Istruzioni per l’uso
pubblicato da Giulia lunedì, Ottobre 10, 2005 12:30La prima cosa che si fa dopo aver traslocato in una casa nuova, contemporaneamente al disfacimento di pacchi e pacchettini e alla collocazione dei propri effetti personali nei vari spazi adibiti a questo uso (cercando di capire a cosa destinare ciascuno spazio e sapendo che quello che sembra molto grande sembrerà presto molto piccolo), è prendere confidenza con il funzionamento degli elettrodomestici e dei sanitari. Una cucina è una cucina è una cucina, ma quando la cucina è collegata a un forno che non si capisce mai se sia acceso o spento (è sempre caldo, anche con il timer che segna zero gradi) ed è equipaggiata di fornelli che vanno solo in modalità “fiamme dell’inferno” oppure “lumino cimiteriale”, un minimo di pratica si rende necessaria.
Anche una lavatrice è una lavatrice è una lavatrice, tranne quando ha più anni della più vecchia abitante della casa, e al posto della regolazione della temperatura presenta programmi tipo “Molto sporco”, “Abbastanza sporco”, “Poco sporco”, “Calzino stagionato” e “Mutande che sono entrate da sole nel cestello richiudendo accuratamente lo sportello dietro di sé”. Al momento, stiamo provando tutti i programmi in modo quasi random.
Il telefono della doccia sarebbe un telefono della doccia se funzionasse. Invece è rotto. C’è una sola presa elettrica in tutto il soggiorno. Il pulsante dello sciacquone bisogna premerlo due volte, e tenerlo premuto, altrimenti l’acqua non scorre. L’acqua ha ripreso a scendere dal rubinetto della cucina solo dopo che abbiamo tenuto il filtro del rubinetto dentro il Viakal per una giornata intera. E le luci del corridoio sono collegate a quelle dell’anticamera in un modo che attesta che anche gli elettricisti hanno un bizzarro senso dell’umorismo; se ci fosse bisogno di conferme, il quadro elettrico è posto in una stanzina raggiungibile solo dall’esterno dell’edificio, della quale però non abbiamo la chiave.
Al momento sono l’unica che sappia far funzionare la macchinetta del caffè.
A parte questo, la nostra nuova casa è bellissima.
COLAS says:
Ottobre 10th, 2005 at 12:55
disfattista!:D
Giulia says:
Ottobre 10th, 2005 at 1:19
Ma ho detto che è bellissima! *moan*
Molly says:
Ottobre 10th, 2005 at 1:50
La “nostra”. Che bellini. (Sospiro).
vincé says:
Ottobre 10th, 2005 at 2:00
auguri per la nuova casa! anche io un anno fa, entrando nella mia, ho avuto difficoltà simili alle tue (persiana che non si alza, scarico del wc in modalità “cascata del niagara” ecc ecc); poi passa e quegli spazi adesso così poco familiari ti sembrerà di averli sempre vissuti.
Neo says:
Ottobre 10th, 2005 at 2:14
Ah…se ci fosse un cordless per doccia…pensa la comodità…
Luigi says:
Ottobre 10th, 2005 at 2:19
nostra di chi, se è concesso?
luz says:
Ottobre 10th, 2005 at 3:54
“nostra”?
Todomodo says:
Ottobre 10th, 2005 at 3:57
Il telefono della doccia? O_O
Io ero rimasto alla playstation del frigorifero, è proprio vero che c’è sempre da imparare dai traslochi… 🙂
restodelmondo says:
Ottobre 10th, 2005 at 9:32
1) Un brindisi alla casa nuova!
2) Per la serie “i consigli non richiesti della casalinga” (ma il fiancé è meglio di me nei lavori di casa): in caso mancasse il Viakal, l’aceto di vino (eventualmente diluito in acqua, meglio se scaldato) fa meraviglie.
Giulia says:
Ottobre 11th, 2005 at 10:13
Marta, che si fa invece quando lo scaldabagno va in corto circuito e fa scattare il salvavita in piena notte, disattivando la sveglia e costringendo gli abitanti maschi della casa (uno) a scendere alle otto di mattina per riattivarlo?
Non possiamo portare la casa a benedire a Lourdes, e poi noi viviamo nel peccato. Non ci farebbero entrare.
liberaprofessionista says:
Ottobre 11th, 2005 at 10:30
Uh! Ma sei sicura di non aver impropriamente occupato il mio appartamento?
:B