Facciamo l’America

pubblicato da Giulia venerdì, Settembre 2, 2005 11:56
Aggiunto alla categoria Triste mondo malato

È un po’ che li vediamo provarci, a mettere la sagoma dello stivale sul largo e piatto profilo degli Stati Uniti, e stiracchiarlo, per vedere se si riesce a farne una copia esatta. Ricalcando leggi e procedure, tentando la forzatura di una mentalità di frontiera, di un mercato del lavoro che ignori la necessità del benessere emotivo, oltre che economico, delle persone, e la reintroduzione del dogma religioso nelle linee guida del governo. Ci provano, a farci diventare come loro, nell’ostinata convinzione che la loro società sia migliore della nostra, più avanzata, più agiata.

Poi arriva un uragano, gli argini (tirati su in economia e tarati per un uragano forza 3; Katrina era un forza 5) cedono, una delle città più antiche e celebri fa la fine di Pompei, di Erto e Casso, e la verità sulla società americana esplode all’improvviso. Predicatori apocalittici, razzie, sparatorie, migliaia di poveri che muoiono per la strada, e un presidente sempre più inetto, costretto a farsi sostenere dal babbo e dal predecessore per guadagnare credibilità.

Non possiamo ragionevolmente aspettarci che chi ci governa (ancora per poco, si spera) prenda appunti mentali e si renda conto che a voler fare l’America si finisce come l’America, e che finire come l’America non è più (ma forse non è mai stato) molto desiderabile. Allora, magari, prendiamoli noi gli appunti. E ricordiamocene, la prossima volta che cercano di spacciarci gli U. S. of A. come il migliore dei mondi possibili.

Commenti e ping chiusi.

33 commenti to “Facciamo l’America”

  1. Molly says:

    Settembre 2nd, 2005 at 2:29

    “L’America è un gran bel posto, se stai vincendo”
    (Charles Bukowski)

  2. Zio says:

    Settembre 2nd, 2005 at 3:01

    Giulia, non a voler fare il polemico, ma siamo sicuri che se ci fosse un’alluvione che sommerge Napoli le cose dalle nostre parti anderbbero molto diversamente? La verita’, io temo, e’ che i poveri la pigliano in quel posto, in america come dalle nostre parti.

  3. Mari says:

    Settembre 2nd, 2005 at 3:16

    Ehm, non per essere pedante ma la citazione di Erto e Casso non è esatta: i due paesi sono stati lesionati e hanno avuto un certo numero di vittime,certo, ma è stata Longarone a essere letteralmente spazzata via dalla faccia della terra. Inoltre mentre Pompei e New Orleans sono state devastate da calamità naturali, nel disastro del Vajont la responsabile è solo l’avidità umana.

    Poi penso che nessuno riesca a forzare nessun’altro se la ‘vittima’ in questione in sé non ha già la predisposizione, soprattutto quando si parla di emulazione. Prendiamo appunti, ma in primis sarebbe da rendersi conto che è inutile fare paragoni e cercare modelli perché le società sono diverse 🙂

  4. Giulia says:

    Settembre 2nd, 2005 at 3:30

    Mari, per la precisionissima New Orleans è sotto l’acqua solo per l’80%, mentre Longarone, dopo l’alluvione, non esisteva più. E gli argini di New Orleans non hanno tenuto perché costruiti al risparmio. L’avidità c’entra anche qui.

    Il punto del mio post è che stanno cercando di fare l’America in Italia come se l’America fosse un posto ricco, prospero e civile. Abbiamo avuto terremoti, abbiamo avuto calamità di tutti i tipi, ma non è mai successo che i superstiti si mettessero a sparare ai soccorritori con le armi rubate dai supermercati.

  5. nick_brag says:

    Settembre 2nd, 2005 at 4:09

    diventeremo lo stato numero 51.

  6. lore says:

    Settembre 2nd, 2005 at 4:25

    come al solito le tue critiche sono semplicemente fini a se stesse…

  7. Giulia says:

    Settembre 2nd, 2005 at 4:48

    Più o meno come il tuo commento?

