Serata amarcord con Jean-Claude, che dei miei amici è senz’altro uno di quelli di più lungo corso. Ci siamo conosciuti al primo anno di università, quando io ero una sbarbina di diciannove anni con minigonne impossibili (plus ça change…) e walkman attaccato chirurgicamente alle orecchie; e lui era un bulletto svizzero-siculo con una gran zazzera di capelli. Sono passati quasi dodici anni da allora, io ho modificato lo stile delle minigonne e non giro più assordata dai Def Leppard, e lui ha perso l’aria da ras del quartiere. Siamo più grandi (per non dire più vecchi).
Jean-Claude è uno di quegli amici che ti porti dietro per tutta la vita. Siamo legati da una sua storia d’amore fallimentare con la mia ex compagna d’appartamento, una ragazza fragile della buona società torinese, di quelle addestrate a cercarsi un buon marito e a farsi una posizione, anche a costo della propria felicità personale. Lei, dopo un idillio durato dieci mesi, lo ha piantato in tronco e senz’altra giustificazione che “non è quello che voglio dalla vita”, asportandogli praticamente tutti gli organi interni. Il rapporto già conflittuale che avevo con lei (che non mi accettava, mi sfotteva e, come tutte le insicure, cercava di stabilire la sua superiorità su di me) si è inasprito al punto che facevo fatica a vedermela davanti. Ero ingenua, ma non stupida o insensibile, e il dolore di quello che era diventato un amico era palesissimo e straziante. Lui era il mio alleato, mi aveva difesa arrivando a litigare con lei a causa mia. La mia lealtà era con lui.
Ieri sera ci siamo buttati sui cuscini del Tiki, il baretto più figo di Trieste (e per questa pubblicità aggratis mi devono almeno un cocktail) e ce la siamo raccontata, ridendo e dandoci gran manate sulle cosce. Abbiamo discusso della mia ex storia con Martin e delle sue ex storie con le sue ex morose, ho espresso apprezzamento per la sua attuale fidanzata (una ragazza svedese di nome Anna, di una simpatia irresistibile), e se tutto va bene ci scappa un weekend romano di pulizia etnica dei neuroni lenti.
Life is sweet.
Ah, e a proposito di niente.
Buon ventinovesimo compleanno, vecchio.
Non mi sono dimenticata di te.