L’idiota
Scena: un sabato pomeriggio standard.
Telefono a un/una amico/a per uscire la sera.
E fino qua.
Non è che se non esco muoio: e sicuramente non faccio telefonate a cazzo per uscire con chiunque. Chiamo quelli che non vedo da un po’, o quelli con cui esco abitualmente, a seconda di dove mi trovo e di com’è la congiuntura. E non sono neanche quella che “uffa, devo chiamare sempre io”, perché è una situazione che mi sta bene, l’ho voluta io, è una conseguenza normale del non uscire sempre con le stesse persone settimana dopo settimana.
Però nel momento stesso in cui faccio la telefonata mi sento come una postulante. Da cui:
Io: “Dove sei?”
Amico/a: “A casa.”
Io: “Sono in zona, fai qualcosa stasera?”
Amico/a: “Mah, pensavamo di andare con (inserisci nome di amico a caso) a (inserisci evento a caso).”
Io: “Ah.”
Amico/a: “Potresti venire anche tu, ma non so se ti diverti”
Io: “No, beh, no, non è un problema, non ti preoccupare.”
Amico/a: “Non c’è nient’altro in giro?”
Io (sbalinando completamente): “No, sai, ero in zona così e ho pensato faccio un giro di telefonate per vedere chi esce ma mica mi organizzo prima decido sempre all’ultimo momento poi ti credo che finisco tappata in casa il sabato sera ho chiamato tizio caio sempronio sono tutti già impegnati bon fa niente dai non è un problema andrò a dormire che magari mi fa bene sono stanchissima e poi capisci non è che ci sia l’obbligo dell’uscita del sabato potrei anche andare a (inserisci posto a caso) ma mi scazzo a star lì da sola con un bicchiere in mano sperando di beccare qualcuno e comunque dai ci si becca un’altra volta dopotutto non è che non ti veda mai è così per fare due chiacchiere.”
Amico/a: “Se vuoi ci sentiamo più tardi.”
Io (fusa): “Mah, sì, forse, vediamo, se decido di uscire e mi piglia la disperazione all’ultimo momento.”
Da una telefonata del genere, si può dedurre solo che:
1) Sono cogliona e anche un po’ stronza;
2) Non ho abilità sociali di nessun genere.
Amici e amiche e conoscenti ambosessi che ho chiamato nell’ultimo anno e mezzo tirando questo numero, sappiate che in realtà vi ho telefonato non per disperazione, ma perché avevo voglia di vedervi, se no non vi avrei assolutamente chiamati. Ma non sono mica capace di dire “peccato, avevo voglia di vederti”; se vi chiamo all’ultimo momento e c’avete da fare io mi sento di troppo e cerco di fare la figa. Non sono capace. Non tutti lo sanno. Mi scuso pubblicamente. La prossima volta che vi chiamo trillando gioviale “che fai stasera?”, sappiate che no, non ho programmi per il sabato sera e sto cercando di vedere se qualcuno ne ha, ma il telefono lo tiro su solo per quelli con cui ho voglia di passare del tempo, e spero abbiano voglia di passare del tempo con me. È quest’ultimo dubbio a farmi partire per la tangente. Perché penso sempre di voler bene alle persone più di quanto loro ne vogliano a me.
Il resto è colpa del mio essere idiota.