  8. Dany says:

    Settembre 2nd, 2005 at 4:59

    Giulia, sono completamente d’ accordo con te.Davvero un bel post!ciò che non ho ancora capito è perchè ci siano queste sparatorie in questo momento d’emergenza.Oggi alla tele hanno detto che è come vedere il terzo mondo negli Stati Uniti.Peccato che parlino di aiuti (doverosi)per questo uragano e non per l’Africa dove è sempre emergenza e di cui gli Usa sembrano fregarsene.

  9. sidgi says:

    Settembre 2nd, 2005 at 5:57

    Giulia: analisi praticamente perfetta! sottoscrivo in pieno
    Dany: mi permetto di intervenire segnalando che l’america ha rifiutato gli aiuti, anche quelli solo di assistenza, che gli arrivavano dagli altri paesi…. e Dio solo sa quanto ne avrebbero bisogno.
    La cosa drammatica è vedere come un paese civilizzato e teoricamente di grande senso civico (l’orgoglio per la bandiera e la patria che hanno loro noi ce li scordiamo!) si ritrovi in completa anarchia non appena le istituzioni non sono in grado di controllare… e non dico che questo non succederebbe anche da noi.
    Sono tragedie a cui non vorremmo mai assistere… e non parlo solo del disastro in se… ma di tutto lo schifo che si è scoperchiato dopo.

  10. fierara says:

    Settembre 2nd, 2005 at 6:03

    @ Dany – Veramente dell’Africa se ne fregano e se ne sono fregati un po’ tutti (vedi Ruanda). Anzi, sul Darfur il congresso americano si e’ mosso eccome, in ritardo, ma si e’ mosso. A sentire Geldof peraltro G.W Bush sarebbe stato il leader degli 8 piu’ pronto ad ascoltarlo e piu’ generoso con gli aiuti.
    @ Giulia – Il tuo post mi lascia un po’ perplesso sinceramente. Non credo ci sia bisogno di una tragedia come questa per rimarcare che l’Italia non si debba accodare all’America. O forse ho capito male io, boh.
    @Zio – Centro. Ma hai sbagliato calamita’. Un eventuale eruzione del Vesuvio(e non e’ un’eventualita’ remota) potrebbe risultare in uno scenario apocalittico.

  11. bizio says:

    Settembre 2nd, 2005 at 7:38

    “E ricordiamocene, la prossima volta che cercano di spacciarci gli U. S. of A. come il migliore dei mondi possibili.”
    Il post di Giulia mi pare semplice e sensato. Siamo abituati a guardare agli USA come ad un modello positivo, perchè così ci vengono, in linea di massima, e “di massa”, presentati. Poi, in occasione di una tragedia, ci rendiamo conto che le umane miserie non hanno patria, che comportamenti considerati “da terzo mondo” sono
    potenzialmente possibili ovunque l’uomo sia costretto a lottare coi denti per sopravvivere,
    e, venendo al punto, che non esistono mondi perfetti, per cui scimmiottare questo o quell’altro modello non ha senso. Soprattutto non ha senso buttare alle ortiche il proprio, magari difettoso, ma figlio di una storia, di una evoluzione, di una crescita, di una qualche forma di consapevolezza.

  12. Angel says:

    Settembre 2nd, 2005 at 9:42

    Dirò una cosa forse un po’ controversa e spero di riuscire a farmi capire (impresa credo disperata).
    Io amo gli States.
    Ho già deciso che andrò a vivere in California un giorno, ma il punto è un altro.
    Gli stati uniti sono ambigui.
    Sono nata praticamente con il mito americano, con le route 66, la harley davinson, l’american dream, poi però sono cresciuta e ho iniziato ad aprire gli occhi e ho capito che l’america è spaccata in due. C’è una parte moralista, bigotta, la stessa parte che vota bush e swarzy (la mia paura di vivere in California è più per swarzy stesso che per i terremoti). C’è l’America dei saccheggi, di New Orleans e c’è anche però l’america delle tv più libere di quelle italiane per certi punti di vista (nessuno si sognerebbe mai di interrompere un programma di satira, come qua è successo per Raiot). Ogni paese ha dei pro e dei contro, no?
    E sono la prima a dire che l’Italia sbaglia a cercare di assomigliare agli states (soprattutto con questo presidente poi…), ma mi pare un post un po’ duro ecco. Certo è un parere personale ovviamente.

