Tondelli e’ troppo straziante per essere letto d’inverno. E anche d’estate.
iri says:
Dicembre 12th, 2005 at 4:04
anche il mondo senza di me, di marco mancassola, ha gli stessi pregi, una storia d’amore e soprattutto d’amicizia di cui uno dei protagonisti è gay.
Davide says:
Giugno 5th, 2006 at 3:37
Generations of love è bellissimo e cmq nn è vero ke i gay come anke le lesbo e i transgender nn sono discriminati(tanto x citare qualke esempio:ci sono paesi dove i “diversi” vengono condannati a morte e skiacciati dai camion negli stadi con tanto di spettatori ma anke paesi dove si afferma la loro uguaglianza sociale e poi gli viene proibito di formare un’unione civile con politici ke dicono ke essere fascisti è meglio ke essere froci!):la “battaglia” è appena iniziata al diavolo il pregiudizio l’odio e la discriminazione siamo esseri umani capaci di amare siamo diversi ma pur sempre normali!basta arrangiarsi vogliamo pari diritti e dignità!!!