La più buona d’Italia
pubblicato da Giulia giovedì, Dicembre 2, 2004 19:25Una ragazzina molisana di quattordici anni ha ricevuto il premio come Alunna più buona d’Italia. Motivo? Ha fatto amicizia con una compagna di classe paraplegica. Le due passano molto tempo insieme, e questo, ai promotori del premio (e, si presume, agli insegnanti che hanno fatto la segnalazione) sembra un atto di enorme, profonda, incredibile, straordinaria generosità .
La santissima fanciullina che assiste la povera paralitica.
Al confronto, Cuore sembra Histoire d’O.
Così eccola qui, La Più Buona d’Italia. Occhiali e qualche brufolo, e molto imbarazzo, su Studio Aperto, con l’obbligatoria musichina triste di sottofondo. Dice che non capisce perché l’abbiano premiata, e che l’amicizia è un dare/avere, non una lunga sequela di premure da parte sua nei confronti della meno fortunata (che viene interpellata il minimo indispensabile, Dio non voglia che le si consenta di uscire dal ruolo della Povera Paralitica Bisognosa di Cure). Guarda in macchina e non sa che dire, non capisce cosa ci sia di strano. Si vede che non ha ancora visto il servizio, che glielo spiega per benino.
Perché sì, bambini, bisogna essere gentili con i meno fortunati di noi. Gentili e caritatevoli, nel modo peloso che insegna il tiggì. L’amicizia non c’entra. Il volersi bene e voler stare insieme non c’entra. Passare del tempo con un paraplegico è una buona azione che vi guadagnerà moltissimi punti Paradiso. Pensateci, adesso che è quasi Natale.