Out now

pubblicato da Giulia martedì, Settembre 27, 2005 11:52
Aggiunto alla categoria Spot

Il nuovo album degli Amari, Grand Master Mogol, esce oggi. Normalmente, non sarebbe il caso di parlare di un disco fatto da gente con cui ci si è ripetutamente ubriacati e di cui si conoscono diversi dettagli agiografici, inclusi i nomi delle ultime tre fidanzate in ordine di apparizione. Oppure è il caso di occuparsene proprio per questo motivo, dato che la normalità, qui dentro, è non occuparsi troppo di musica. E quindi si può parlare di un disco che, più che un disco, è una creatura che si è vista germinare lentamente nelle teste e nelle parole dei suoi creatori.

Adesso che tutti impazziscono per Campo minato, potrei raccontare di quella volta che una persona collaterale al giro degli Amari mi spiegò che cosa significava l’espressione, usando come esempio la borsetta di una ragazza lì presente. Era una borsetta di stoffa, decorata con le illustrazioni de Il Piccolo Principe. “Ecco, quello è un campo minato. Una ti piace, magari è carina, e la prima volta che ci esci insieme scopri che le piace Il Piccolo Principe. E la squalifichi.” Campo minato ti racconta di come sia facile evitare di innamorarsi. Basta fissarsi sui dettagli, fare una bella lista della spesa di cose assolutamente inammissibili (libri, gruppi, pettinature, colori, abitudini da disprezzare) e tenerla a portata di mano quando si incontra una persona nuova. Se la lista è abbastanza lunga, si può essere certi di risparmiarsi a lungo i tremendi sconvolgimenti dell’amore. Si può continuare a desiderarlo senza averlo mai.

Conoscere gente sul treno e La prima volta erano contenute, in forma embrionale, in un promo che gira da più di un anno nelle tasche degli invitati a un merendero Riotmaker. Sono talmente affezionata a quella versione da non riuscire a fare interamente l’abitudine all’aggiornamento.

Il promo ce l’ho ancora in macchina, solo che adesso si è rotto il lettore CD, intrappolandocelo dentro insieme a Grand Master Mogol. Meno male che ne abbiamo due copie, grazie alla munificenza del Pasta e di Carnifull. Perché questo disco me lo sto sentendo davvero, e tanto. E non perché mi sono ubriacata con gli autori, ma proprio perché mi è cresciuto. Gli voglio bene anche per i suoi difetti, per il non lieve poseurismo di certi testi (salvato in parte dall’ironia), le vocali allargate nei pezzi più hip-hop, e i suoni qua e là non troppo profondi. Forse è impossibile separare l’opera dagli autori e dall’alcool ingerito. Forse è la copertina con l’arcobalena e il bambino con il dito nel naso. Forse è “Il Dariella è il genio, io sono il metodo”. Forse è il calore, la paura e il desiderio di crescere che si intuiscono dietro l’ironia.

O forse è proprio che questo disco mi piace, e finita lì. Se vi fidate, compratelo. Si trova nei negozi.

Commenti e ping chiusi.

24 commenti to “Out now”

  1. cical0ne says:

    Settembre 27th, 2005 at 1:10

    grazie della dritta, lo cerchero’!
    Intanto da piccola volpe mi vado a rileggere il piccolo principe!! ;o)

  2. Shameless says:

    Settembre 27th, 2005 at 2:24

    Fosse che fosse che faccio l’esperimento…

  3. enver says:

    Settembre 27th, 2005 at 2:30

    …e adesso si va fuori di testa anche per ‘Conoscere gente in ciabatte’ !! (mp3 su rockit)

  4. Todomodo says:

    Settembre 27th, 2005 at 3:06

    Sono perplesso sul campo minato. Perché proprio il Piccolo principe dovrebbe essere un elemento dequalificante?

  5. chiara says:

    Settembre 27th, 2005 at 5:12

    in che senso “Perché proprio il Piccolo principe dovrebbe essere un elemento dequalificante?”

  6. Giulia says:

    Settembre 27th, 2005 at 5:25

    Ognuno ha i suoi gusti: c’è chi trova stucchevole che una ragazza giri con la borsa del Piccolo Principe. Il punto è che è un dettaglio insignificante… 🙂

  7. Todomodo says:

    Settembre 27th, 2005 at 5:50

    Giulia, lo so, è che sono puntiglioso, e anche se il concetto generale è corretto, quest’esempio proprio non mi convince. O forse si, se si ha la borsetta ma non si è mai letto il libro… 🙂
    Chiara, si parla della canzone “Campo minato”, e di un esempio che è stato fatto per spiegarne il concetto e che coinvolgeva in maniera negativa Il piccolo principe.

  8. Colas says:

    Settembre 27th, 2005 at 6:31

    E’ semplice: per quella persona specifica IL Piccolo Principe è un campo minato.
    Non è un valore universale.
    Ognuno ha le sue idiosincrasie.
    Per lui il Piccolo Principe è un campo minato.
    Per me è non aver visto Zoolander.

    Ognuno ci metta il suo.
    Non c’è niente da spiegare.

  9. il pasta says:

    Settembre 28th, 2005 at 1:39

    ci voleva big colas per dire la parola definitiva? big ups !!! ve ne regalo un (mio) altro: nn aver mai visto “la città incantata” .. l’ho detto.

