Si comincia l’ultimo giro prima del traguardo. Lo si fa avendo messo un certo distacco fra sé e gli inseguitori, in modo da poter tenere un bel ritmo da parata, piuttosto che correre. Doppiare sarebbe da sboroni, e fare gli sboroni non interessa a chi sta per arrivare al traguardo. Primo, secondo, o terzo, quello che è, non importa. Arrivi sempre primo, se non guardi troppo spesso negli specchietti.

E’ solo l’ennesimo GP di una lunghissima serie. Uno che è durato un bel pezzo – tredici anni; o forse solo due e mezzo? – con soste ai box, cambi di gomme, quasi-ritiri, derapate, op! ho preso un cordolo, e ogni tanto qualcuno che ti taglia la strada, ma per fortuna pochi.

I muri, finora, evitati.

Si cambia pista, si cambia macchina, si cambia scuderia, e si ricomincia a correre.