    Angy

    P.S. vorrie peerò con tutto il cuore che la sinistra italiana prendesse un po’ a modello la Spagna… questo lo vorrei sì

  13. Medo says:

    Settembre 3rd, 2005 at 11:49

    Tanto di cappello alla signora Blasi. Puntuale ed essenziale.

  14. enver says:

    Settembre 3rd, 2005 at 10:36

    quel sito sul Vajont non lo conoscevo, lo diffonderò in ogni dove. grazie

  15. Molly says:

    Settembre 3rd, 2005 at 11:16

    E il peggio non è ancora finito…leggete qua: http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/esteri/urakatri1/religione/religione.html
    Come se non ci fossero già abbastanza problemi!

  16. Tittyna says:

    Settembre 3rd, 2005 at 11:25

    A furia di esportare democrazia e progresso qualcuno è rimasto senza, pare.

  17. chicca says:

    Settembre 4th, 2005 at 10:17

    ma tu credi ancora nella politica???
    ho smesso da tempo… e ti assicuro, è ancor meglio che smettere di fumare…. la vita te la allunga ancora di più…!!!

    complimenti per il blog… se hai tempo da perdere fai un salto sul mio!!!

    saluti
    **Chicca**

  18. cristina says:

    Settembre 4th, 2005 at 10:52

    ciao bel blog

  19. SmileBlog says:

    Settembre 4th, 2005 at 1:34

    Che cosa sad. 🙁 Quelle persone invece di fare cose brutte dovrebbero sorridere perchè sono ancora vive. 🙂
    Smile!

  20. Maso says:

    Settembre 4th, 2005 at 2:59

    Il migliore dei mondi possibili è l’italietta nella sua maestosa pochezza… da nord a sud siamo il terzo mondo che se la tira, non dimentichiamocelo 😉

  21. Giulia says:

    Settembre 4th, 2005 at 4:52

    Chicca, io non “credo” nella politica. Credo che sia una cosa che mi riguarda, e che riguarda tutti, e che nessuno di noi possa prendersi il lusso di ignorarla. Soprattutto adesso che, a forza di ignorarla, siamo nella merda fino al collo.

  22. Medo says:

    Settembre 4th, 2005 at 4:56

    Se ci sei fino al collo tu che sei alta, io che sono 1,72m che devo dire?

  23. larvotto says:

    Settembre 4th, 2005 at 9:14

    Che l’america (o “l’ammerica”) eserciti un certo fascino è innegabile.
    Che si voglia a tutti i costi diventare come gli americani è disgustoso.

  24. Flavia says:

    Settembre 5th, 2005 at 12:25

    Una nazione che si considera in guerra, una nazione in cui arriva un uragano forza cinque, e dove diavolo sono i potenti americani? Cheney è a caccia; Bush è in vacanza a Kennebunkport (residenza estiva del presidente); e la Rice a New York a fare shopping! Ma santo Cristo, arriva un uragano & sei in guerra (quantomeno pensi di esserlo)…E STAI IN VACANZA?!

  25. Flavia says:

    Settembre 5th, 2005 at 12:28

    E comunque, New Orleans argini o non argini sarebbe stata sommersa comunque: il Mississipi è tutto uno stato di pompe, argini e quanto altro. Va beh, poi in America c’è gente che ti costruisce casa sopra la faglia di S. Andreas …
    (NB: non è che per questo sminuisco la cosa o sto dicendo che se lo meritano)

  26. sapu says:

    Settembre 5th, 2005 at 1:51

    Flavia, anche i soldati vanno in licenza: Bush, Cheney, Rice mica se ne fregano delle vite di qualche migliaio di negri straccioni (ma potevano essere irakeni o altro) che magari neppure votano…

    Giulia, non stiamo tentando di diventare come più di quanto siamo già diventati o probabilmente siamo sempre stati.
    Il mercato del lavoro, da quando esiste, è ‘produci-consuma-crepa’ solo che prima erano meno ad accorgersene ed ancor meno a potersene dolere.
    E, per la religione che fa la società, credo noi italiani non si abbia nulla da copiare da nessuno.