  10. Todomodo says:

    Settembre 28th, 2005 at 9:40

    Lo so che è semplice e che ognuno ha i suoi gusti etc., non volevo fare il censore ma esprimere la mia perplessità, perché invece secondo me sui propri gusti c’è tantissimo da spiegare. Ovviamente avrei detto lo stesso per Zoolander 🙂
    E visto che ci siamo, un punto per me dequalificante è l’aver “letto” qualcosa di Melissa P.

  11. husberg says:

    Settembre 28th, 2005 at 5:11

    secondo me l’esempio calza a pennello, anche se a me il piccolo principe è piaciuto…ad esempio eviterei di uscire con chi usa l’espressione “calza a pennello” o ancora meno (riferendomi al post di sotto) con chi al bar ordina il cappuccino chiamandolo cappuccio (silenzio) aaaaaarrrrggghhhh!!!! H

  12. chiara says:

    Settembre 28th, 2005 at 6:37

    todomodo, grazie, ma la letteradel testo mi era perfettamente chiara.
    e l’altrui infatuazione per il piccolo principe mi suscita senmtimenti forti.
    ma si sa, sto invecchiando male…

  13. Todomodo says:

    Settembre 29th, 2005 at 9:58

    A questo punto comincio a sentirmi vecchio anche io… O_o

  14. chiara says:

    Settembre 29th, 2005 at 2:18

    todomodo,non preoccuparti: ti frega l’automatismo di attribuire 18/20 anni a chi si chiami chiara.

  15. Todomodo says:

    Settembre 30th, 2005 at 9:19

    Sai che potrebbe essere? Quello dei nomi “giovani” è un tema molto interessante.

  16. chiara says:

    Settembre 30th, 2005 at 1:36

    anche semplice: jacopo e chiara 20 anni, matteo 16/17,giulia tra i 5 ed i 10,lapo 2-4 come cristian.
    ma per accorgesene bisogna avere almeno almeno quarant’anni
    e comunque: non possiamo continuare a vederci così…. qualcuno potrebbe sospettare !

  17. Giulia says:

    Settembre 30th, 2005 at 1:39

    Excuse me, mi chiamo Giulia e ne ho ben più di 10 😀

  18. chiara says:

    Settembre 30th, 2005 at 1:58

    tu sei più unica che rara,bellezza !!! e inoltre 1) si chiama giulia anche la mia mamma 2) se ben ti ricordi l’automatismo ha colpito anche con te quando davo per scontati 25 anni di differenza

  19. Todomodo says:

    Settembre 30th, 2005 at 3:50

    Lapo 2-4? O_O
    Io gliene davo almeno 700… Ad esempio per Matteo potrei anche arrivare fino a 40 (forse perché ne conosco uno di quest’età), ma un Andrea o una Caterina anziani non riesco proprio ad immaginarmeli.
    E comunque è vero, non possiamo continuare a sfruttare la casa di Giulia, per vederci, potrebbe anche farci pagare l’affitto 🙂

  20. chiara says:

    Settembre 30th, 2005 at 4:17

    figlio del mio non-fidanzato, 2 anni: Lapo. idem figlio di colleghi e di un conoscente.
    Matteo/Mattia: confermo.
    Su Andrea e Caterina si vede che sei TU gggiovane: sono nomi vecchio stile tornati di moda adesso (insieme a Tommaso e Federico-che ha colpito 20 anni fa e poi ancora in questi giorni).
    Ricordo quando scegliemmo il nome per mia sorella, ora 33enne e Bianca ci sembrava originalissimo. Mia sorella ha 4 amiche di nome Bianca. Lei per fortuna la chiamammo Francesca.
    Se poi elaboriamola stretta di mano segreta (vero Giulia?) ne riparliamo tutti qui alla bocca dell’inferno.

  21. Todomodo says:

    Settembre 30th, 2005 at 4:28

    Gggiovane no, al massimo ggiovane… Lapo proprio non lo riesco a metabolizzare, mi viene in mente Dante (che poi mi suggerisce la stessa idea), ma in fondo è vero, dipende dalle persone che si conosce.
    La bocca dell’inferno non la conosco (nonostante Dante), però conosco la bocca della verità, può essere utile per la stretta di mano segreta?

  22. Giulia says:

    Settembre 30th, 2005 at 4:38

    Non obietto ai gentili convivi nei miei commenti, ci mancherebbe altro. La stretta di mano segreta vale anche se domani cambio casa? Non mi allontano di moltissimo 🙂

  23. chiara says:

    Settembre 30th, 2005 at 6:11

    Giulia: un chilometro cosa vuoi che sia?
    Esigo però la stretta di mano segreta E le prime cinque strofe dell’inno sociale.
    (vedo piuttosto che todomodo mi sarà anche ggiovine di buone letture ma di roba ggiovane ne acchiappa proprio poco…)

    Todomodo: credo che Lapo sia venuto di moda dopo Jacopo, Niccolò (con due “c”) etc che nascono come revival toscano e poi si diffondono e poi, naturalmmente, i funerali di Agnelli due anni fa hanno impratichito se non l’italia tutta almenogli spettatori di Verissimo sull’intera genealogia familiare.

  24. Todomodo says:

    Ottobre 3rd, 2005 at 10:15

    «vedo piuttosto che todomodo mi sarà anche ggiovine di buone letture ma di roba ggiovane ne acchiappa proprio poco…» Purtroppo si, anfatti continuo a non capirci granché, ahimè.