pubblicato da Giulia domenica, Luglio 13, 2003 1:27
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Alberto mi sta rivoluzionando interamente il PC. Lo sto aspettando per finire le installazioni e anche, se vede il messaggio che gli ho mandato, per pubblicare un’altra rata di immagini tratte dalla follia collettiva delle Pazze (che ieri sono uscite senza Dario e Laila). Ce ne dovrebbe essere una di me in versione lounge con bicchiere di cocktail in mano, sulla sdraio vicino alla piscina.

Molto glamour.

Nel frattempo, breve cronaca della quota settimanale di edonismo. Formazione iniziale: Alberto, Cristiano, io. Partiamo con la Punto. Faccio felice Cristiano consegnandogli le chiavi: a me non piace guidare, a lui sì, poi la mia macchina è un giocattolino adorabile che ha anche la sesta marcia. Sulla strada scatta immediatamente il baruffone politico sul tema “immagine della donna” e “le donne non si sanno comportare in società”. Se non mi mangio Cristiano vivo è solo perché sta guidando. Sul sedile di dietro, Alberto sembra il figlio disperato dei genitori litigiosi.
Approdiamo al Palmito Beach, vale a dire la piscina comunale di Monfalcone a cielo aperto, attrezzata tipo club notturno con sdraio di plastica. Il gruppo di un’amica di Alberto suona cover di pezzi dance, trip-hop e pop. Dai Subsonica a Beck è tutto uno scivolar di note. Io mi spalmo sulla sedia di plastica, incastro i tacchi nel buco in fondo, e mi sorseggio il mio mojito (un po’ fetente: il rum sa di cloro). Mi manca solo il fiore dietro l’orecchio. Alberto chiacchiera al telefono con (presumo) una delle due duemila amiche, e io chiacchiero con Cristiano, con più calma di prima, vivaddio. Giovani fanciulle nel fiore degli anni emergono dall’acqua della piscina e camminano lungo i bordi. Se il sottofondo fossero i Blondie o gli Heaven 17, sembrerebbe quasi di stare in un romanzo di Bret Easton Ellis.

Next stop, Geco Beach al Lido di Staranzano, una palude attrezzata a discoteca sulla spiaggia. Zanzare grosse come B52 cominciano a rosicchiarsi Cristiano, io mi tolgo i sandali e saltello scalza sulla sabbia. La fauna locale presenta buona composizione femminile, scarsa composizione maschile. Troviamo Marco e un suo amico di cui (maledetta memoria a breve termine) non mi ricordo il nome. La scarsità di composizione maschile mi impedisce di dare ad Alberto una dimostrazione pratica sul campo di una buona manovra di aggancio, per cui mi tocca limitarmi alla teoria. Sarò fuori esercizio?

Si riparte quando le zanzare hanno esaurito Cristiano e cominciano ad assaggiare me e Alberto. Ultima tappa, gelateria “da Pipolo” (leggere rigorosamente con “l” lateralizzata triestina), gelato, ultimo summit strategico sul bottino di fauna umana totalizzato in serata (un appuntamento in prospettiva. Alberto: “Le mando un messaggio o la chiamo?” Io: “Messaggino casuale alle tre di mattina per dirle una cazzata qualsiasi, come se stessi pensando a lei alle tre di mattina; e la chiami il giorno dopo.” Cristiano: “Fantastico.”) E poi tutti a dormire.

Foto in arrivo con Alberto fra un po’.

Your disco needs you.

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