Violetta racconta in ventinove punti come vivere al meglio la neve marzolina. A Roma non nevica, in compenso è piovuto per due giorni. Per analogia alla lista violettesca, i consigli della Giulia per vivere al meglio la pioggia romana potrebbero essere i seguenti:

1. Uscire da casa per andare al lavoro un quarto d’ora prima dell’orario normale, sapendo che si arriverà comunque in ritardo, ma meno.
2. Contare i cingalesi che vendono gli ombrelli e vedere se ce ne sono di più o di meno rispetto al giorno prima.
3. Domandarsi cosa facciano i cingalesi che vendono gli ombrelli quando non piove.
4. Rispondersi che forse vendono le rose.
5. Piagnucolare per il freddo ai piedi.
6. Dopo aver camminato dieci minuti sotto il diluvio, comprare un ombrello rosso da un cingalese.
7. Aprirsi uno squarcio nel pollice con l’ombrello stesso.
8. Non accorgersi dello squarcio e inzaccherarsi le mani di sangue.
9. Applicare un cerotto che reca l’effigie di Winnie the Pooh e Tigger, perché non se ne possiedono altri.
10. Fare scompisciare gli amici giornalisti fichi esibendo il dito incerottato.
11. Saltare le pozzanghere, distrarsi per avvertire il socio che sta mettendo i piedi nell’acqua, centrare una pozza di cinque centimetri di fonda.
12. Piagnucolare per il freddo ai piedi (reprise).
13. Cenare in una pizzeria dotata di un impianto di aria condizionata che alterna correnti calde a fredde, tipo Golfo del Messico.
14. Svegliarsi il giorno dopo col mal di gola.
15. La pizza era buona.
16. Però era piccola.