Scandalo e titoli su Repubblica.it per il mezzo capezzolo di Naomi Campbell intravisto durante una recente sfilata di moda.

Tralasciando per ora gli echi di Janet Jackson e della sua tetta minacciosa e rostromunita, qualcuno mi spiega dove sta la novità nel vedere un seno (di Naomi o di chiunque) su una passerella? Nel vedere un seno ovunque, se è per quello? Ogni volta che apro Macchianera vengo salutata da un paio di capezzoli a caso, silicone-enhanced o meno, generosamente ripassati con Photoshop per ottenere quel bell’aspetto gommoso da RealDoll. Vado in edicola, e ci sono i calendari delle divette del momento, tutte rigorosamente poppe al vento. Accendo la televisione e ci sono le tette anche in fascia protetta, tanto perché non ci si dimentichi che il corpo di una donna alza l’audience.

E allora, dove sta la novità? Qual è il problema, se il vestito di una a cui ormai manca solo di aver diffuso le immagini della mammografia si apre un po’ e si intravede qualcosa che comunque si è già stravisto?

Deve essere quello che in inglese si chiama slow news day.