    Se posso: si parla, partendo da Kathrina, di ogni degnissima stronzata possibile, di religione, di degrado della società.
    Anche ora, un momento in cui, non dico l’uomo saggio, ma pure il più stupido animale della razza più stupida starebbe a farsi il culo costruendo argini più alti, tane più sicure o qualunque altra cosa utile (che so, un ambiente più sano) ad evitare di lasciarci la pelle.
    New Orleans è, per varie ragioni, conseguenza di vari comportamenti errati, come invece non era lo tsunami natalizio.
    Epperò nessuno di quelli nella stanza dei bottoni ci spende nemmeno una parola su sta cosa;
    e nessuno entra nella stanza dei bottoni a rompergli il culo…

  27. Daniel says:

    Settembre 5th, 2005 at 2:31

    🙂 ciao..bel blog .. complimenti alla simpatica e affascinante autrice….(come so che sei affascinante..ehhhhhhh..le vie della rete sono infinite ;P)
    Per quanto riguarda la levatura dell’attuale presidente degli States basta sottolineare che era pronto a ritirare gli uomini per i soccorsi da New Orlens a causa della violenza mentre ostinatamente non vuole sentire parlare di ritiro dall’Iraq..ciaoooooo

  28. Ed says:

    Settembre 5th, 2005 at 5:31

    Brava!
    Io è da mo’ che sto prendendo appunti, ma sai qual’è il guaio? Che continuano a dirci che se vanno male gli USA andiamo male pure noi. Allora che fare, accidenti?! Io, con tutto il rispetto per le vittime americane, sono contento che anche laggiù si senta un po’ il profumo della c…a così si rendono conto di cosa significhi esserci dentro. Ma se poi ci finiamo ancora di più noi? Ti rendi conto che il debito USA lo stiamo pagando noi? A loro va male e paghiamo noi, a noi va male e paghiamo noi. Forse la soluzione migliore sarebbe un’Europa veramente unita e forte. Solo così Bush e quelli come lui abbasserebbero un po’ la cresta. Mi auguro che tutti quelli che non mangiano bambini riflettano obiettivamente su quello che sta succedendo a New Orleans. E ti faccio una previsione: son sicuro che stasera (è stasera?) il Chicco nazionale su Matrix avrà i soliti ospiti leccaculo e parleranno di Katrina.
    Ciao e complimenti per il blog.

  29. Daniel says:

    Settembre 5th, 2005 at 5:49

    Ed sono daccordo con te..ma oramai ho l’impressione che la nostra dipendenza dagli states sia troppo forte….nn so per quali ragioni politiche e strategiche..ma è cosi..:(((

  30. simone says:

    Settembre 6th, 2005 at 4:57

    Sono curioso di quante persone che hanno scritto in questo post abbiano vissuto in america…

  31. Hebiz says:

    Settembre 6th, 2005 at 7:18

    Su questo argomento si può discutere per mesi: gli States sono un grande paese, che offrono innumerevoli motivi di critica e di ammirazione…

    Detto questo, ti faccio i complimenti per il post, per il sito in genere e anche per i commenti dei tuoi lettori (ognuno ha i lettori che si merita ^^).

  32. Elfa says:

    Settembre 8th, 2005 at 3:00

    Fra le mille stupidaggini scritte e dette su questa immane tragedia, c’è anche l’accusa di aver tagliato i fondi per la riparazione degli argini del Lago, ma l’argine che ha ceduto è proprio quello appena rinnovato, rinforzato e finanziato, come ha ammesso il New York Times.

    Documentarsi meglio e parlare meno. E soprattutto,guardare bene ai disastri della “grande” Europa e allo schifo dell’Onu.

  33. Giulia says:

    Settembre 8th, 2005 at 5:18

    Argine ristrutturato così bene da essere adatto a una tempesta di forza ben inferiore: e infatti ha ceduto.
    Aggredire di meno e accettare di più la realtà: in America hanno fatto la cazzata, e questa cazzata ha rivelato un tessuto sociale instabile e impoverito.
    Meno testosterone, per favore.