Attrezzo Wave*

pubblicato da Giulia domenica, Marzo 6, 2005 12:56
Aggiunto alla categoria Sono fatti miei
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Sottotitolo: vincono gli amichetti miei, fottetevi

Il Bucco dice che è l”ultima finale di Arezzo Wave della sua vita. “Ho promesso ai miei musicisti che non lo facciamo più” dice. Un po’ ha ragione. Quest’anno, poi, è praticamente l’unico concorrente in gara a cantare in italiano comprensibile (l’ultimo gruppo ha un paio di canzoni nell’idioma nazionale, però non ricordo una parola dei testi), e anche solo per questo (se non per il fatto che le sue canzoni sono deliziose) merita di andarci, ad Arezzo, quest’anno.

Invece no. Ma ve lo dico dopo.

Il primo gruppo ce lo perdiamo, ma mi pare facesse un rock un po’ stanchino.

Il Bucco fa un set corto corto che non fai in tempo a sentirlo iniziare e accennare un paio di movimenti di piedino sui suoi “la la la”, ed è già finito. Sottotono rispetto all’anno scorso (niente cappelli da margherita, angeli che spargono la neve o colombe nascoste dentro valigie), sale, suona e se ne va. Il contrasto fra la sua bonaria rotonditଠla minuscola grazia della Luzzi guitarrera e l’aria truce di Simone “James” Sant li rende una band quasi da fumetto.

I September 10th sono diventati emo. Il bassista è pettinato come Conor Oberst. A un certo punto ci mettono anche il punk funk, tanto per non lasciare fuori alcun genere di moda. Bravi. Si vede che hanno fatto i compiti.

I Banana Co. sono un bel po’ cresciuti dall’anno scorso, e partono bene con un Paolo Tami (sempre identificato con nome e cognome, come Charlie Brown) in ottima forma gorgheggiante. A metà del set, Tommaso rompe una corda, non ha una chitarra di riserva e deve prendere in prestito quella della Luzzi, azzurra con i brillantini e con una cinghia adatta a una ragazza di un metro e sessanta, più a un banano di un metro e novantotto. Con la chitarra della Barbie sotto l’ascella, Tommaso riesce comunque a chiudere l’esibizione. Bravi banani.

Chiude il tutto un gruppo di cui a) non ricordo il nome b) non mi interessa poi tanto perché il reggae mi ha sfrantumato l’anima. La cantante un po’ fricchettona ha una voce interessante (mi ricorda vagamente Meg) ma un accento inglese atroce.

La giuria prende una decisione in un tempo inferiore a quello necessario per smontare gli strumenti sul palco. Vincono i Banani! Sono contenta, ma mi dispiace per il Bucco. Caco si versa addosso una bottiglia di birra per festeggiare. Tommaso non capisce: “Ma vado ad Arezzo Wave?” “Sì.” “E cosa ci vado a fare?” “A suonare, Tom.”

Mi sa che questa sarà l’ultima finale di Arezzo Wave anche per me. Ho esaurito gli amici per cui tifare.

*Questa è del Pasta, non mia, ma era bella

Aggiornamento: un errore di sintassi nel post mi 蠳tato gentilmente segnalato da un noto collettivo di luminari. Ringraziandoli sentitamente, correggo.

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